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Consiglio Grande e Generale, lunedì 19 maggio 2025 pomeriggio

da Redazione

Lunedì 19 maggio, nel corso della sessione del Consiglio Grande e Generale, l’attenzione si è concentrata sul tema della gestione del sistema cimiteriale della Repubblica. Con la ratifica del Decreto Delegato n. 37 del 13 marzo 2025, il dibattito si è acceso sulle modifiche al Regolamento di Polizia Mortuaria e sulla prospettiva di costruire un’ara crematoria sul territorio sammarinese. Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha illustrato la ratio del provvedimento: “Il presente Decreto Delegato ha come principale obiettivo il rinvio delle scadenze delle concessioni dei manufatti cimiteriali introdotte con il Decreto Delegato n. 139/2022”. L’opposizione, tuttavia, ha criticato fortemente l’approccio del Governo. Antonella Mularoni (RF) ha parlato di un tentativo di rimandare i problemi: “Voi con questo decreto avete semplicemente cercato di spostare l’asticella e di rimandare il problema al Governo che verrà”. “La spinta che si vuole fare rispetto alle cremazioni va fatta nel rispetto assoluto della volontà degli interessati” ha detto.

A difendere l’impianto normativo è intervenuto Gian Nicola Berti (AR): “Si riesce a fare speculazione politica anche su chi ha perso la vita. I limiti della politica hanno superato la decenza”. Per Berti, la norma è “corretta”, ma l’urgenza richiede ora di passare alla fase operativa. Un richiamo alla necessità di pianificazione è arrivato da Fabio Righi (D-ML): “Questa materia necessita sempre di più di una pianificazione. Le strutture cimiteriali hanno necessità di una pianificazione territoriale”. Ha ribadito che ogni decisione, inclusa quella sull’eventuale forno crematorio, va presa solo sulla base di “numeri e valutazioni certe”. Matteo Casali (RF) ha sollevato il tema legato alla “situazione della camera ardente presso l’ospedale di Stato, che è incresciosa e non può più essere rinviata”. Un appello raccolto anche da Maria Luisa Berti (AR): “Penso sia un’esigenza dettata dalla necessità di dimostrare quanto una comunità può essere civile anche in questo momento così delicato”. “Giusta la scelta – ha aggiunto – adottata un anno e mezzo fa dallo scorso Governo di fare in modo che ci fosse un sistema di gestione pubblica del sistema informatico di accesione/spegnimento/manutenzione dell’impianto di illuminazione. Ha fatto incamerare allo Stato oltre 400/500mila euro”. Michela Pelliccioni (D-ML) ha criticato il rinvio di cinque anni, parlando di “un altro esempio di un Governo poco attento alla prospettiva”. Ha bocciato come irrealizzabile l’idea del forno crematorio, definendolo non sostenibile per costi e bacino d’utenza: “Posto che siamo già in ritardo: gli studi ci dicono che dovevamo partire 15 anni fa”.

A fare il punto sulla situazione cimiteriale è tornato il Segretario Belluzzi: “Nel cimitero di Acquaviva, al 31/12, vi era disponibilità di un loculo, a Domagnano non ci posti per i loculi né per la sepoltura a terra, a Faetano i loculi sono esauriti da tempo, a Montalbo i loculi sono esauriti, a Serravalle la situazione è gravissima. Ho coinvolto la Segreteria al Territorio per sviluppare insieme un progetto che da una parte dia risposte per lo sviluppo di nuovi luoghi di sepoltura ”. Ha aggiunto: “Non si può imporre niente a nessuno, assolutamente. Però si possono incentivare e accompagnare determinate iniziative. Stiamo approntando una serie di norme e iniziative, potremo confrontarci in Aula e lo faremo entro l’anno.

Il Decreto è stato ratificato all’unanimità con 30 voti favorevoli. Via libera poi alla ratifica di altri provvedimenti: decreto delegato per il rilascio nuovi Permessi di soggiorno e Carte di residenza realizzati con documenti sicuri aventi microprocessore; decreto delegato per la definizione dello spread massimo e del tasso d’interesse nominale da applicarsi fino al 30 settembre 2025 ai prestiti assistiti dal contributo statale; decreto delegato per aggiornamento canone di locazione degli immobili adibiti ad uso abitativo; decreto delegato per aggiornamento canone di locazione degli immobili destinati ad attività professionali, imprenditoriali e sociali, decreto delegato di Modifiche alla Legge 16 dicembre 2013 n.166 – Imposta generale sui redditi – e successive modifiche.

I lavori proseguono con l’approvazione dell’Accordo fra DGFP e AASS – OOSS per l’istituzione della reperibilità, la ridefinizione degli orari di servizio, la regolamentazione delle attività degli agenti manovratori dell’impianto di funivia.

Focus successivamente sull’approvazione, avvenuta all’unanimità, del documento di programmazione strategica triennale 2024-2026 di Ateneo ai sensi dell’articolo 23, comma 2 del Decreto Delegato 30 novembre 2023 n.169. Il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini ha illustrato all’Aula i contenuti del Piano. “Il piano triennale ha avuto già una partenza ed effetti dall’anno 2024. Il Piano strategico si fonda sui principi del nostro statuto che vengono tradotti in obiettivi concreti e si aprono ai nuovi diritti di sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Un piano che, secondo Lonfernini, vuole rispondere ai cambiamenti sociali e alle nuove responsabilità dell’Ateneo. Si tratta di un documento “che rientra a pieno titolo nella capacità di crescita di cui ha dato prova la nostra Università specialmente in questi ultimi dieci anni”, ha affermato Lonfernini, sottolineando anche la collaborazione istituzionale in progetti strategici come la riforma del mercato del lavoro. Apprezzamenti trasversali sono giunti da tutto l’arco politico. Matteo Casali (RF) ha ricordato le radici dell’Ateneo: “Mi piacerebbe ricordare chi l’ha promossa, tanto tempo fa, magari tra lo scetticismo: mi riferisco a Fausta Morganti”. Casali ha anche sollevato il tema dell’autonomia accademica rispetto alla politica: “Per come è strutturata l’università, si pone il problema dell’indipendenza e della voce libera dell’università”. Ha poi citato le tensioni sorte in passato tra l’Ateneo e il potere politico, auspicando che l’Università continui il suo cammino “rafforzandosi e non concorrendo mai al puntellamento di poteri che garantiscono principalmente se stessi”. Manuel Ciavatta (PDCS) ha sottolineato l’importanza del piano per consolidare quanto costruito negli ultimi anni: “E’ un segno molto forte di un’Università che qualifica la sua proposta in maniera rilevante e diventa attrattiva per gli studenti”. Ha ricordato il contributo dell’Ateneo anche in termini economici e la proposta, contenuta nel Piano, di realizzare uno studentato: “Tutti aspetti che evidentemente dovranno essere implementati, partendo da un aspetto fondamentale: con il processo di Bologna, la nostra università è stata davvero promossa a livello internazionale”. Oscar Mina (PDCS) ha posto l’accento sul ruolo dell’università nella trasformazione sociale e sulla centralità della qualità: “Questo Piano ha una forte propensione alla qualità delle azioni. Le nostre piccole dimensioni ci consentono questa sorta di innovazione”. Dal gruppo Libera, Giuseppe Maria Morganti ha ribadito il pieno sostegno al Piano e al rettore Petrocelli, pur avanzando alcune osservazioni: “Si dice che ci saranno nuovi corsi e master ma non si dice quali saranno i settori strategici. Se non vogliamo che la nostra università rischi un’involuzione, è necessario aumentare lo sforzo su questa seconda parte. Ben venga la proposta di incremento dei professori, però passiamo da 12 a 18: siamo a numeri molto striminziti. Occorre che i criteri di selezione del personale siano demandati a istituzioni capaci di fare questa selezione”. Morganti ha sottolineato che l’Università deve restare “una struttura indipendente, soprattutto rispetto al mondo della politica”. Fabio Righi (D-ML) ha collocato il piano in un contesto più ampio: “Oggi formazione e università hanno molto a che fare nello sviluppo economico di un paese”. Ha rilanciato l’idea di trasformare San Marino in un “campus a cielo aperto”, ma ha messo in guardia da investimenti immobiliari privi di visione. Ha inoltre lamentato la mancanza di riferimenti chiari alle peculiarità competitive dell’Ateneo e alla sinergia con il mondo imprenditoriale: “Una università da sola mai sarà capace in autonomia di soddisfare le esigenze di qualifiche e formazione che il mondo richiede”. Nel suo intervento di chiusura, il Segretario Lonfernini ha accolto con favore il confronto: “Mi sento di ringraziare chi è intervenuto per aver compreso il piano strategico. Si può fare molto più, si possono trovare momenti di confronto anche in un’altra sede”. E ha voluto rassicurare tutti sull’autonomia dell’Ateneo: “Le mani non le ho mai messe in nessun settore del nostro Paese, non lo farò nemmeno con l’università”.

Nella conclusione dei lavori, spazio al dibattito che porta all’approvazione all’unanimità del Piano Energetico Nazionale della Repubblica di San Marino PEN 2023-2026, illustrato dal Segretario di Stato Alessandro Bevitori.

Askanews

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