I lavori riprendono dalla discussione del Decreto Delegato 20/02/2025 n.26, ritirato dalla ratifica dal Congresso di Stato. Si passa a discutere il Decreto n. 27 “Profili di Ruolo e stato giuridico dei professori e dei ricercatori dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino”. “La necessità di un nucleo stabile di docenti – spiega il Segretario alla Pubblica Istruzione Teodoro Lonfernini – è prodromica alla futura crescita di questa Università, fondamentale anche per mantenere e valorizzare in territorio professori sammarinesi.” La norma vede il sostegno di tutte le forze politiche che procedono alla ratifica all’unanimità con 32 voti favorevoli. Respinti i due emendamenti di Rete per equiparare le condizioni economiche dei dottorandi tra San Marino e Italia.
Viene ratificato velocemente il Decreto n. 24 “Modifiche al Decreto Delegato 21 marzo 2023 n.51 – Testo Unico Innovativo delle Disposizioni in materia di comunicazione telematica con l’Amministrazione e di accesso ai Servizi in linea dell’Amministrazione” e poi i lavori vengono sospesi per quasi un’ora per un Ufficio di presidenza al termine del quale viene concordato di posticipare la discussione del Decreto n. 36 prevista dopo il n. 24. Così vengono ratificati rapidamente il Decreto n. 209 “Nuovo sistema di gestione del visto merci telematico”, il n. 18 “Procedure ed imposte agevolate per l’immatricolazione o il trasferimento di veicoli nuovi ovvero usati acquistati da concessionari o rivenditori sammarinesi e destinati alla vendita” e il n. 29 “Modifiche all’articolo 6 della Legge 11 novembre 1975 n.42 e successive modifiche – Istituzione di una imposta speciale sulle importazioni di prodotti petroliferi”.
Si arriva quindi a discutere il Decreto n.36 “Salvaguardia degli effetti del Decreto Delegato 6 dicembre 2024 n.192 – Salvaguardia degli effetti del Decreto Delegato 29 agosto 2024 n.137 ‘Misure di sostegno per la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere’” su cui si scatenano aspre polemiche. Per Emanuele Santi (Rete) “queste sono schifezze. Sono promesse elettorali, si chiama voto di scambio, dove un Segretario di Stato o più Segretari di Stato hanno promesso a qualche operatore economico del settore alberghiero di dargli il credito agevolato sui mutui pregressi.” Per Nicola Renzi (Rf) “di fronte a una cosa di questo genere dovremmo abbandonare l’aula e poi valutare tutte le ulteriori possibilità, anche risarcitorie, che si possano mettere in atto.” Da Domani Motus Liberi, Michela Pelliccioni aggiunge: “La soluzione deve essere trovata, ma la vera brutta figura è per l’affidabilità delle norme.”
Dalla maggioranza tranchant Gian Nicola Berti (Ar): “Questo è un provvedimento che da tanti punti di vista ha un nome ed un cognome, è un regalino. Questo decreto scontava un problema originale: anziché investimenti finalizzati a migliorare un sistema, andava a finanziare investimenti semplicemente di natura finanziaria finalizzati a tappare dei buchi.” Massimo Andrea Ugolini (Pdcs) assicura: “Da parte della mia forza politica e da tutta la maggioranza non piace il principio di ristrutturare debiti pregressi. Ora occorre semplicemente trovare la soluzione per regolare gli effetti della vigenza del decreto nel periodo dall’ordinaria amministrazione alla decadenza”. “Dobbiamo mettere a posto i cocci, se ci sono stati dei cocci” aggiunge da Libera Giuseppe Maria Morganti. Dal canto suo il Segretario al Turismo Federico Pedini Amati respinge le critiche: “Questo decreto era un’emanazione del Congresso di Stato, un organo collegiale, e veniva avanti dal 2022, in tempi assolutamente non sospetti, cioè dopo il Covid. La ratio era aiutare il settore alberghiero e commerciale, intervenendo in un secondo momento sul pagamento dei mutui, considerando anche il pregresso. Non è il decreto Pedini, ma della maggioranza e del governo dell’epoca, nessuno escluso.”
Askanews