Home Dal giornale “Con l’Accordo UE si rafforza il rapporto tra i due Paesi”

“Con l’Accordo UE si rafforza il rapporto tra i due Paesi”

da Redazione

“L’Accordo di Associazione con l’Unione Europea porterà un’evoluzione nei rapporti istituzionali tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica Italiana, aprendo nuovi scenari e opportunità per gli italiani, siano essi residenti, imprenditori e lavoratori frontalieri”. Questo il tema su cui sono intervenuti i relatori ospiti del convegno dal titolo “Italiani a San Marino. Valore e diritti nella prospettiva europea”, svoltosi il 20 maggio nella Sala Montelupo a Domagnano. Un tema che San Marino Fixing – che ha organizzato l’evento, in collaborazione con il Comites San Marino e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia nella Repubblica di San Marino – aveva posto come traccia di approfondimento e che si è rivelato poi una comune visione di tutte le parti in causa: istituzioni, imprenditori, cittadini e lavoratori. Questi ultimi ben rappresentati da un nutrito gruppo di frontalieri e di ex frontalieri oggi in pensione, molto interessati alla risoluzione delle diverse tematiche oggi in essere.

Dopo una breve introduzione, il Direttore responsabile Daniele Bartolucci ha presentato e invitato a parlare i vari ospiti, a iniziare da Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, per la Cooperazione Economica Internazionale e le Telecomunicazioni, che ha disegnato e aggiornato il quadro delle relazioni tra San Marino e Italia, dando una chiave di lettura molto chiara su cosa comporterà il percorso di integrazione al mercato unico: “Si potrebbe pensare che l’Accordo di Associazione allontani San Marino dall’Italia, invece è vero il contrario. Questo Accordo aprirà la possibilità con l’Italia di tornare a dialogare su temi che invece ormai erano chiusi dal fatto di essere materie di competenza della Commissione anche per via del negoziato in corso. Nella sfera europea, e quindi in un quadro giuridico diverso e più ampio, potremmo trovare delle modalità d’interazione molto più efficaci. Di fatto, l’Accordo rafforzerà il rapporto bilaterale con l’Italia, che resta e che va portato avanti anche in futuro”. D’accordo anche l’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Fabrizio Colaceci, che ha ricordato “come l’Europa abbia sempre riconosciuto la ‘specialità’ dei rapporti tra San Marino e Italia. Un bilaterale che, come ha spiegato anche il Presidente Mattarella nella visita in Repubblica, può evolvere in una reale collaborazione e cooperazione sui temi comuni e, nell’ottica europea, trasformerà San Marino in un partner per l’Italia e viceversa”.

Se a livello generale, dopo la pubblicazione del testo, i temi sono svariati, uno in particolare impatta fortemente nella quotidianità dei rapporti tra i due Paesi ed è senza dubbio il lavoro frontaliere: “I numeri sono eloquenti”, ha spiegato Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato per il Lavoro, la Programmazione Economica, lo Sport, l’Informazione e i Rapporti con l’A.A.S.S., “stiamo rapidamente arrivando a quota 8.500 frontalieri occupati, siamo a 8.400 ma la dinamica è quella. Ed è un dato positivo perché alla crescita delle aziende, determinata dalla facilità con cui oggi dopo i recenti interventi normativi possono assumere anche dall’esterno, ne consegue anche la ricerca di lavoratori anche in territorio per altre mansioni, motivo per cui, infatti, abbiamo praticamente azzerato la disoccupazione interna”. Il riferimento alle nuove norme non è stato a caso: “Si è trattato di un percorso di riforma, condiviso a livello tripartito con sindacati e categorie economiche, che già durante la trattativa per l’Accordo ha consentito al nostro mercato del lavoro di allinearsi alle dinamiche del mercato unico, tanto che non ci sono rilievi di sorta in questo ambito nel testo”.

Il mercato del lavoro e l’operatività sul mercato unico sono parte di quel concetto di competitività caro alle aziende, su cui è intervenuta la Presidente ANIS, Neni Rossini, ribadendo “le aspettative delle imprese di una piena integrazione sul mercato europeo, superando, oltre quello che già presuppone l’Accordo di Associazione, anche quegli ostacoli che ancora non permettono di considerarsi veramente alla pari, come ad esempio l’IVA e il T2”. Ma se l’obiettivo dell’Europa è ben chiaro, altrettanto lo è “il fondamentale rapporto con l’Italia, non solo per le imprese che già oggi non conoscono confini se non quelli burocratici, ma soprattutto per le persone. Siamo parte della stessa comunità, mi spingerei a chiamarla una fratellanza, tanto forti sono i legami e gli scambi culturali e personali. Questo rapporto bilaterale, alla luce dell’integrazione europea, diventa ancora più strategico. Per entrambi i Paesi, ma soprattutto per San Marino, che, citando Mattarella, ha necessità di scelte lucide e coraggiose, perché se il mondo può fare a meno di San Marino, San Marino non può fare a meno del mondo”.

Il tema della competitività è stato ripreso anche da Daniele Tomasetti, Presidente CSIR-Consiglio Sindacale Interregionale Repubblica di San Marino – Emilia Romagna – Marche, che l’ha unito ovviamente a quello dei diritti, dei cittadini e soprattutto dei lavoratori: “Gli oltre 8.000 frontalieri rappresentano un valore per entrambi i Paesi, perché se è vero che lavorano, versano tasse e contributi a San Marino, sostenendo quindi imprese e Stato, è altrettanto vero che vivono e utilizzano il loro reddito in prevalenza in Italia. Questo dovrebbe essere motivo di risoluzione delle controversie e delle problematiche che sono emerse, l’auspicio è che nel quadro più ampio dell’Accordo di Associazione vengano affrontate e risolte. Mi riferisco in particolare alla questione dell’assistenza familiare, che vale per entrambi i Paesi, essendo slegata la residenza dal luogo di lavoro, ma soprattutto alla paradossale doppia imposizione fiscale che stanno subendo i pensionati ex frontalieri nonostante i due Paesi abbiano firmato un Accordo proprio contro le doppie imposizioni”.

L’auspicio di Tomasetti è stato quindi raccolto dall’Ambasciatore Colaceci e dal Segretario Beccari, che ha spiegato come anche tale problematica potrà essere gestita meglio nel quadro europeo, allo stesso modo del superamento del T2, inserito nel Protocollo Paese grazie alla trattativa dei mesi scorsi.

A chiudere l’evento, dopo aver relazionato sull’attività, il ruolo e i progetti futuri del Comites, il Presidente Alessandro Amadei ha ringraziato tutti i presenti, ribadendo “l’eccezionalità dell’evento, data dal livello altissimo dei relatori e dalla rilevanza di tematiche che viviamo quotidianamente anche noi. Siamo cittadini italiani, è vero, ma risediamo qui a San Marino, qui abbiamo costruito le nostre famiglie e qui abbiamo il nostro lavoro: quella sammarinese è, nei fatti e nel cuore, anche la nostra comunità”.

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