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Editoriale: L’energia non esca dall’agenda

da Daniele Bartolucci

Da una parte le polemiche sulle residenze fiscali non domiciliate, dall’altra la virtuosa discussione sulla denatalità e il primo passo verso un Piano Casa che si dovrà perfezionare prima possibile. Nel mezzo, però, è passata quasi in secondo piano la ripresa dei prezzi energetici sui mercati internazionali. E con essa l’annosa questione – tutta sammarinese ormai – della totale dipendenza dall’esterno per quanto riguarda l’approvvigionamento di energia, gas e acqua. Per non parlare dei rifiuti, altro tema caldissimo. Una delle priorità per il sistema economico sammarinese non può e non deve uscire dall’agenda politica, con tutto il rispetto per gli altri temi (casa e natalità), che comunque devono far parte di un progetto di riforme complessivo. Il rimandare certe discussioni, lo si dice da anni, ha fatto sì che le priorità siano diventate tante e tutte urgenti. Non c’è e non ci deve essere una sola priorità sulle altre, per cui le politiche energetiche non possono limitarsi al “Decreto Bollette” delle scorse settimane, ma devono essere sviluppate a tutti i livelli. E velocemente. Le crisi geopolitiche, che purtroppo aumentano di livello e anche di numero, vanno “calmierate”, per usare il linguaggio delle tariffe, con interventi strutturali e decisivi per quanto riguarda la produzione interna (che può essere anche dislocata fuori dai confini ma comunque “sammarinese”, nel caso di investimenti statali) o eventuali accordi internazionali che garantiscano forniture certe e prezzi sostenibili nel tempo. La discussione, però, al contrario di altre tematiche forse più popolari, sembra faticare a partire. Si accenda la “luce” quanto prima.

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