Il “Decreto Bollette” è realtà e per tutto il trimestre gennaio-marzo si avrà diritto ad uno sconto sui consumi sia per quanto riguarda l’energia elettrica che il gas. Ad annunciarlo il Segretario di Stato al Lavoro con delega ai rapporti con l’AASS, Alessandro Bevitori a pochi minuti dall’approvazione in Congresso del testo finale. “Lo avevamo annunciato e l’abbiamo fatto, dando una risposta soprattutto alle aziende, come richiesto in primis da ANIS, ma anche alle famiglie, per calmierare gli aumenti che si stanno registrando sui mercati”.
Il tema è di stretta attualità, in effetti, perché dopo un periodo di normalizzazione dei prezzi di acquisto, negli ultimi mesi il PUN è schizzato di nuovo al rialzo e avendo scelto San Marino le tariffe indicizzate al PUN, è logica conseguenza che anche i costi siano diventati ingestibili, soprattutto per le aziende energivore. Da qui l’intervento del Governo, che ha scelto lo strumento del Decreto (che è quindi prorogabile nel tempo) come fece nel 2023.
In verità, facendo i conti con il PUN attuale e il PUN di allora ed essendo lo “sconto” un valore fisso rispetto ai metri cubi consumati, si può stimare per le aziende la riduzione effettiva di un 7% circa, essendo stato il PUN medio dell’energia elettrica di 146 euro/mw e lo sconto attuato è di 10 euro. Nel 2023 il PUN medio di gennaio-marzo era invece di 157 euro/mw, e lo sconto era stato di 30 euro/mw, ovvero il 19%. Per quanto riguarda il gas, invece, lo sconto attuale sarà di circa il 20%, che è sicuramente apprezzabile.
LE POLITICHE ENERGETICHE E DEI RIFIUTI SUL TAVOLO
Il “Decreto Bollette”, per quanto richiesto e opportuno, non esaurisce però il grande tema delle politiche energetiche di San Marino. L’obiettivo di una maggiore autonomia, raggiungibile solo con impianti di produzione (in territorio o investendo fuori confine) è ancora lontano dall’essere raggiunto. Anche perché, come spiegato proprio su queste pagine poche settimane fa, il Piano Energetico Nazionale-PEN4 all’ordine del giorno in Consiglio Grande e Generale è stato scritto nel 2023 e dopo due anni non solo non può aver prodotto nulla non essendo ancora stato approvato, ma per molti versi è già “vecchio”, non tenendo conto delle prospettive tecnologiche e normative dei mercati, in particolare di quello europeo dove San Marino vuole raggiungere la piena integrazione con l’Accordo di Associazione. Proprio a questo proposito si collega a questo tema quello dei rifiuti, che è un’urgenza per il sistema economico, ma anche una priorità a livello diplomatico. Il recente incontro con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, principale punto di approdo dei rifiuti sammarinesi, pur non essendo entrato nei dettagli, ha toccato anche questa partita, che San Marino deve gestire in maniera molto seria, essendo in difetto su molti aspetti, dalla raccolta differenziata che non ha dato i risultati attesi, alla mancata realizzazione degli impianti di stoccaggio, per non dire di quelli di smaltimento che ancora non sono previsti. I due temi sono all’ordine del giorno anche dei prossimi tavoli tecnici tra Governo, AASS e categorie economiche, stante le diverse necessità sia degli operatori economici sia anche dello Stato stesso di risolvere questi annosi problemi. L’aspettativa è altissima, visto che ormai approvvigionamento e prezzi di energia elettrica, acqua e gas governano di fatto tutte le economie moderne. Una soluzione va “accesa” e presto.