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Il Comune di San Clemente presenta il libro “Volti e voci della mia gente”

da Redazione

Domenica 11 Novembre, inizio ore 18 (ingresso libero), il Comune di San Clemente vi dà appuntamento al Teatro “Giustiniano Villa” di San Clemente (loc. Sant’Andrea in Casale) per la presentazione del libro di Giancarlo Frisoni “Volti e voci della mia gente” (Memorie di una generazione dove affondano le nostre radici – ARTinGENIO 2018). Il libro è un documento prevalentemente visivo corredato da quasi 200 scatti.

Scatti carichi di un’anima vera e sanguigna, cruda a volte, che puntano a smuovere e a far cercare all’interlocutore il senso del feroce cambiamento che si avverte sfogliando man mano le pagine. Metamorfosi narrata poi più dettagliatamente nella parte scritta, quella delle testimonianze dei vari personaggi, dove i punti d’incontro, le sofferenze, i fatti, le parole inclini al dialetto, diventano il paradigma vocale e spirituale di un’intera generazione, cresciuta e nutrita nel grembo della terra. Il libro è impreziosito da brevi testi poetici in vernacolo, con traduzione dell’autore, che ha voluto omaggiare le storie più sentite e rappresentative. Non c’è un ordine cronologico di storie o personaggi, addirittura inseriti senza alcun dato anagrafico, proprio per lasciare a chiunque la piena libertà di trovare rappresentato un pezzo delle proprie radici e della propria appartenenza.

 

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“Volti e voci della mia gente” è uno spettacolo – tratto dall’omonimo libro di Giancarlo Frisoni con la regia di Orietta Zamagni – che entra dentro le vite, i volti, le rughe e le esistenze di un’intera generazione. E nasce proprio per dare voce ad essa, a quella generazione dove affondano ancora le nostre radici, perché voce più non ha. E saranno proprio loro, gli anziani fotografati i veri protagonisti! Saranno gli invitati speciali per ricordarci e farci rivivere le loro emozioni, le loro storie, i loro percorsi, le sensazioni, quello che stiamo dimenticando! Perché stiamo dimenticando chi siamo, da dove veniamo, dove dobbiamo andare. E soprattutto quel senso di appartenenza che rende sicuri e forti gli uomini, e di conseguenza un popolo. Lo spettacolo dura 70 minuti circa ed è formato da 21 quadri preceduti da voci registrate dei protagonisti, o da fotografie o immagini in movimento che caratterizzano i racconti introducendo varie tematiche.

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