Home Dal giornale Il finanziamento statale ai politici supera quota 1,5 milioni

Il finanziamento statale ai politici supera quota 1,5 milioni

da Daniele Bartolucci

La democrazia costa. E anche quella di San Marino non è da meno. Uno di questi “costi” è imputabile al finanziamento pubblico, a carico dello Stato, che ogni anno viene erogato ai Partiti e Movimenti politici rappresentati in Consiglio Grande e Generale. Un contributo che, quest’anno, ha raggiunto la cifra record di 1,528 milioni di euro, quasi mezzo milione in più del 2021. Il motivo è presto spiegato: tale contributo è infatti parametrato al Bilancio preventivo dello Stato, per cui quando questo si contrare, diminuisce, ma se questo aumenta, il contributo cresce. Come è in effetti avvenuto, perché non è stato un aumento lineare, ma altalenante. Come del resto non è lineare la casistica dei “destinatari”, perché ovviamente tra le due legislature sono cambiati i Partiti e i Movimenti politici (alcuni sono rimasti e altri sono scomparsi), a cui si aggiunge il fatto – ormai una costante – che diversi Consiglieri si dichiarano poi indipendenti nel corso della legislatura, magari subito dopo l’elezione o anche dopo qualche mese o anno.

Nel frattempo, è stata pubblicata anche la relazione conclusiva del Collegio dei Sindaci Revisori sui Bilanci dei Partiti e Movimenti politici dell’esercizio finanziario 2022. da cui si desume anche l’andamento della singola gestione economica dei vari Partiti e Movimenti politici nel corso dell’esercizio in oggetto. Allo stesso modo, anche per i singoli Consiglieri indipendenti, chiamati a computare attività, passività, ricavi e costi come gli altri.

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La Legge 23 novembre 2005 n.170  (poi modificata in parte dalla Legge 22 maggio 2017 n.50, parte da un concetto alto della democrazia, ovvero che (Art. 1) “In riconoscimento della funzione pubblica svolta e del ruolo esercitato nell’ambito degli organi istituzionali dello Stato, al fine di garantire loro la possibilità di espletare autonomamente i propri compiti al servizio della collettività, è riconosciuto ai Partiti e Movimenti politici che hanno presentato liste elettorali e che sono rappresentati in Consiglio Grande e Generale un finanziamento annuo a carico dello Stato”. L’Art. 2 della stessa Legge disciplina  invece il calcolo da effettuarsi: “Il contributo dello Stato per il finanziamento […] è pari al 2,5 per mille delle entrate del Bilancio Preventivo, detratte le partite di giro ed i mutui a pareggio, e viene suddiviso tra i Partiti ed i Movimenti per il 75 per cento in proporzione al numero dei Consiglieri eletti nell’ambito delle rispettive liste e per il 25 per cento in parti uguali e fisse fra i Partiti e Movimenti che hanno presentato liste elettorali e sono rappresentati in Consiglio Grande e Generale da almeno tre Consiglieri, tenuto conto della decurtazione per l’erogazione del contributo di cui al successivo comma. Per i Partiti e Movimenti le cui liste hanno ottenuto un numero di Consiglieri inferiore a tre il contributo fisso è pari a Euro 12.000,00”. La norma è quindi chiara, come la ratio alla base: hanno diritto al finanziamento solo i Partiti e i Movimenti politici eletti e rappresentati in Consiglio Grande e Generale, in proporzione ai rappresentanti che hanno. Ma soprattutto, tale contributo è legato all’andamento del Bilancio dello Stato: cosa non banale negli ordinamenti istituzionali, che richiama più alle dinamiche privatistiche delle società e al ruolo degli amministratori delle stesse, vincolati (e pagati) in base all’andamento del bilancio dell’azienda. Probabilmente anche questo un unicum sammarinese.

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