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Joel Conte sul Titano per un simposio dell’Università di San Marino

da Redazione

Esperimenti nei quali vengono costruiti interi palazzi fatti crollare per analizzare le caratteristiche e le dinamiche dei collassi in caso di terremoto. Sistemi ‘intelligenti’ collocati a volte sopra e altre sotto le fondamenta, in alcuni casi in grado di tarare la risposta in base all’entità del sisma, misurato in pochi istanti grazie ad apparecchiature digitali. E ancora: la prevenzione e gli interventi ideali da mettere in atto dopo un terremoto per ponti e condotti in cui passano gas, acqua e altre risorse.
Queste alcune delle tematiche che verranno approfondite sabato 6 luglio al Centro Congressi Kursaal durante un simposio sull’Ingegneria Sismica organizzato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino e dalla Segreteria di Stato per il Territorio.

Sette i relatori previsti, per offrire una serie di punti di vista autorevoli e aggiornati su un settore che combina sicurezza e tecnologia: “Sarà con noi, innanzitutto, un’eminenza come Joel Conte dell’Università della California di San Diego, direttore della Large High-Performance Outdoor Shake Table”. A spiegarlo è Davide Forcellini, principale curatore dell’evento e docente dell’Ateneo sammarinese: “Si tratta di uno dei rarissimi sistemi al mondo sul quale vengono edificate strutture fatte collassare attraverso la simulazione di un terremoto. Grande come un campo da calcio, la tavola vibrante permette di procedere con sperimentazioni in scala reale altrimenti impossibili e particolarmente efficaci.”

Sempre dall’Università della California, il professor Lizhi Sun “spiegherà come funzionano le più avanzate tecnologie di isolamento semiattivo alle base delle strutture, che permettono per esempio a un palazzo di non deformarsi in occasione di un sisma grazie a un sistema innovativo che registra il tipo di terremoto in arrivo e si conforma di conseguenza”.

Una soluzione, questa, che si affianca a quella dell’isolamento geotecnico (GSI) alla base, nel quale è previsto l’inserimento di “strati di materiale gommoso sotto le fondamenta, a contatto col terreno e capaci di ridurre l’effetto del terremoto”. A parlarne sarà Hing Ho Tsang, docente della Swinburne University of Technology di Melbourne, in Australia, “considerato uno degli scienziati più attivi al mondo”.

Il professor Hassan Karampour della Griffith School of Engineering and Built Environment illustrerà “cosa occorre fare per garantire la funzionalità dei servizi dopo un terremoto che può colpire le condotte nelle quali circolano risorse come acqua e gas”, mentre Stergios-Aristoteles Mitoulis, docente dell’Ateneo di Birmingham, “spiegherà come la resilienza può essere applicata a simili dinamiche legate ai ponti, che saranno anche al centro dell’intervento del professor Alessandro Palermo dell’Università della California di San Diego”.

Fra i relatori, infine, lo stesso Forcellini: il sammarinese ha concentrato parte delle sue ricerche più recenti sul centro storico del Titano e offrirà alla platea i risultati di uno studio attraverso il quale ha sviluppato la resilienza sismica di Palazzo Pubblico, principale sede istituzionale della repubblica.

Il simposio, a ingresso libero, si svolgerà dalle ore 9.30 alle 12.30 con il patrocinio dell’associazione di Ingegneria Sismica Italiana (ISI) e dell’Ordine degli Ingegneri e degli Architetti di San Marino. Maggiori informazioni sul sito www.unirsm.sm, nella sezione “eventi” alla quale si accede dal banner grigio nella parte alta della homepage.

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