Home Dal giornale Editoriale: ICEE e IGR, una coppia “scoppiata”

Editoriale: ICEE e IGR, una coppia “scoppiata”

da Daniele Bartolucci

Gli strali dei sindacati di questi giorni non si placheranno facilmente, anche perché delle loro proposte – al contrario di altre volte – ancora non si è vista nessuna modifica reale. Il Governo, infatti, prosegue nel suo intento di metter mano alla fiscalità (non tutta, visto che l’IVA non c’è ancora sul tavolo), ma il percorso inizia a farsi difficile, non tanto perché non serva una revisione (e anche un aumento di gettito, ma equo e non sempre e solo a carico di chi già paga tasse e contributi perché ha il reddito tracciato dalla fonte, come dipendenti e pensionati), ma perché si parte probabilmente da un punto sbagliato di questo percorso. Se si vuole fare una riforma, perché questa sembra essere diventata, occorre prima puntellare i capisaldi della fiscalità: equità e controlli. Si è partiti dal Bilancio dello Stato, invece: la revisione deve portare 20 milioni, si dice da almeno cinque anni. Poi però negli schemi che circolano nei palazzi i milioni sarebbero di più, c’è chi dice 30, chi 40…
Il punto di partenza era, ed è ancora, l’ICEE, ovvero un sistema che tari servizi e aiuti sulla capacità economica delle persone, come l’ISEE italiano, che però a San Marino si scontra con l’incapacità (scusate il gioco di parole) di evidenziare la reale situazione economica delle persone e delle famiglie. Un difetto facilmente superabile, tecnicamente, ma politicamente insormontabile a quanto pare. Ma se non si parte da qui e dall’ICEE, ogni modifica della base imponibile colpirà i redditi fissi per forza. Per non parlare dell’IVA, che avrebbe sistemato anche l’altra parte delle imposte. IVA-ICEE sarebbe una bella coppia, IGR-Bilancio no.

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