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L’atteso testo è arrivato: l’UE si avvicina

da Daniele Bartolucci

Il testo dell’Accordo di Associazione di San Marino (e Andorra) con l’Unione Europea è finalmente pubblico e con una settimana di anticipo rispetto all’ufficiale consegna del testo pilota, prevista per il 7 maggio a Bruxelles. “La scelta della Commissione, anche se inaspettata”, ha spiegato il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, “è un fattore positivo, perché conferma la piena volontà della Commissione di procedere nella direzione tracciata, palesando come i lavori non si siano mai fermati e anzi procedano nonostante l’apertura della finestra elettorale delle europee”.

La pubblicazione del testo, comunque attesa, se da un lato permette di comprendere approfonditamente tutto il meccanismo dell’Accordo, ha subito aperto anche un fronte nuovo, prevedibile anch’esso: ovvero che per comprenderne al meglio i dettami, occorre avere anche gli “strumenti” giusti. La complessità della materia e la varietà di documenti allegati, comprese le norme di riferimento ampiamente citate (e non spiegate, ovviamente), necessita una chiave di lettura che il Segretario di Stato e il Direttore degli Affari Europei, Luca Brandi, hanno voluto offrire già il giorno dopo, in una conferenza stampa convocata ad hoc per presentare il testo dell’Accordo.

LO SCHEMA DELL’ACCORDO

“San Marino”, ha spiegato Beccari, “è oggi in condizione di poter prendere atto del voluminoso testo normativo, nella sua versione in lingua inglese, che verrà successivamente tradotta in lingua italiana e che dovrà essere ora oggetto di decisione da parte del Consiglio dell’Unione europea, di firma e successiva ratifica”. Il testo è in effetti complesso, che si compone di numerose parti e che contempla anche una sezione dedicata al Principato di Andorra, con il quale si è condiviso il percorso negoziale: “Il rischio è che si prenda un allegato che riguarda specificatamente Andorra e ci si scontri con tematiche che nulla hanno a che fare con noi. Questo perché i Protocolli sono differenti per diverse ragioni, magari noi abbiamo spinto su determinati ambiti e loro su altri, anche se poi il livello di allineamento è lo stesso di San Marino e Andorra”. Fatta questa precisazione iniziale, Beccari ha poi spiegato la struttura dell’Accordo e dei vari documenti pubblicati: “Il primo documento della lista riguarda la parte cosiddetta istituzionale, che definisce lo stato di equivalenza di San Marino con gli Stati membri, stabilendo il nuovo e articolato livello di integrazione della Repubblica nell’Unione europea”. In questa parte c’è anche la risoluzione delle eventuali controversie, per la corretta applicazione del diritto, nel caso di sua violazione e il ruolo della Corte di Giustizia europea – come sottolineato da Brandi – ma anche il ruolo di San Marino, che al contrario di altri accordi bilaterali, sarà considerato “alla pari” della Commissione europea in questi casi, trovando nella Corte di Giustizia un vero super partes, sia per lo Stato che per i cittadini e le imprese sammarinesi.

Poi ci sono gli Annex con i relativi Protocolli Paese, “che nel nostro caso vanno dall’VIII al XIII”, ha proseguito Beccari, “in cui si può trovare il raccordo con le intese già esistenti e sui 25 relativi allegati, che racchiudono il recepimento dell’acquis dell’Ue per materia, e che stabiliscono gli strumenti normativi e le regole di implementazione”.

I CONFRONTI DI QUESTI MESI

Se è vero che il testo pubblicato è frutto di quanto concordato a dicembre con l’annuncio, politico, della conclusione delle trattative, non sono mancate comunque delle piccole e grandi modifiche nel frattempo. “In questi mesi”, ha spiegato il Direttore Affari Europei, Luca Brandi, “la Commissione ha continuato ad inviare una summa di tutto ciò che era stato definito nel negoziato. Abbiamo eseguito ogni volta un’attenta verifica e inviato di conseguenza le nostre osservazioni, che hanno permesso di correggere non solo eventuali refusi, ma anche traduzioni di interpretazioni giudicate troppo estensive di alcune norme”. Ora il testo è quindi ufficiale, “stabile” ha aggiunto Beccari, e pronto per la firma e la successiva ratifica. Non sono previste infatti altre occasioni di modifica, “se non riaprendo la trattativa stessa perché non ci possono essere cambiamenti unilaterali”, ha spiegato il Segretario agli Esteri. Questo non significa che il testo resterà per sempre questo, anzi: “Oltre alla Corte di Giustizia Europea, che in ultima istanza verrà chiamata a decidere sull’interpretazione delle norme ma anche su una interpretazione uniforme delle stesse norme”, hanno spiegato Beccari e Brandi, “fondamentale sarà il ruolo dei Comitati Misti, sede deputata ai prossimi confronti sull’implementazione che andrà fatta su alcuni aspetti specifici. La negoziazione, su questo fronte, continua”.

I PROSSIMI PASSAGGI

La prossima tappa, come annunciato, avverrà il prossimo 7 maggio, quando Beccari si recherà a Bruxelles per la consegna del testo pilota dell’Accordo: “Si tratta di un incontro politico”, ha spiegato il Segretario agli Esteri, “e sarà l’occasione per effettuare una ricognizione riguardo i passi successivi”. Convocata anche una riunione dell’EFTA il 14 maggio, in cui probabilmente i singoli Stati membri discuteranno dell’Accordo ed esprimeranno le loro valutazioni, anche se non è prevista alcuna formula di modifica o emendamenti. Nel mentre c’è da esaurire il passaggio tecnico della traduzione in tutte le lingue dell’Unione Europea, che dovrebbe essere pronta tra un paio di mesi, si stima verso luglio. Una volta ottenuto il via libera del Consiglio alla documentazione inviatagli dalla Commissione europea, l’UE, Andorra e San Marino saranno chiamati a firmare l’Accordo di associazione e trasmetterlo al Parlamento europeo per l’approvazione, perché solo dopo l’approvazione del Parlamento europeo, il Consiglio potrà adottare una decisione sulla sua conclusione. Quando anche Andorra e San Marino avranno completato le procedure di ratifica, l’Accordo di associazione potrà entrare in vigore. Nel frattempo si apre anche un altro fronte, diplomatico, perché sta per iniziare il semestre di presidenza ungherese e occorrerà sollecitare a dovere questo Paese perché inserisca nell’agenda anche la firma e la ratifica dell’Accordo quanto prima.

Intanto a San Marino si continuerà nella fase divulgativa dell’Accordo, anche se sostanzialmente non ci sono novità rispetto a quanto già comunicato nei mesi scorsi, compreso il documento della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, che si rispecchia nei dettami del testo pubblicato. A tal proposito, verrà richiesta una “traduzione di cortesia” in italiano al più presto ed è intenzione della Segreteria di chiedere alla Reggenza di convocare la Commissione Mista, a cui partecipano tutti i partiti, le categorie economiche e le parti sociali, per entrare nel dettaglio nell’analisi del testo.

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