“Dalla pace tutti traggono vantaggi: individui, famiglie, popoli, l’intera famiglia umana. “Nulla è perduto con la pace. Tutto può essere perduto con la guerra”.
Tali parole, sancirono la risoluzione della “guerra fredda” ed il grave rischio di un terzo conflitto mondiale. Tali parole riaffermano, con chiarezza, come la scelta di un percorso di pace, che passi attraverso il dialogo e la rinuncia ad ogni rigida posizione di dominio o di rivendicazione, sia l’unica strada per la giusta soluzione di ogni conflitto.
Negli ultimi anni, il non facile rapporto di mediazione tra Israele e la Palestina, nella ricerca di sponde politiche esterne, ha rischiato di diventare strumento di affermazione di una linea di potere, piuttosto che una vera opportunità di pace per entrambi i Paesi.
Pertanto, il PDCS riconosce e sostiene la necessità di una reale soluzione al problema mediante il riconoscimento reciproco e la coesistenza dei due Stati, così come indicato nella Risoluzione 181 del 29 novembre 1947 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
A tal fine, ritiene di estrema rilevanza che i due Paesi possano continuare a trovare nella nostra Repubblica un interlocutore che, forte della propria secolare neutralità, possa continuare a favorire quel dialogo capace di ricondurre entrambi i popoli ad una pacifica convivenza.
E’ in questo senso che va interpretata la scelta di astensione operata recentemente dal Governo che presuppone e sollecita la continuazione di una azione diplomatica sempre più efficace che accresca e maturi il rapporto di amicizia tra la nostra Repubblica e gli abitanti della Terra Santa.
