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I dazi di Trump: l’impatto sulle aziende sammarinesi

da Daniele Bartolucci

Dopo aver firmato dazi del 25% verso Canada e Messico, e del 10% verso la Cina, se gli Stati Uniti imponessero una tariffa anche solo del 10% sui beni europei si innescherebbe una forte contrazione dell’export europeo verso gli USA e, indirettamente, un contraccolpo sulle economie dei paesi europei impattando anche sull’indotto dei settori non esportatori verso gli Stati Uniti. L’impatto sarebbe particolarmente significativo per i principali esportatori europei verso gli Stati Uniti — Germania, Italia e Francia — e il rallentamento dell’export tedesco finirebbe per ripercuotersi anche sull’economia italiana, data la stretta interconnessione industriale tra i due Paesi. Solo in Italia potrebbe colpire 44mila imprese con un calo dell’export fino al 16%. Le stime indicano che un inasprimento dei dazi USA danneggerebbe gravemente le esportazioni delle filiere del Made in Italy – nelle quali le imprese sammarinesi sono pienamente integrate.

L’IMPATTO SULL’ECONOMIA SAMMARINESE

Tale scenario desta naturalmente grande preoccupazione anche a San Marino, fanno sapere da Agenzia – Camera di Commercio di San Marino – poiché gli Stati Uniti sono il primo mercato, dopo quello italiano, e le aziende sammarinesi esportano oltreoceano: “direttamente” circa 36 milioni di euro (2023) e “indirettamente”, attraverso filiere e clienti italiani ed europei, molto decine di milioni aggiuntivi. Tra le merci sammarinesi esportate negli USA figurano ai primi posti macchine industriali, integratori e cosmetici, ceramiche, mobili e abbigliamento. È ipotizzabile che difficilmente le imprese sammarinesi riuscirebbero ad assorbire tutti i costi aggiuntivi. Vanno immaginate da subito contromisure per preservare il valore aziendale e l’occupazione mentre si attivano strategie per aumentare competitività e resilienza fino al completamento del riassetto interno aziendale e del riposizionamento competitivo sui mercati internazionali. Anche questo “evento” dimostra la sempre maggiore necessità, per San Marino, di “giocare” più strettamente nella “squadra” dell’Unione europea – con l’auspicabile prossima firma dell’Accordo di Associazione UE – quale rete di sicurezza e leva di sviluppo sia a livello economico che sociale.  In attesa di misure istituzionali, una delle leve a disposizione delle imprese è la rapida diversificazione dei mercati per ridurre l’incidenza delle dinamiche statunitensi sul proprio fatturato, espandendo le relazioni commerciali con altre regioni e mercati in forte crescita. Altra leva è quella della transizione tecnologica alla ricerca di maggiore efficienza produttiva ed economica e per la maggiore reattività competitiva. Utile, dal lato istituzionale il rafforzamento del credito di imposta, delle agevolazioni fiscali e dei contributi in conto interessi alle imprese che mettono in atto azioni volte alla diversificazione dell’export e alle imprese che investano in tecnologie volte all’efficientamento produttivo e commerciale.

LE STRETEGIE DA ADOTTARE NELL’IMMEDIATO

Nell’immediato quali precauzioni adottare? Bacciardi Partners, studio legale d’affari specializzato nel supporto all’internazionalizzazione che collabora con Agenzia – Camera di Commercio, indica due casistiche e come affrontarle.

Per mitigare i rischi legati alle misure protezionistiche annunciate da Trump, è fondamentale aggiornare le previsioni dei contratti commerciali. Una soluzione efficace è adottare un termine di resa Incoterms che trasferisca al compratore statunitense l’onere dell’importazione dei prodotti e il pagamento dei dazi. In alternativa, si può inserire una clausola che consenta di adeguare automaticamente i prezzi in caso di incremento dei dazi.

Per ridurre i rischi legati alle fluttuazioni valutarie, può essere utile una clausola che aggiorni i prezzi in base al tasso di cambio, applicando l’adeguamento a scadenze prefissate o al superamento di una soglia definita. Allo stesso modo, le clausole di forza maggiore e di eccessiva onerosità sopravvenuta (hardship), se ben strutturate, possono offrire vie d’uscita dal contratto qualora le condizioni economiche diventino insostenibili.

IL SUPPORTO OFFERTO DA ASE-CC

Oggi l’Agenzia – Camera di Commercio offre già diversi servizi alle imprese locali per accrescere la propria presenza sui mercati esteri, anche in un’ottica di diversificazione. Tra questi, il servizio di supporto all’internazionalizzazione regolato dalla legge n. 115/2017 sul riconoscimento del credito di imposta in caso di partecipazione a missioni commerciali, fiere ed eventi B2B pari al 20% delle spese ammissibili sostenute con un tetto massimo di euro 25.000 annui di agevolazione per operatore economico sammarinese richiedente; organizza missioni commerciali, come quella in progress in Austria, Slovacchia e Giappone, mentre sono allo studio iniziative analoghe focalizzate sull’Irlanda e il Regno Unito; supporta gli operatori attraverso partnership con altre camere di commercio ed i canali messi a disposizione dalla diplomazia economica; organizza momenti di approfondimento tecnico su tematiche doganali e fiscali internazionali.

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