Il dato ormai ripetuto da mesi di un’economia in forte espansione dal post-Covid ad almeno tutto il 2023 (e cresciuta, seppur con un rallentamento, anche nel 2024) è molto positivo, ma se si analizza l’evoluzione dell’ultimo decennio è interessante notare che non c’è stata una vera crescita generalizzata: a essere aumentate (e per certi versi premiate) sono state infatti le imprese che più si sono strutturate e hanno aumentato la propria competitività investendo in una crescita della propria organizzazione, in particolare nel settore manifatturiero. Anche il dato dell’occupazione su livelli record, infatti, si riflette plasticamente nell’aumento delle imprese che hanno più di 10 dipendenti, mentre diminuiscono quelle nella fascia 0-9 (erano il 94% nel 2014, sono il 93% oggi).
Il contesto sammarinese resta, comunque, caratterizzato da aziende di piccole dimensioni (solo lo 030% ha più di 100 dipendenti, ma anche in questo caso c’è stato un aumento, visto che nel 2014 erano 14 le imprese ad aver superato tale soglia e oggi – dati di fine gennaio 2025 – sono diventate invece 16), anche se questo non esclude – come si è visto negli ultimi anni – che ci sia una forte vocazione agli investimenti, soprattutto in capitale umano.
Chiaro è che le aziende dove questo processo è stato avviato, il risultato sia più netto e impattante sul sistema stesso: il fatto che a trainare questa dinamica sia la manifattura e in generale il comparto industriale (che a San Marino è ben variegato) non è un caso, ma soprattutto sembra dimostrare anche il legame tra la crescita delle organizzazioni con la crescita economica stessa, sia delle singole imprese sia del sistema sammarinese.
Le imprese con pochi dipendenti si condensano infatti in quei settori che hanno avuto le maggiori difficoltà negli ultimi anni, come i settori del Commercio e degli Alberghi e Ristoranti. Discorso differente, rispetto ai numeri, per il settore dei Servizi che spesso per sua natura, in particolare per le attività più professionali e specifiche, ma anche per quelle tecnologiche (vedi informatica e affini) non ha necessità di grandi organizzazioni ma di competenze super qualificate e, nonostante questa premessa, ha avuto negli ultimi anni una grande crescita a San Marino, come dimostrato nelle altre statistiche economiche.
LA MEDIA DEGLI ADDETTI PER IMPRESA

Un altro dato interessante, collegato ovviamente a quello generale delle fasce per numero di dipendenti, è la media di addetti per impresa divisa per settori.
Nel 2014 il settore con la media più alta, ovvero 12,4 dipendenti per impresa, era ancora il settore “Attività finanziarie”, mentre quello denominato al tempo dall’UPECEDS “Industrie manifatturiere” aveva una media di 11,6 dipendenti per azienda. Il cambiamento epocale a livello economico per San Marino che si è sviluppato nell’ultimo decennio, o meglio ancora quindicennio, ha portato come noto ad una compressione importante del settore legato alle attività finanziarie, sia per numero di imprese che per numero di addetti. La situazione attuale è abbastanza esplicita: la media di addetti a gennaio 2025 per il settore “Attività finanziarie e assicurative” è di soli 4,3 per impresa. Si noti che sotto questa nuova classificazione il dato del 2015 era di 13 addetti per impresa ed è via via diminuito di anno in anno in maniera costante. Discorso opposto per la nuova “Attività manifatturiere”, che invece, a partire dal 2017 ha costantemente visto aumentare il numero medio di addetti per impresa, superando quell’anno prima quota 12 (12,1 per la precisione), poi quota 13 nel 2020 (13,3), quindi quota 14 (14,1) nel 2021 e infine quota 15 (15,1) nel 2024. Una crescita evidente, appunto, che se messa di fianco a quella della “grandezza” delle imprese in termini di occupazione, dimostra come detto che le aziende manifatturiere e l’industria in generale, hanno aumentato il numero di dipendenti in senso stretto (il cosiddetto “traino” dell’economia e dell’occupazione registrata in questi ultimi anni), ma che in linea generale hanno aumentato anche il “peso” delle stesse imprese, perché è in queste che si è concentrato maggiormente il numero dei nuovi posti di lavoro. La dimostrazione, se si vuole, che per crescere le imprese hanno bisogno anche di crescere come organizzazioni. Anche nella “piccola” San Marino questa regola generale è rispettata. Del resto i numeri degli ultimi anni confermano quanta “spinta” abbia avuto appunto l’industria sul PIL del Paese e quale sia stata la crescita in termini occupazionali data, in maggior parte, dalle imprese del comparto industriale e manifatturiero in primis.
Questo ha comportato diversi cambiamenti anche nelle relazioni industriali, di conseguenza: il contratto Industria, applicato a oltre 10mila lavoratori, non solo è il più diffuso ma anche quello che meglio di altri ha saputo rinnovarsi. Rinnovamento che, anche nelle dinamiche statistiche relative alle “dimensioni” delle imprese, conferma quanto il comparto industriale sammarinese sia allineato alle dinamiche internazionali, non solo come livelli di investimenti in tecnologia, ma, appunto, in capitale umano (le cosiddette competenze o “talenti”). Un fattore di competitività che oggi diventa fondamentale per ogni impresa e per ogni settore.