Home Notizie del Giorno Enzo Zafferani: “La mia rinascita”. Il ricavato del libro a favore delle persone in difficoltà

Enzo Zafferani: “La mia rinascita”. Il ricavato del libro a favore delle persone in difficoltà

da Daniele Bartolucci

Un viaggio per cambiare in meglio la propria vita, un libro per aiutare tanti altri a migliorare la loro. “La mia rinascita”, infatti, anche se racconta di come e perché l’esperienza in India nel lontano 1977 abbia influito sulla carriera dell’autore – nel convincerlo a lasciare, di fatto, quella lanciata ma comoda nel settore pubblico per accettare la sfida e i rischi della professione privata -, parla anche a una società che può trovare nelle foto, a tratti drammatiche, un’occasione di riscatto: passare, insomma, dall’insensibilità con cui si è abituati a guardare certe dinamiche, alla solidarietà verso il prossimo. “Non nella lontana India, o in qualche altro luogo dove la miseria è diventata talmente normale che ha assunto una sua dignità sociale, ma anche attorno a noi, perfino nella ricca – o almeno così crediamo tutti – San Marino”. La fotografia che metaforicamente scatta Enzo Zafferani dell’odierna comunità sammarinese è ancora più forte di quelle che scattò lungo le rive del Gange più di 45 anni fa: “Facciamo finta di non vederlo, ma c’è una fascia di popolazione che vive difficoltà economiche enormi ed è un numero di persone che cresce ogni giorno di più, a causa non solo delle varie crisi che colpiscono l’economia globale, ma anche a ciniche prassi burocratiche e legali che sempre più spesso riducono a livelli di povertà anche chi comunque ha un lavoro e una casa. Sono i nuovi poveri, ed è a loro che ho voluto pensare nel momento in cui sono arrivato alla conclusione del mio libro, perché questo progetto possa servire anche ad aiutare gli altri, per quanto quel viaggio ha aiutato me”.

Il riferimento, come detto, è alla sua “rinascita”, avvenuta a metà degli anni ’70 quando era vice Direttore dell’Ufficio Tributario di San Marino e lanciatissimo verso la successione dell’allora Direttore, prossimo alla pensione. “Fu in quel periodo che, invitato dal mio amico Tino, gradissimo reporter di San Marino, accettai di far parte di un gruppo di professionisti e appassionati fotografi in India, già allora e forse più di oggi teatro di scene drammatiche, spesso purtroppo anche macabre, intervallate da altre di una bellezza e di un’umanità quasi incredibile in un contesto come quello. Ovviamente non eravamo i tipi da viaggio organizzato”, sorride Zafferani nel raccontarlo, “e trovammo presto il modo per vivere appieno quell’esperienza, evitando appositamente le sicurezze e le comodità dei turisti occidentali: volevamo vedere la vera India, spaventati ma attratti anche dalla sua parte più oscura. E ci riuscimmo. Ma non vi trovai l’orrore che immaginavo, bensì una religiosità fortissima, che permeava ogni gesto anche il più terribile come la crematura dei cadaveri lungo le sponde dei fiumi. L’effetto di certe scene era devastante, solo parzialmente distratto dalla consapevolezza – e quindi dalle accortezze che dovemmo prendere – che certe fotografie fossero illegali. Ma in un modo o nell’altro riuscii a rubare centinaia di scatti”. Ed è qui che la storia del viaggio diventa la storia del libro: “Al mio rientro, come detto, capii quanto quelle immagini mi avevano cambiato e da lì cambiò anche la mia vita, a livello professionale in primis, ma anche come approccio alla vita e al mondo intero. Feci stampare le diapositive, erano più di 700, che divennero per diverso tempo un motivo di confronto con familiari e amici durante gli incontri conviviali. Poi, dopo un trasloco, come sempre accade in questi casi, andarono perdute… per riapparire, quasi per caso, solo vent’anni dopo. Si stavano rovinando e così, grazie alla maestria dell’amico Arcangelo Gabriele Mazza, le ho fatte digitalizzare: ripresero vita e con loro ripresi anch’io a parlare di quel viaggio con gli amici, di come mi cambiò la vita. Era un sentimento talmente forte ed evidente che tutti, che meritava di diventare qualcosa di più che un ricordo personale. L’idea del libro, poi, ha preso corpo e nel costruirlo, soprattutto grazie all’aiuto di quanti hanno contribuito, anche materialmente a realizzarlo, ho capito che poteva servire anche ad altri, a chi magari in questo momento ha bisogno di un sostegno vero. Per questo ho deciso di finanziare la pubblicazione di mille copie e non di qualche decina da regalare agli amici, perché potessero essere vendute e utilizzare il ricavato, tutto il ricavato, per iniziative di solidarietà. Quelle che il Rotary, di cui sono onorato di far parte, sta già portando avanti a San Marino, silenziosamente e con la massima delicatezza”.

Il libro “La mia rinascita”, per chi fosse interessato, è da qualche giorno in vendita nelle edicole di San Marino.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento