“Com’è vero che nel vino c’è la verità, ti dirò tutto, senza segreti” scrisse William Shakespeare. Non ha segreti nemmeno Michele Margotti, enologo e direttore di produzione della Cantina San Marino. A partire dalla stretta attualità, quindi la partecipazione della Repubblica a Expo 2025 Osaka. “Abbiamo spedito in Giappone 3 vini con un’etichetta ‘dedicata’, nata in collaborazione con le Segreterie di Stato coinvolte nel progetto: Titano, Roncale e Brugneto”. I primi giorni dell’esposizione del Sole Levante sono andati molto bene. Bene a tal punto che, come conferma Michele Margotti, “ci sarà un riordino delle tre bottiglie”. Lo sguardo verso il Giappone non sarà l’unico del 2025, anzi. “Per quest’anno cercheremo di ‘spingere’ i nostri vini partecipando a una serie di eventi e fiere nel territorio, oltre a San Marino, saremo presenti anche in Romagna: Cattolica, Santarcangelo, Verucchio, Rimini, Riccione, Cesenatico e altre località in via di definizione”.
Mentre i “numeri” dei soci della cantina e la superficie coltivata a vigna sono rimasti pressoché invariati rispetto al passato – sono circa 100 viticoltori che lavorano circa 120 ettari -, la novità è legata alla crescita del biologico. “Stiamo uscendo con diverse etichette ‘bio’. Abbiamo iniziato certificando prima le uve ed ora stiamo ‘raccogliendo’ i frutti di questo processo. Sei anni fa l’Intruso, il primo vino bio della nostra cantina, poi due anni fa è uscito il Biancale, a Natale 2024 il Moscato sia spumante che vivace, da pochi giorni il Roncale, mentre a breve proporremo il Titano, la nostra famosa bollicina. Per i rossi il percorso richiede un po’ più tempo perché gli affinamenti sono più lunghi”. La direzione comunque sembra segnata. “Ad oggi – conclude l’enologo e direttore di produzione – la conversione ‘bio’ non è ancora completa ma abbiamo già raggiunto con l’ultima vendemmia, più del 55% di uve certificate biologiche, percentuali ben al di sopra rispetto alla media italiana ed europea.
Questi numeri così significativi per una realtà come la nostra, sono il risultato di un percorso che la maggior parte dei nostri viticoltori ha intrapreso da parecchi anni, credendo fin da subito nell’importanza del progetto “San Marino BIO”, un valore aggiunto per la nostra cantina, per il comparto agricolo ma soprattutto per l’intera comunità.