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Emanuele Rossini eletto nuovo Presidente di ANIS

da Daniele Bartolucci

L’Assemblea Generale dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, mai come quest’anno, ha rappresentato uno degli eventi più importanti per il Paese. Sia per le decisioni prese dalle aziende associate, che rappresentano insieme una grossa fetta dell’economia sammarinese, sia per i temi affrontati – in particolare l’Accordo di Associazione con l’Unione europea, sia soprattutto per le prospettive essendo ANIS uno degli attori protagonisti dello sviluppo economico a cui aspira il Paese.

Anche per questo l’Assemblea Generale, che a differenza di quella invernale si è svolta in forma riservata, ha visto una partecipazione eccezionale. Non fosse altro per il rinnovo delle cariche, essendo il Consiglio Direttivo in scadenza di mandato, a partire dalla Presidente Neni Rossini. L’Assemblea ha quindi proceduto con le elezioni interne, proclamando al termine degli scrutini Emanuele Rossini nuovo Presidente ANIS. L’Amministratore delegato di Cartiera Ciacci Spa avrà dunque il compito di guidare l’Associazione, insieme al nuovo Consiglio Direttivo, per il prossimo triennio. Un lavoro che è già iniziato, con la convocazione della prima seduta dello stesso, in cui verranno nominati i Vice Presidenti.

L’UNIONE EUROPEA AL CENTRO DEL DIBATTITO

Nell’illustrare i lavori assembleari e, in questa occasione speciale, a riepilogare i sei anni di mandato, la Presidente in carica, Neni Rossini, ha voluto ringraziare tutti, dal Consiglio Direttivo alla struttura operativa, per il lavoro portato avanti assieme in questi anni, segnati da grandi eventi (alcuni anche negativi, se si pensa alla pandemia e ai conflitti alle porte dell’Europa), ma anche da una grande ripresa economica concretizzata proprio grazie agli sforzi e agli investimenti delle aziende associate ANIS. Un lavoro che si è sviluppato anche nei confronti delle istituzioni, in particolare come spinta propositiva nella lunga trattativa per l’Accordo di Associazione, che “è un punto di partenza, non di arrivo”, come ha sempre ribadito la stessa Neni Rossini. Una prospettiva in cui, finalmente, le imprese sammarinesi non verranno più discriminate sul mercato unico solo perché di un Paese terzo, ma che – come ha ricordato la Presidente ANIS – non competeranno veramente ad armi pari fino a che non saranno dotate anche degli stessi strumenti delle altre imprese europee. E il simbolo di questa “parità” è certamente l’IVA, ormai riconosciuta essenziale anche da tutti i partiti politici, che – ha ricordato Neni Rossini – l’hanno scritto in tutti i loro programmi elettorali e sarà dunque una delle riforme attese nella legislatura che sta per partire. Attese e prospettive che sono state poi oggetto della relazione presentata dal Prof. Roberto Baratta, ospite dell’Assemblea Generale. Professore ordinario di diritto internazionale e di diritto dell’Unione Europea, insegna nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre, ma soprattutto vanta nel suo curriculum esperienze di altissimo livello e inerenti la materia, come l’essere stato Consigliere giuridico alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Bruxelles dal 2006 al 2014, motivo per cui è stato scelto anche come consulente giuridico di tutti i governi sammarinesi avvicendatisi durante il negoziato di San Marino per l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Nella sua relazione il Prof. Baratta ha illustrato, approfondendole, le varie tematiche riguardanti le imprese e la loro operatività nel mercato unico europeo, anticipando di fatto quelle che potrebbero diventare le nuove opportunità, dati i diversi benefici che l’Accordo di Associazione comporterà una volta entrato in vigore.

L’OSSERVATORIO: “L’ECONOMIA TIENE”

Altro momento sempre molto atteso nelle Assemblee ANIS è quello dell’analisi economica sull’andamento delle aziende associate.

Presentato anche in questa occasione dal Dott. Simone Selva, l’Osservatorio si è incentrato sull’analisi del primo semestre del 2024 e sulle prime proiezioni riguardanti il secondo semestre del 2024.

Nonostante a fine 2023 le avvisaglie fossero a tratti negative a causa della crisi dei consumi, “il 2024 si sta invece dimostrando un anno di sostanziale stabilità, pur con performance diversificate tra i settori.

E nel secondo semestre 2024 le attese sono migliorative rispetto all’andamento del primo semestre.

L’effetto dell’inflazione, che ha caratterizzato gli anni passati, si sta progressivamente calmierando con una crescita dei prezzi che sembra ormai aver rallentato nella maggioranza dei settori intervistati. Si conferma certamente un generale clima di incertezza che sta caratterizzando molti mercati per fattori eterogenei tra i quali però non si può certamente escludere il contesto bellico in cui le imprese si stanno trovando ad operare. Il clima di incertezza sta frenando assunzioni, ancorché gli organici prevalentemente rimarranno stabili nel 2024, e gli investimenti. Rispetto agli anni precedenti gli orizzonti disegnati dai dati raccolti con riferimento al secondo semestre sono più rosei rispetto al primo, ancorché prudenziali”.

Tra i campanelli d’allarme c’è il fatto che i maggiori problemi riscontrati dalle imprese restano l’individuare l’andamento del mercato per il 34,62% dei rispondenti e la difficoltà nel reperire personale adeguato a ricoprire le mansioni assegnate (30%), oltre al calo della domanda e la conseguente difficoltà a vendere, oltre a burocrazia e congiuntura internazionale. E se è vero che i livelli occupazionali non sembrano ridursi nel breve, è altrettanto vero che non si prevede nella maggior parte dei casi un loro aumento con nuove assunzioni in funzione dell’ampliamento dell’organico.

Un potenziale segnale di allerta, che si unisce al rallentamento del settore Meccanico, tipicamente antesignano dei trend di mercato in tutti gli altri settori commerciali, che potrebbe far presagire un rallentamento in prospettiva di tutta l’economia.

VERSO IL RINNOVO DEL CONTRATTO INDUSTRIA

A conferma del valore di ANIS e del ruolo trainante nel contesto economico, c’è ovviamente anche l’attività delle relazioni industriali, a iniziare dal contratto del settore Industria, che è il più applicato a San Marino (riguarda oltre 10mila lavoratori) ed anche l’unico – grazie proprio ad ANIS – ad essere sempre stato rinnovato.

Cosa che avverrà anche questa volta, a quanto pare, perché la trattativa con le tre sigle sindacali è iniziata già a febbraio (era scaduto a dicembre, ndr) ed ora si sta entrando nella fase conclusiva. Come illustrato dal Segretario Generale William Vagnini, l’ipotesi di accordo che il tavolo della trattativa ha licenziato, infatti, è stata già approvata dagli organismi dei tre sindacati.

Ora anche l’Assemblea ANIS ha ratificato la decisione del Consiglio Direttivo, confermando quindi l’approdo al passaggio successivo e, di fatto, ad una sempre più vicina conclusione dell’iter di rinnovo.

Un rinnovo che sarà caratterizzato sia dagli aumenti per quanto riguarda la parte economica, ma anche con alcune novità sul meccanismo di calcolo degli stessi e quindi sulla parte normativa, tra cui la durata: non più biennale, bensì quinquennale.

Un passo in avanti non di poco conto per i lavoratori (che così saranno garantiti da eventuali mancati rinnovi) e soprattutto per le imprese, che potranno pianificare al meglio i propri piani occupazionali.

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