Nella seduta mattutina di martedì 22 aprile, in Consiglio Grande e Generale prosegue l’esame del Progetto di legge “Interventi straordinari per emergenza casa”, presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio. I lavori sono aperti dal commosso messaggio di cordoglio dell’Ecc. Reggenza per la scomparsa di Sua Santità, Papa Francesco, a cui fa seguito un momento di raccoglimento.
Di seguito un estratto dei lavori.
Comma 18 – Progetto di legge “Interventi straordinari per emergenza casa” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio) (II Lettura)
Articolo 4 – Modifiche alla Legge 31 marzo 2025 n.44 e successive modifiche – Disposizioni sui finanziamenti assistiti dal contributo in conto interessi in materia di edilizia sovvenzionata
Emendamento modificativo del Governo all’articolo 4
Emendamento modificativo dell’articolo 4 proposto da Rete.
Gaetano Troina (D-ML): Questo articolo ha visto recepite delle innovazioni rispetto alla stesura originale. Siamo contenti che parte del nostro lavoro abbia visto un accoglimento ed è doveroso ringraziare chi dei nostri tecnici ha lavorato alle proposte. Ci sembrano degne di nota due aggiunte. La prima è la possibilità di poter accedere a questo sostegno da parte di persone con disabilità. Altrettanto importante anche la possibilità di accedere al sostegno da parte di quelle persone che, a seguito di separazioni o divorzi, in un primo momento avevano già acceduto al beneficio, ma ora si sono ritrovate senza casa e hanno questa necessità. Ci auguriamo che i cittadini ne possano beneficiare in questo grave momento di crisi del mercato immobiliare.
Michela Pelliccioni (D-ML): Questo è stato l’articolo cuore della discussione in Commissione. Sicuramente sono contenta e ringrazio il Segretario per aver capito l’importanza di aprire a nuovi aiuti di Stato in casi di gravità. Mi riferisco specialmente al mutuo casa per casi di disabilità sopravvenuta e per i separati che a seguito di separazione si ritrovano senza casa. C’è un aspetto per il quale siamo dispiaciuti non si sia potuto intervenire. Tra i casi di esclusione, noi ritenevamo si dovesse tenere conto di tutti quei particolari casi in cui l’immobile per ragioni oggettive non può essere goduto. Ad esempio, casi di eredità in cui si riceve un immobile gravato da ipoteche. Purtroppo questo caso è rimasto tra quelli che sospendono il diritto all’erogazione. A nostro avviso questa legge doveva essere rivista in modo globale. Avremmo voluto che tutte queste casistiche venissero approfondite per fare la legge più efficiente possibile.
Matteo Casali (RF): Questo articolo rappresenta molto bene quanto avevo anticipato. Avevo chiesto di tenere a mente il fatto che una situazione di emergenza si connota per due punti: i destinatari dell’intervento e i tempi di attuazione. Il punto è che l’articolo non centra i destinatari dell’emergenza. Perché questa è una emergenza abitativa caratterizzata da un problema sul fronte delle locazioni. L’ampliamento delle soglie per l’accesso a contributi su acquisto della casa non va ad incidere su quella fetta di popolazione maggiormente in difficoltà. Al di là del merito dell’articolo, non vengono centrati i reali destinatari. Rilevo che l’apposizione di nuove soglie è avvenuta con buon senso, ma non basandosi su ragionamenti strutturati ed analitici. Ancora una volta, ci si è mossi senza una base analitica e un insieme di dati che potessero mirare l’intervento. E’ una critica che abbiamo mosso al modus operandi con cui ci si è approcciati alla legge.
Iro Belluzzi (Libera): La risposta immediata si sarebbe potuta raggiungere con lo sviluppo dell’edilizia popolare. Sarebbe stato possibile, se non ci fossero stati danni nel settore bancario e un bilancio dello Stato in difficoltà. Le risposte che si danno sono di buon senso, offrono gli strumenti affinché chi è in difficoltà abbia la possibilità in maniera più agevole di trovare un tetto. Cerchiamo di essere consapevoli del momento, di quello che non si può fare perché non è possibile. Dimentichiamo gli errori del passato e cerchiamo di costruire il presente con saggezza e intelligenza.
Emanuele Santi (Rete): Io penso che questo articolo porta due grosse migliorie e dobbiamo rendere merito alle proposte delle opposizioni. Estendere la possibilità di accedere ad un secondo mutuo nel caso in cui il richiedente sia o diventi invalido oppure sia una persona separata. Rimangono le nostre grosse perplessità sul fatto di estendere l’importo del mutuo fino ad arrivare a 250mila euro. Oggi la legge prevede 170mila euro come importo massimo, tra l’altro aumentato non più tardi di due anni fa. La proposta del Segretario prevedeva addirittura 300mila, in Commissione si è tagliato un po’. Noi abbiamo portato un emendamento proponendo di alzare solo fino a 180mila euro. Riteniamo che alzare la soglia a 250mila euro possa avere effetti distorsivi, cioè un aumento dei prezzi. Se la disponibilità del richiedente si alza, in automatico secondo noi potrebbero lievitare i prezzi.
Segretario di Stato Matteo Ciacci: Ringrazio i colleghi intervenuti. Questo articolo contiene interventi introdotti nell’ambito del confronto in Commissione. Passi in avanti importanti, che fanno il paio con l’articolo successivo, il 5, che reintroduce la garanzia dello Stato.
Emanuele Santi (Rete): Il tempo speso in Commissione è stato speso bene, è stato fatto un confronto importante, che avrebbe potuto portare a migliori risultati se fosse stato fatto precedentemente. Questo articolo è frutto degli sforzi di tutti i gruppi di lavoro, di maggioranza e opposizione. Nei gruppi si è lavorato in maniera approfondita, con spirito costruttivo per migliorare questo testo che all’inizio era molto scarno.
L’emendamento di Rete è respinto con 21 voti contrari e 4 a favore.
L’articolo 4 è approvato all’unanimità con 23 voti a favore.
Emendamento aggiuntivo di D-ML art 4-bis: copertura finanziaria e definizione del tasso di interesse.
Michela Pelliccioni (D-ML): Noi ritenevamo che per essere più aderenti alle prescrizioni della legge del 98 fosse necessario prevedere stanziamenti anno per anno. Per questo abbiamo ritenuto necessario riproporre l’emendamento.
Emanuele Santi (Rete): Io credo che un problema più serio ci sia. Andiamo ad aumentare l’importo in conto interessi e la percentuale. Quindi la mia domanda è: oggi c’è a bilancio lo stanziamento previsionale di questi importi? No, non c’è. C’è l’impegno riferito ante legge. Questa legge verrà approvata e fino a quando non si andrà in assestamento, la legge sarà scoperta.
Segretario di Stato Matteo Ciacci: Per il contributo in conto interessi insistiamo con l’esercizio di bilancio del prossimo anno e se ci saranno aggiustamenti da fare li faremo. Per il mutuo con garanzia dello Stato, abbiamo messo 5 milioni: un fortissimo messaggio politico che questa maggioranza ha voluto dare.
Michela Pelliccioni (D-ML): Se viene indicato che la copertura è dal prossimo anno, il rischio è che la copertura sia dal 2026. La valutazione di copertura secondo noi ha un criterio di logica che ci auguriamo venga preso in considerazione.
Giovanni Zonzini (Rete): Questa legge, secondo me, concentrandosi solo sul lato della domanda e non su quello dell’offerta, rischia di avere effetti inflazionistici. Il tema significativo secondo me è che questo approccio, lungi dal colpire l’offerta e ridurre i prezzi, rischierà di farli aumentare.
L’emendamento è respinto con 19 voti contrari e 5 a favore.
Emendamento aggiuntivo di D-ML art 4-ter: documentazione per l’accesso ai benefici
L’emendamento è respinto con 21 voti contrari e 5 a favore.
Emendamento aggiuntivo di D-ML art 4-quater: agevolazioni fiscali
Michela Pelliccioni (D-ML): Visto il periodo storico, la proposta è di favorire l’accesso alla prima casa, quindi esentare completamente da imposte di registro, bollo ed iscrizione o annotamente. Non è un regalo, ma un incentivo per smuovere il mercato immobiliare.
L’emendamento è respinto con 23 voti contrari e 4 a favore.
Articolo 5 – Finanziamenti nella forma del contributo in conto interessi a tasso agevolato con garanzia a carico dello Stato in materia di edilizia sovvenzionata
Segretario di Stato Matteo Ciacci: Questo articolo reintroduce la Garanzia dello Stato. Cerchiamo di essere chiari. Oggi reintroduciamo la garanzia per certe specifiche situazioni: giovani sotto i 45 anni con un reddito pro capite di 18mila euro. Significa che il reddito è stato ritarato sulla base di disposizioni già in essere. Parliamo di soggetti con un reddito di 30mila euro lordi. Tutti casi pratici e concreti che abbiamo toccato con mano. Accede anche chi ha invalidità. I finanziamenti sono concessi per mutui da 40 a 230mila euro e abbiamo messo un finanziamento iniziale di 5 milioni per i prossimi sei mesi. Un segnale importante di questa maggioranza. Il Congresso è autorizzato a convenzionarsi annualmente con gli istituti di credito con un tasso che ha uno spread massimo del 2%. Modifiche che sono un passo in avanti di dignità e serietà nel sostenere le fasce più deboli.
Emendamento modificativo di Rete.
Emanuele Santi (Rete): Noi proponiamo di estendere la possibilità fino a 60 anni. Ci sono casi concreti di 50enni o 60enni che magari si separano e perdono il lavoro e potrebbero avere la necessità di accedere a questo tipo di mutuo. Lasciare l’età dai 18 ai 45 anni è riduttivo.
Matteo Casali (RF): In Commissione da parte della maggioranza sono stati espressi dubbi sulla soglia dei 18mila euro, soprattutto se redditi non mono. Sono emerse perplessità da parte di un reddito del genere di accedere ad un mutuo di 230mila euro. Noi ci chiediamo la ratio di questa taratura. Questo provvedimento non risponde all’emergenza, sarebbe stato il caso di prendere in mano in modo più strutturato la norma, disciplinandola ad esempio per scaglioni. Il tasso agevolato così com’è strutturato mi pare una presa in giro. Agevolato non lo è per niente, semmai per gli istituti di credito che lo concedono. Noi avevamo proposto il tasso di raccolta dello spread. Ricordo un nostro emendamento non passato: avevamo pensato ad una estensione dei tempi per la richiesta entro un anno dalla mutata composizione del nucleo familiare.
Fabio Righi (D-ML): Serietà vuole che affrontiamo davvero questo Pdl e anche per il rispetto del lavoro svolto in quest’aula, almeno una risposta del perché si bocciano gli emendamenti. Cerchiamo di avere accortezza di chi cerca di proporre contributi di sostanza. Faccio questo richiamo a nome dell’intero gruppo.
Segretario di Stato Matteo Ciacci: Una impostazione è stata data. A chi giovano questi interventi? Abbiamo detto che giovano ai giovani sotto i 45 anni. Lì abbiamo coperto adeguatamente l’intervento. C’è una logica, il testo è stato migliorato. Gli emendamenti aggiuntivi li abbiamo discussi, ritengo ci sia stata totale comprensione e volontà di sintesi, di cercare il dialogo tra maggioranza e opposizione. Mi prendo l’impegno ad intervenire puntualmente su ogni emendamento delle opposizioni.
Emanuele Santi (Rete): Non accettando questo emendamento, si commette un errore. Questo intervento dev’essere mirato a chi ha bisogno. Possono esserci persone bisognose anche sopra i 45 anni. Questo è il concetto. Se guardiamo le casistiche concrete, ci possono essere casi di 50 o 55enni che ricadono in situazioni di bisogno.
L’emendamento è respinto con 24 voti contrari e 10 a favore.
L’articolo 5 è approvato all’unanimità con 24 voti a favore.
Articolo 6 – Modifica dell’articolo 16 della Legge n.44/2015
L’articolo è approvato all’unanimità con 23 voti a favore.
Articolo 7 – Modifica dell’articolo 18 della Legge n.44/2015
Matteo Casali (RF): Si è discusso in Commissione dell’opportunità di trasformare la composizione della Commissione per la Gestione dell’Edilizia Residenziale da politica ad una Commissione più tecnica. E’ una riflessione interessante. La politica dovrebbe dettare gli indirizzi e controllare l’esito dell’ottenimento di questi indirizzi da parte dell’amministrazione. Anche questa Commissione, data la sensibilità del tema, potrebbe essere improntata ad una composizione meramente tecnica. Sono dell’idea che tutte le volte che la politica farà un passo indietro dall’amministrazione, ripristinando un corretto rapporto, senza intrufolarsi in aspetti tecnici, ci sarà un passo in avanti del Paese.
L’articolo è approvato all’unanimità con 24 voti a favore.
Articolo 8 – Contratto di locazione con riscatto di civile abitazione
Segretario di Stato Matteo Ciacci: E’ una modalità innovativa per tenere conto del canone che viene elargito mensilmente dal soggetto e che potrebbe agevolarlo nell’acquisto dell’immobile. Chiaro che deve esserci una sinergia tra locatore e locatario.
Giovanni Zonzini (Rete): La maggioranza ha inteso recepire lo spirito di una nostra proposta. E’ un elemento che va a ridurre i costi del denaro. Un acquisto su lungo termine ad un prezzo ragionevole non gravato da interessi bancari. Un po’ di rammarico perchè viene fatta una delega alla quale ci auguriamo venga data attuazione. Ce ne facciamo una ragione, purché il decreto delegato arrivi in fretta. Contenti che la maggioranza abbia accolto la nostra proposta anche se solo come delega, tuttavia aspettiamo l’emanazione del decreto delegato per dare un giudizio finale.
Antonella Mularoni (RF): Questo aspetto ad oggi non è tutelato da nulla. La cortesia che chiedo al Governo è di attivare un confronto tra tutte le forze politiche prima dell’emanazione del decreto. Se facciamo gli approfondimenti prima, siamo disposti a dare un contributo affinché questa disciplina possa essere la migliore.
Emanuele Santi (Rete): Quando l’obiettivo è dare risposte all’emergenza casa, tutte le idee possono essere buone. Piccole soluzioni che possono dare una risoluzione. Anche qui, abbiamo voluto dare questo contributo. Mi auguro che il decreto che va a disciplinare il contratto venga portato a breve. Quella proposta che abbiamo portato, oggi tradotto in una delega, era già attuativo. Questo per dire che oggi si sarebbe potuto fare non una delega ma un articolo che poteva camminare con le sue gambe. Oggi, siccome alcuni proprietari di case hanno la chimera di affittare a residenti atipici, la tendenza è di risolvere i contratti con l’obiettivo di affittare lo stesso appartamento a prezzi più alti. Magari non sarebbe successo se questo tipo di contratto fosse stato già previsto. Mi auguro che a breve arrivi il decreto.
Segretario di Stato Matteo Ciacci: Il confronto c’è stato, eccome. Sarà un impegno della Segreteria al Territorio e non solo. Sarà mia premura raccogliere l’invito dei colleghi ed attivare il confronto nel più breve tempo possibile.
L’articolo è approvato all’unanimità con 29 voti a favore.
Articolo 9 – Disposizioni straordinarie in materia di locazioni
Matteo Casali (RF): Viene introdotto un canone calmierato. Com’è stato introdotto? Chi ha stabilito numeri alla mano che per un’unità immobiliare un canone calmierato è di tot euro annuali? In Commissione non c’è stato modo di capirlo. Non solo questo canone è stato determinato da qualcuno, ma qualcuno lo ha giudicato idoneo ad andare incontro alle esigenze delle famiglie. Noi abbiamo chiesto: come avete fatto? Purtroppo il canone calmierato così strutturato è inefficace. La leva è inefficace, perché incide sull’ammontare complessivo del reddito su cui si pagano le tasse, non sulle aliquote. C’era stata una prima formulazione che noi avevamo indicato come pericolosa. La situazione attuale lascia invariata la supposta tassazione per la proprietà. Ditemi se questo è un provvedimento che può avere una qualsiasi efficacia.
Vladimiro Selva (Libera): La nostra opinione è differente. La definizione che vediamo in questo articolo viene utilizzata per aumentare le agevolazioni che ci sono già senza andare ad aumentare la tassazione sui canoni d’affitto. C’è un vantaggio fiscale che prima non c’era, di portare in detrazione il reddito generato. Se ci limitiamo a questo, ad oggi è un incentivo per cui non ci aspettiamo effetti clamorosi. Però c’è un fatto. Quello di individuare una cifra che è quella che potremmo definire equa. Rispetto alla quale si andrà a misurare locatore e locatario per quanto attiene il discorso della vicinanza o meno ad una cifra ideale. Diventa un parametro di riferimento rispetto ad una trattativa tra privati, che prima non c’era.
Emanuele Santi (Rete): Negli ultimi mesi vediamo annunci che sono fuori da ogni logica. Cinquanta metri a mille euro. Questo articolo va nella direzione di cercare che le parti si mettano d’accordo su un canone equo per entrambi. Bene il lavoro che si è fatto rispetto a cercare di definire un canone più equo possibile, ma a mio avviso andrebbe esplicitato nella tabella in modo tale che un cittadino possa capire qual è il canone concordato equo su un determinato immobile.
L’articolo è approvato all’unanimità con 24 voti a favore.
Articolo 10 – Modifiche all’articolo 22 della Legge 16 dicembre 2013 n.166
Segretario di Stato Matteo Ciacci: La questione affitti era quella preminente su cui andare ad agire. Noi prevediamo un concetto semplice. Oggi, se viene affittato un appartamento, per chi percepisce il canone c’è un abbattimento netto del 40% ai fini della dichiarazione dei redditi. Noi introduciamo un concetto nuovo. Il canone calmierato. Prevedendo che chi affitta ad un canone calmierato, si vede raddoppiare l’abbattimento. Questo per cercare di stimolare l’abbassamento dei canoni di locazione che sono diventati insostenibili. E prevediamo che chi ha affitta ad un residente atipico, non ha più l’abbattimento. Abbiamo una panoramica iniziale, secondo i dati che avevamo, che ci ha consentito di predisporre una tabella.
Matteo Casali (RF): Secondo voi una proprietà rinuncia a 6mila euro all’anno per avere uno sconto sull’imponibile? Se fate una botta di conti, si parla di poco più di mille euro di presunto risparmio, contro 6mila euro che una persona si vede garantiti. Un provvedimento del genere non funziona. E’ evidente. Mi spiegate come può essere efficace una situazione del genere? Se tutta questa situazione si sostanzia nell’aver messo un punto fermo, il risultato è un po’ deludente. Si sarebbe potuto raggiungere il medesimo risultato con una circolare degli uffici. Si è detto: intanto mettiamo un punto, poi domani andremo a tassare. Noi però dobbiamo discutere del provvedimento messo in atto oggi, che non è efficace. Domani mattina le persone in emergenza non vedranno risolta quell’emergenza.
Giovanni Zonzini (Rete): Non utilizzando la leva fiscale sul lato dell’offerta, cioè non penalizzando le banche e le società che detengono immobili sfitti, queste misure rischiano di tradursi in grida manzoniane. A meno che non si vada ad una imposizione negativa, uno non ha interesse a rinunciare a quella differenza semplicemente per uno sconto sull’imponibile. L’intenzione del Governo può anche essere buona, ma bastano conti semplici per capire che fintanto che non si interviene sull’offerta, non si otterranno i risultati che vi proponete. Questo intervento è un pannicello caldo.
Nicola Renzi (RF): Molti cittadini sono in attesa di questa legge nella speranza che risolva il problema dei canoni. Ci sta che la politica faccia il gioco delle parti. Ho visto una cosa inaccettabile: il modificare le residenze elettive. Quello è stato un pastrocchio propagandistico. Il consigliere Casali ha fatto una operazione conti alla mano. Se voi riuscite a dirci che non è così, siamo contentissimi. Diversamente emerge che il tema del canone calmierato, che dovrebbe sembrare una soluzione, forse non è così efficace.
Mirko Dolcini (D-ML): L’articolo in sé non è sbagliato, è uno strumento in più. Però vorrei evidenziare come questo articolo non può essere farcito dello slogan che servirà a diminuire il prezzo degli immobili. Dai conti emerge che nessuno utilizzerà questo articolo per valutare di abbassare la redditività. E’ l’errore che si fa quando aumentiamo le pene sperando di disincentivare i reati. E’ un problema che dobbiamo tenere in considerazione. Mi preoccupa questo approccio degli slogan. Questo articolo poteva avere un senso per quanto riguarda il problema della denatalità. Non possiamo risolvere l’emergenza casa con degli slogan.
Guerrino Zanotti (Libera): Sono tutte posizioni legittime, però non si venga a dire che c’è stato un atteggiamento di dialogo. Dove si è sentito che noi abbiamo fatto uno slogan? E’ una lettura sbagliata. Perché gli interventi che vengono fatti vanno letti nella loro complessità. Tutte le azioni poste in essere vanno lette come combinato disposto e vanno tutte quante verso un unico obiettivo. La volontà di maggioranza e Governo è andare a sostenere il diritto all’abitazione, aumentando l’offerta. Io non credo che qualcuno abbia detto che con il canone calmierato abbiamo risolto il problema del caro affitti. In questo senso, l’articolo interviene anche sulle residenze atipiche e va nella direzione giusta.
Antonella Mularoni (RF): Siamo consapevoli che non c’è la bacchetta magica. Ma è anche vero che abbiamo presentato una serie di emendamenti che avrebbero aiutato a risolvere il problema in maniera più efficace di alcuni articoli da voi proposti. Noi pensiamo che molti proprietari di questo Paese continueranno a cercare di affittare ai pensionati. La nostra preoccupazione è trovare le misure più efficaci. Avete respinto i nostri emendamenti, ma temiamo che gli interventi fatti dalla maggioranza in buona fede non raggiungeranno gli obiettivi prefissati. Perché si continuerà a privilegiare le residenze atipiche.
Enrico Carattoni (RF): Abbiamo cercato di rilevare è che la norma ha un senso e può apparire giusta. Però è chiaro che se da un lato possiamo pensare che la norma sia giusta in astratto, dobbiamo dirci che in concreto questo non andrà a modificare i canoni di locazione, perché non c’è il vantaggio economico per il proprietario. Questo non genera un vantaggio. Da un lato una persona incassa più soldi, dall’altro lato forse dovrà versare meno tasse un domani. Questa norma non andrà ad impattare nella diminuzione dei canoni di locazione.
Segretario di Stato Matteo Ciacci: Non è la panacea a tutti i mali, ma una prima risposta importante. Questo è un pezzo del puzzle. Per il resto, di altre grandi proposte – a parte quella di Rete che ho apprezzato molto – su questo tema non le ho sentite. Andiamo a disincentivare in particolare l’affitto sul residente atipico, che più di tutti ha insistito sull’innalzamento dei canoni. Io penso che siano norme che danno il senso di una traiettoria che è quella di mettere nero su bianco un equo canone. Lo potremo applicare anche in altre circostanze.
L’articolo è approvato all’unanimità con 19 voti a favore.
Articolo 11 – Modifica dell’articolo 22, comma 6 della Legge n.166/2013
L’articolo è approvato all’unanimità con 32 voti a favore.
Articolo 12 – Contratti di locazione di natura transitoria
Segretario di Stato Matteo Ciacci: Questo è un articolo che aveva proposto il gruppo di D-ML e a cui abbiamo dato approvazione. Si prevede una disciplina differente per i contratti di locazione transitori. Ci sarebbe la possibilità di bocciare l’articolo, visto che ci sono alcune criticità tecniche, oppure fare una precisazione a verbale per applicare il testo solo successivamente ad una circolare applicativa che si rende necessaria.
Michela Pelliccioni (D-ML): Ritengo che l’obiettivo principale sia avere una chiarezza rispetto alla normativa esistente. Forse un richiamo tramite una circolare non raggiungerebbe l’obiettivo che ci siamo prefissati. Siamo disponibili a soprassedere su questo articolo e rimandare la regolamentazione ad un dibattito prossimo, incasellandolo in un quadro normativo sicuramente più chiaro.
Antonella Mularoni (RF): Anche noi riteniamo che la soluzione migliore possa essere la prima. Probabilmente ci sono degli abusi, guardiamoci, ci sarà una ricognizione, a quel punto si andrà ad intervenire in particolare per gli immobili a civile abitazione, ma senza andare a penalizzare situazioni che non potrebbero trovare soluzione se non con dei contratti ad uso meramente transitorio.
Mirko Dolcini (D-ML): Siamo d’accordo nell’eliminare l’articolo e affrontare il tema con maggiore tranquillità nelle sedi opportune. È importante non sottovalutare il focus sui contratti transitori. L’unica norma è un articolo di una legge del 91. È evidente che il contratto transitorio ha assunto connotazioni particolari, spesso se ne abusa, non è regolamentato. Questo fa male al sistema. Ben venga affrontare la questione in altra sede in maniera organica.
L’articolo è respinto con 32 voti contrari.
Alle 12.45 i lavori vengono sospesi. Riprenderanno alle 15.
Askanews