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Editoriale: L’Agenda sparita dall’agenda

da Daniele Bartolucci

“…impegna il Congresso di Stato a: elaborare e rendere pubblico entro la fine del mese di settembre un documento di indirizzo strategico “Agenda per la crescita” che, in coerenza con il programma di governo, individui le linee prioritarie di intervento per lo sviluppo, l’innovazione e la sostenibilità economica, da attuarsi nei dodici mesi successivi”. Così recitava l’Ordine del Giorno approvato a metà luglio con cui il Governo, di fatto, accettava la sfida sul piano dello sviluppo economico lanciato anche da ANIS: progetti e investimenti che abbiano un reale effetto positivo sull’economia del Paese.

Politicamente era anche un modo per calmierare l’impatto dell’imminente riforma IGR, visto che se si chiede uno sforzo a livello fiscale per finanziare investimenti strategici è molto più facile che il sacrificio venga accettato. Ma come sempre accade in questi casi, siamo arrivati a ottobre senza alcun documento e, non solo per questa mancanza, con due scioperi generali a distanza di pochissimo tempo, con l’annuncio di una terza manifestazione a breve. Uscendo dalla politica e dallo scontro in atto, però, risulta ancora più grave la mancanza di questa “Agenda per la crescita”, nel momento in cui di urgenze strategiche ce n’è a bizzeffe. Andrebbero pianificati tutti quegli investimenti atti sia a ridurre i costi (vedi digitalizzazione) o a garantire benefici in futuro (come la produzione di energia elettrica), oppure entrambi, come farebbero gli impianti di smaltimento rifiuti in territorio o di depurazione delle acque. Hanno messo in agenda di fare l’Agenda, ma… è sparita dall’agenda un’altra volta.

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