Nella seduta serale di mercoledì 11 giugno prosegue il dibattito generale sul Decreto-Delegato 2 giugno 2025 n.83 – “Modifica della struttura e delle funzioni della Direzione Generale della Funzione Pubblica”. A chiudere il confronto sono gli interventi di Vladimiro Selva (Libera) e del Segretario di Stato Andrea Belluzzi. “La governance dell’amministrazione pubblica – dice il primo – è un tema cruciale, su cui c’è ancora molto da fare per arrivare ad avere un’amministrazione efficace, efficiente, che dia risposte ai cittadini. Abbiamo evidenziato la concentrazione di potere che si è verificata, dal 2011 ad oggi, sulla Direzione della Funzione Pubblica, che in alcuni casi è stata definita come undicesima Segreteria di Stato: un potere molto forte, quasi maggiore di quello del Governo stesso”. “Questo, per me, è l’aspetto più innovativo di questo provvedimento: vincolare tutta la Pubblica Amministrazione allargata con decisioni coerenti prese da tutti” sottolinea invece il Segretario Belluzzi aprendo quindi ad un confronto sulla riforma della PA. “Per me il luogo forse più opportuno è la Commissione I. Un luogo per una discussione, un confronto politico sulle linee di indirizzo per il futuro della Pubblica Amministrazione: la sua dimensione, la sua direzione, l’organizzazione della Funzione Pubblica, gli aspetti di leggibilità, trasparenza, disponibilità verso il cittadino. Una bella riflessione a 360 gradi, un confronto prima di ogni ulteriore adempimento che abbiamo sullo sfondo”.
Spazio quindi alle repliche. “Perché proprio oggi si è deciso di attuare questo cambiamento, se la necessità esisteva già da prima? È curiosa la sequenza temporale, l’allineamento di circostanze” incalza Gaetano Troina (D-ML). “Qui non si parla di personalismi – rimarca Nicola Renzi (RF) -. Si parla di un soggetto che ha terminato un periodo di nove anni come dirigente apicale della funzione pubblica. Ma secondo voi, il limite dei nove anni, perché è previsto? Perché si vuole una rotazione, non un potere che si consolida”. “Non può essere che tutti i dirigenti vengano descritti come manovrati quando, invece, svolgono le loro funzioni con competenza e consapevolezza del ruolo” commenta Iro Belluzzi (Libera).
Culminato il dibattito in fase generale, si passa all’esame dei 12 articoli che compongono il Decreto. A tutti gli articoli sono stati presentati emendamenti interamente soppressivi proposti dalle forze di opposizione. “Questo è un provvedimento cucito addosso a una persona. Perché, in quasi 15 anni non si è mai avvertita l’esigenza di modificare la struttura, l’assetto, l’archetipo della DGFP pur essendoci sempre stato lo stesso dirigente – interviene Enrico Carattoni (RF) -. E oggi, magicamente, si sente questa esigenza. Per fare cosa? Per reintrodurre una persona, della quale è stato detto che ha competenze. Però capite bene che così facendo non si coltivano nuove persone, nuovi dirigenti, non si creano nuovi spazi”. Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi, rispondendo ai vari interventi, parla di “solito disco rotto”. “Credo che bisogna uscire da questa dinamica, anche se la narrazione di una forza politica è che questa sia una legge ad personam”. Ipotesi che il Segretario respinge. “No, questa è una legge che è frutto dell’esperienza di anni in cui abbiamo visto cosa non funzionava. Abbiamo visto che serve maggior coordinamento, che serve una spinta nuova per permettere alla Direzione della Funzione Pubblica e ai suoi organismi di occuparsi non solo della pubblica amministrazione in senso stretto, ma anche di quella in senso allargato”. “È chiaro: il Direttore della Funzione Pubblica viene completamente spogliato. Parlo di commissariamento, perché lo è. Milena Gasperoni non avrà alcun potere dentro quell’organismo. Sarà un comitato dove lei sarà uno dei membri, ma gli equilibri li deciderà qualcun altro” sostiene Emanuele Santi (Rete). “Avevo detto già all’inizio della discussione dell’articolato che gli emendamenti presentati erano politici. Non c’era una reale volontà di migliorare il testo. E il dibattito su questo articolo lo dimostra” conclude il Segretario Belluzzi.
I primi sei emendamenti interamente soppressivi, presentati dalle opposizioni, sono respinti. Alle 24.00 termina la seduta. I lavori riprenderanno il 12 giugno alle 9.00.
Askanews