Home NotizieSan Marino San Marino 3.0 dopo lo sciopero della CSU: risposte concrete dal governo

San Marino 3.0 dopo lo sciopero della CSU: risposte concrete dal governo

da Redazione

“Partiamo dal presupposto che l’economia malata di San Marino si è basata per anni sull’illegalità e i traffici illeciti; in un momento di crisi economica, in cui anche il singolo lavoratore cerca di aguzzare l’ingegno per risollevarsi, ci chiediamo: Come mai lo Stato non ha pensato ad una riforma strutturale interna per cercare di riscattarsi?”.

 

SAN MARINO – Dopo gli avvenimenti del 24 Settembre 2013, noi, facenti parte del coordinamento di San Marino 3.0, ci siamo riuniti per confrontarci riguardo la Riforma Tributaria. A nostro parere, è inutile lanciare l’ennesima denigrazione contro questa riforma in quanto alimenterebbe solamente un clima già di tensione. Quello che ci interessa è proporre degli spunti di riflessione su cui la nostra classe politica dovrebbe soffermarsi. Essendo noi, un movimento nato da poco e formato da giovani, che si stanno affacciando alla politica, chiediamo, anzi, pretendiamo risposte concrete, da chi ha fatto della politica il proprio mestiere. Perché la Riforma Tributaria è stata proposta solo oggi e non l’anno scorso? Il paese non aveva la necessità di risanare le casse pubbliche anche allora?!
Noi, sempre inesperti della politica, ci chiediamo se non è stata, forse, l’ ennesima mossa truffaldina della classe politica per non creare il malcontento nella popolazione, in vista delle elezioni di Novembre.
Perché, invece di sviluppare nuove prospettive, si è andati a mettere subito le mani in tasca ai cittadini?!
Partiamo dal presupposto che l’economia malata di San Marino si è basata per anni sull’illegalità e i traffici illeciti; in un momento di crisi economica, in cui anche il singolo lavoratore cerca di aguzzare l’ingegno per risollevarsi, ci chiediamo: Come mai lo Stato non ha pensato ad una riforma strutturale interna per cercare di riscattarsi?
A tal proposito, perché non sono stati proposti interventi legislativi atti a creare maggiori garanzie per i cittadini, invece di considerarli come salvadanai che devono essere rotti in un momento di difficoltà?!
Ora concludendo, com’è possibile che un gruppo di giovani, che si è riunito una sera a casa di uno di loro, sono arrivati a porsi queste domande, mentre i nostri rappresentanti al governo noi!?
Confidiamo in una risposta concreta e circonstanziata della nostra, sicuramente preparata, classe politica.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento