Home Dal giornale Editoriale: “Maggioranza senza tante sorprese”

Editoriale: “Maggioranza senza tante sorprese”

da Daniele Bartolucci

Non serviva scomodare i bookmakers inglesi per capire che la maggioranza tra DC-AR e Libera/PS-PSD era in pole position dopo il voto del 9 giugno. Il mandato alla coalizione vincitrice non era però una mera formalità: i 26 seggi conquistati da DC-AR garantivano infatti la certezza di essere per forza della partita, perché qualsiasi altra combinazione di alleanze non avrebbe mai avuto i 35 Consiglieri necessari, ma al massimo, appunto solo 34. Anche per questo non c’era bisogno di forzare la mano su richieste o veti incrociati, come è normale sia avvenuto dalle controparti o anche dagli stessi alleati. Vere, presunte, provocatorie o inventate apposta, sono cose normali in una fase di consultazioni. Ma poi, alla fine, l’obiettivo di formare una maggioranza riporta tutto sul giusto piano di discussione. E allora spazio alla base programmatica da condividere, incentrata sulla messa a terra dell’Accordo di Associazione, che già da solo comporterà non poche riforme e impegnerà grossa parte della legislatura. Poi ci sono i temi più urgenti, dalla gestione del territorio (non c’è solo il tema della casa, ma anche dello sviluppo economico, finora fanalino di coda di molti programmi elettorali), a quello della sanità. Ed è in quest’ottica che si iniziano anche a definire meglio le aspirazioni dei futuri alleati di governo rispetto alle Segreterie di Stato: gli Esteri la faranno ancora da padrone, visto il rapporto con l’UE, ma sono Territorio e Sanità le deleghe più “impattanti”. Oltre ovviamente alle Finanze, che è la Segreteria che garantisce il “portafoglio” a tutte le altre. Il toto-nomi è già partito. Ma conta di più il toto-riforme: quali annunceranno e di queste, quali faranno?

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