Home NotizieSan Marino “Invasione” militare italiana sul Titano Protesta ufficiale di San Marino

“Invasione” militare italiana sul Titano Protesta ufficiale di San Marino

da Redazione

Lo sconfinamento di sabato scorso da parte di un convoglio di mezzi militari italiani a San Marino (in realtà si è trattato di un errore, grave ma in buona fede) è diventato un caso diplomatico. L’Ansa ha addirittura detto che "qualcuno ha ipotizzato un’occupazione militare", e questo la dice lunga sulla situazione dei rapporti tra i due Stati. Il Titano, già vessato da Tremonti, rialza la testa: oggi una protesta formale sarà formulata all’ambasciata italiana dal Segretario agli Esteri Antonella Mularoni.

Basta leggere il lancio Ansa di sabato per rendersi conto dello stato in cui versano le relazioni tra San Marino e Italia. La notizia era lo sconfinamento – per errore – di un convoglio militare italiano sulle strade della Piccola Repubblica. Un episodio che non doveva verificarsi, le norme sono ben chiare, la sovranità di San Marino (così come quella italiana, ovviamente) impedisce che le forze armate o di polizia di uno Stato sconfinino dall’altra parte. Il lancio Ansa, dicevamo, ha sollevato addirittura questa ipotesi, che riportiamo testualmente: “Visti i rapporti con l’Italia, qualcuno ha ipotizzato addirittura un’occupazione militare”. In realtà la colonna di cinque mezzi dell’Esercito era semplicemente diretta nelle Marche e, per abbreviare il percorso, o forse per un errore di “rotta”, è finita sul Titano. Quando si sono accorti della “gaffe”, i militari italiani hanno deciso di invertire la marcia e di uscire dal territorio “invaso” quando sono stati intercettati dalla Gendarmeria. Che, dopo aver appurato la buona fede dell’errore (ma di un errore che non doveva essere commesso) ha scortato il convoglio fino al Confine di Stato.
I militari – una trentina di Lagunari di Venezia e, da quel che è trapelato, avevano anche armi a bordo – erano diretti a La Cantoniera di Carpegna, per un’esercitazione di tiro.
Naturalmente l’episodio non poteva non lasciare strascichi. E’ la seconda volta in poco più di un mese che simili episodi accadono (il 25 marzo un furgone della Guardia di finanza italiana era stato fermato nella Repubblica dopo la segnalazione di alcuni cittadini), e poiché i nervi sono molto tesi ultimamente, oggi partira una protesta ufficiale all’Ambasciata Italiana da parte della Segreteria di Stato agli Affari Esteri.
“Prendo atto della buona fede – ha dichiarato il Segretario Antonella Mularoni – ma mi auguro sia l’ultimo episodio, dal momento che anche i corpi militari italiani devono avere le adeguate disposizioni e sapere che si tratta dello sconfinamento in territorio straniero”.

 

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