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San Marino, l’ASES sull’assegnazione degli appalti pubblici

da Redazione

L’A.S.E.S. associazione di categoria del settore dell’edilizia, è costretta a riprendere carta e penna e denunciare una serie di anomalie che accadono nell’assegnazione degli appalti pubblici. Nell’ultimo mese sono state emesse un numero considerevole di gare d’appalto per un importo superiore a decine di milioni di euro. Fin qua nulla di male, anzi, la Repubblica necessita di infrastrutture adeguate e realizzarle nei periodi di crisi del settore consente di risparmiare e creare occupazione. Il fatto è, che questi appalti sono stati vinti per il 90% da una sola impresa. Nonostante che l’assegnazione sia avvenuta nel pieno rispetto delle leggi vigenti, è evidente che questa procedura così com’è allo stato attuale fa sì che sorgano alcune anomalie. La più evidente è il rapporto inadeguato tra la forza lavoro dell’azienda e l’importo degli appalti acquisiti, in questo caso, l’impresa appaltante per aggirare l’ostacolo ricorrerebbe a distacchi di personale e licenze a termine di aziende forensi per tipologie di lavori eseguibili anche da imprese Sammarinesi. Che senso a tutto questo? In periodi di recessione economica, in cui la domanda crolla e le gare d’appalto statali potrebbero essere una risorsa vitale per le imprese del territorio, non sarebbe forse più giusto attuare una ripartizione più equa del lavoro? Non sarebbe forse opportuno escludere dalle gare d’appalto quelle imprese alle quali già sono stati assegnati incarichi sufficienti in proporzione alla forza lavoro di cui dispongono? In questo modo il lavoro, inteso anche come valore comune, sarà accessibile a tutte le imprese del settore.

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