La sessione mattutina è incentrata sulla audizione di Piero De Luca, avvocato, docente universitario e Deputata della Repubblica italiana. che ha offerto una “cassetta degli attrezzi” comparata su strumenti normativi italiani e diritto dell’Unione, con molte indicazioni operative per San Marino in vista dell’Accordo di associazione UE.
Il relatore ha spiegato la differenza tra fonti europee primarie (Trattati e Carta dei diritti fondamentali) e derivate (regolamenti, direttive, decisioni). “I regolamenti si applicano direttamente; le direttive vincolano il risultato e, se chiare e incondizionate, ammettono un effetto diretto verticale in caso di mancato recepimento”, ha spiegato. “In caso di conflitto, il giudice disapplica la norma interna incompatibile con quella europea”. Da qui l’esigenza di formazione e di una rete stabile tra magistratura, avvocatura sammarinese e Corte di giustizia europea.
Per De Luca, l’ingresso nell’acquis impone di rafforzare il ruolo del Consiglio Grande e Generale: controllo di sussidiarietà, sessioni rapide entro 8 settimane, e nella fase discendente l’adozione di una “Legge di delegazione europea” periodica, una o due volte l’anno, per recepire direttive e norme di attuazione; accanto, una “Legge europea” per chiudere procedure di pre-infrazione. “Serve subito un presidio per lo screening degli allegati dell’Accordo e un portale pubblico sulla normativa UE. È un lavoro pluriennale: meglio partire ora”, il messaggio.
Il presidente Nicola Renzi (Rf) ha spinto sull’acceleratore: “Siamo in ritardo. Dobbiamo aggiornare il ‘semaforo’ sull’acquis e valutare il recepimento dinamico. L’accordo è l’estrinsecazione della nostra sovranità: saremo all’altezza?”. D’accordo Mirko Dolcini (D-ML): “Va attivato subito il presidio sugli allegati: l’impatto iniziale è il più critico”.
Paolo Crescentini (Psd) ha ricordato l’Odg che incarica il Segretario agli Interni di una relazione-organigramma su PA, recepimento, formazione e autorità di controllo: “Arriva in Consiglio nella prossima sessione”. Luca Lazzari (Psd) ha legato l’UE alla centralità del Consiglio e ai carichi di lavoro: “Servono competenze e un modello organizzativo adeguato”.
Gian Carlo Venturini (Pdcs) ha proposto di semplificare la ratifica dei decreti delegati con un parere preliminare in commissione. Iro Belluzzi (Libera) ha sollecitato la cooperazione strutturata con l’Italia e strumenti di trasparenza: “Un portale è essenziale perché la conoscenza è democrazia”.
“Partire subito con screening e formazione: è un’opportunità enorme, economica e di diritti”, è stato il consiglio finale di De Luca.
La Commissione ha anche dato mandato ai presidenti sulla relazione con la Commissione di Venezia, per l’incontro preparatorio del 12 novembre e l’audizione 2 dicembre.
Askanews
