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Bernini a Radio 24: “Le Università non sono zone franche per reati”

da Redazione

“Le Università non sono zone franche dove si fanno passare i reati per libera manifestazione del pensiero. Questo non è consentito a nessuno e sono certa che i rettori che sono i custodi dell’ordine e della sicurezza all’interno delle loro Università, non possono non essere d’accordo con me. Sfondare una vetrata, impedire alle persone di parlare è reato dentro e fuori l’Università e come tale deve essere trattato”. Lo ha detto la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini a 24 Mattino su Radio 24 (foto: https://www.facebook.com/berniniannamaria). “Non voglio sottovalutare né drammatizzare, ma non intendo dare l’idea di Università lassista o con il ventre molle” ha aggiunto la ministra a Radio 24. A proposito delle polemiche sui bandi di collaborazione con gli atenei di Israele, perché le tecnologie studiate potrebbero essere usate anche per scopi militari, Bernini ha osservato: “il tema del dual use è un concetto talmente vago che si può applicare a tutto e molto spesso viene utilizzato come contestazione della politica di Netanyahu”. Si può contestare il premier israeliano ma questo, ha proseguito, “non legittima l’attacco allo Stato e al popolo di Israele”.

“AMPLIEREMO ANCORA L’ACCESSO A MEDICINA”

“Siamo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato. A noi il Tolc non è mai piaciuto, perché opaco. Abbiamo creato un test ponte in attesa di cambiare l’accesso a Medicina che già abbiamo allargato moltissimo e che amplieremo ancora sulla base di un perfezionamento della normativa in un’ottica di sostenibilità”. Lo ha detto a 24 Mattino su Radio 24, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo a una domanda su come si intendono correggere i test per l’accesso alle Università di Medicina.

“COLLABORAZIONI TRA ATENEI CANALE DI DIALOGO”

Le collaborazioni tra le università italiane “sono dei canali di dialogo”, anche quelle con Paesi non democratici. “La ricerca scientifica non ha nulla a che vedere con le prese di posizione tra due parti di un conflitto. L’università non può entrare in guerra. La logica del conflitto non appartiene all’università. Anzi, la ricerca, l’alta formazione, l’arte sono strumenti di pace. È un errore etichettare le università, da una parte e dall’altra, perché compromette la neutralità culturale e scientifica di atenei che nascono per essere aperti, non per boicottare”. Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini a 24 Mattino su Radio 24.

“SU PARITÀ GENERE MEGLIO AZIONI CONCRETE DI SEMANTICA”

“Non posso che rispettare la decisione, presa all’unanimità” dal Consiglio di Amministrazione dell’università di Trento per la quale tutte le cariche dell’Ateneo saranno declinate al femminile, anche quando riguarderanno uomini”. Lo ha detto la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini a 24 Mattino su Radio24. “È importante che, se il tema è quello delle pari opportunità, della parità di genere, della non discriminazione, non sia solo un fatto lessicale o semantico ma che si lavori sul rispetto della parità all’interno dell’università con azioni positive e concrete, ad esempio finanziando centri antiviolenza”, ha aggiunto a Radio 24.

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