Home Dal giornale Editoriale: Da “fare presto” a “fate i conti”

Editoriale: Da “fare presto” a “fate i conti”

da Daniele Bartolucci

Il mandato ricevuto dalla Reggenza alla coalizione vincitrice delle elezioni scadrà solo il 27 giugno, per cui c’è ancora tempo perché le nubi che aleggiano sul Monte Titano si diradino o, come qualcuno forse spera, venga giù la pioggia e lavi tutto. Lavi, ovviamente, in senso figurato, il risultato elettorale: perché se si dovesse andare al ballottaggio, con il premio di maggioranza che la legge attuale prevede, si rischierebbe di veder completamente stravolta l’assegnazione dei seggi (e della relativa rappresentanza in Consiglio Grande e Generale), sia che vinca la coalizione PDCS+AR, sia quella formata da Libera/PS+PSD. La prima parte da 26 seggi, la seconda da 18, ma chi vince al secondo turno ne prenderebbe 35, togliendoli all’altra e alle altre forze di minoranza. Insomma, una rappresentazione per lo meno forzata di una “maggioranza” nel Paese, a quel punto. Non sappiamo però, se mentre scriviamo questi commenti, si sarà sbloccata la situazione.

Di certo, invece, sappiamo – perché è abbastanza palese anche se nessuno lo vuole esplicitare -, che dal “fare presto” annunciato all’indomani delle votazioni, si sia passato al classico “fate i conti”.

Sarebbe abbastanza avvilente scoprire che si discuta veramente delle Segreterie di Stato e del numero che spetti a questa o a quella lista. Preferiamo pensare, o sperare, che si discuta di programmi, di obiettivi e di come realizzarli. Ovviamente la discriminante è la stessa: con chi? Ma almeno si avrebbe la scusa di un ragionamento alto, lungimirante e concreto. Quella che dovrebbe essere appunto la politica del prossimo Governo.

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