Home Dal giornale La vitalità del contemporaneo si mette in mostra al “SUMS”

La vitalità del contemporaneo si mette in mostra al “SUMS”

da Redazione

Una relazione più e più volte interconnessa è quella tra San Marino e il movimento artistico della Transavanguardia, teorizzata da Achille Bonito Oliva nel 1980. Un rapporto di proficua collaborazione che trova oggi il suo apice nell’esposizione temporanea a Palazzo SUMS (San Marino, Città). Curata da Alessandro Gea, la mostra presenta al pubblico una selezione di opere che, in linea di continuità con i più trattati argomenti di dialogo internazionale, reinterpretano le tematiche delle ultime biennali di Venezia, emblema dell’arte nella sua più attuale contemporaneità. Il nomadismo, il dialogo e il movimento sono al centro dell’attenzione internazionale. La mostra vuole essere un invito alla riscoperta dell’arte, della importante relazione che dagli anni ’80 ad oggi San Marino ha instaurato con gli artisti della Transavanguardia, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Nicola De Maria e Francesco Clemente. Sono infatti innumerevoli le opere di questi artisti presenti sul territorio sammarinese, sia presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, sia diffuse sul territorio.

“L’arte tra ironia e nomadismo, ecco la mia rivoluzione anni ‘80” così Achille Bonito Oliva ci presenta queste opere: un continuo dialogo tra propensione al futuro e ripresa dell’antico, che desta instabilità e vorticoso movimento, centrifugo e centripeto in egual maniera. L’esposizione (ph: Simone Maria Fiorani) parla di movimenti, spostamenti continui, relazioni personali e interculturali, che mai come negli ultimi anni hanno e stanno influenzando le tematiche mondiali. Un percorso dinamico attraverso cui scoprire un ritorno alla pittura tutto nuovo. Rough Time, di Sandro Chia, ci accoglie in un mare che all’orizzonte si confonde con il cielo, divenendo un unicum in cui il movimento, lo scorrere del tempo, il caos circondano interamente la figura umana, che pervasa e in balia del caos, siede inerme. Un occhio strizzato alla storia dell’arte, una Venere, una sirena, una donna immersa nel movimento, tanto amato e ricercato dalle avanguardie storiche in poi, quanto fuggito e annientato dalle più recenti arti contemporanee.

Un’occasione per San Marino, per riprendere le fila di una storia dell’arte che ha visto la piccola Repubblica come polo fondante dell’Arte Contemporanea in occasione delle Biennali Internazionali d’Arte di San Marino, che si svolsero dal 1956 al 1967 con la direzione artistica di Giulio Carlo Argan.

La mostra è realizzata dalla Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, gli Istituti Culturali, il Dipartimento di Stato per il Turismo e la Cultura, insieme all’azienda sammarinese di FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.a. fondata da Alessandro Bianchini, Roberto Felicetti e Vincenzo Rotondo.

In collaborazione con la Galleria d’Arte Claudio Poleschi, l’esposizione nasce da una collaborazione lungimirante tra pubblico ed enti privati, rapporto che negli ultimi anni ha portato alla realizzazione di eventi culturali di grande valore come la partecipazione alla 59° e 60° Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.

Elena Rossi

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