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Commissione Consiliare Permanente, venerdì 7 febbraio mattina

da Redazione

La seduta del mattino della I Commissione Consiliare, tornata a riunirsi nella giornata di venerdì 7 febbraio, si apre dal comma “Comunicazioni”. Viene annunciato l’ingresso di Maria Katia Savoretti (RF) nella delegazione (composta da due membri di maggioranza e due di opposizione) che dovrà incontrare il GREVIO in occasione della visita del 26 febbraio prossimo.


Segue, al comma 2, l’esame in sede referente del progetto di legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele”.

Dalla Commissione arriva il via libera all’aggravante nel caso in cui i reati di appropriazione indebita e amministrazione infedele siano commessi in danno dello Stato, società partecipate, enti pubblici, istituti bancari e finanziari con la pena della prigionia dal secondo al terzo grado.

Approvata anche la modifica all’articolo 165 del codice penale, che innalza da 16 a 18 anni il divieto di somministrazione di alcolici ai minori, in linea con un’Istanza d’Arengo.

Respinto l’emendamento di Rete che proponeva la procedibilità d’ufficio per gli atti persecutori. Bocciate anche le proposte di RF e Rete per eliminare la “riprensione” dalle pene per le molestie sessuali.

Approvato quindi un emendamento della maggioranza per l’introduzione di una sezione del codice penale riguardante l’uccisione (con la prigionia di secondo grado e multa non inferiore ai 6mila euro), l’abbandono e i maltrattamenti sugli animali, e il divieto di organizzare combattimenti tra animali, pur con alcune critiche dalle opposizioni per quanto riguarda il metodo adottato e su una migliore circoscrizione delle categorie di animali interessati.

Infine, il progetto di legge è messo in votazione e approvato con 8 voti a favore e 3 astenuti.

Partendo dall’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 21 aprile 2023, il progetto di legge ha lo scopo di istituire un’aggravante nel caso in cui i reati di “Appropriazione indebita” (art. 197 c.p.) e “Amministrazione infedele” (art. 198 c.p.) vengano commessi in danno dello Stato, di società da esso partecipate o di enti pubblici o istituti bancari e finanziari. In particolare è stata aggiunta un aggravante qualora il fatto sia commesso in danno dello Stato, di società da esso partecipate o di enti pubblici o istituti bancari e finanziari.

Come chiarito dal Segretario di Stato Stefano Canti, “si interviene anche sull’articolo 165 del codice penale, somministrazione a minori di sostanze dannose o pericolose: tale intervento sottolinea la volontà di questo Governo di rimarcare l’essenziale valore della prevenzione rispetto all’assunzione di bevande alcoliche tra i giovani. Questo andando a recepire un’Istanza d’Arengo: si è deciso di presentare un emendamento per elevare la soglia limite prevista dal codice penale da 16 a 18 anni, come richiesto appunto dall’Istanza. Ringrazio tutte le forze politiche per il confronto aperto su temi sensibili. Mi auguro che sugli emendamenti che verranno presentati si possa trovare una quadra per aggiornare il nostro codice penale su quegli articoli che le forze politiche riterranno più opportuno modificare”.

Enrico Carattoni (RF): “Voglio salutare con favore questo nuovo percorso che è stato inaugurato dal Segretario alla Giustizia. Proponiamo di introdurre, con i nostri emendamenti, una modifica alle pene previste dal reato di molestie sessuali. Questo a seguito del ritiro dell’emendamento presentato dalle forze politiche di opposizione nell’ambito della legge sviluppo. Vorrei fare una riflessione di carattere più generale rispetto alle modifiche del codice penale. In materia penale si deve agire attraverso un Pdl: il tema è veramente complesso e necessita dei giusti momenti di approfondimento. Questi progetti di legge che vanno a creare delle aggravanti e ad aumentare le pene, ma hanno lo scopo precipuo di andare ad allungare i termini di prescrizione dei reati: non ritengo ci sia una volontà precisa di andare a sanzionare in maniera maggiore le condotte più gravi, credo che la volontà sia solamente quella di prolungare il termine di prescrizione, ma lo si fa in modo maldestro, incrementando le pene. Ciò in modo anacronistico, quando intorno a noi si è sviluppato un dibattito sulla funzione rieducativa della pena. Rispetto a questi principi il Pdl va un po’ in controtendenza. Dunque mi sembra una norma che vuole dare una risposta, ma solamente nei riguardi dell’opinione pubblica. E’ impensabile ritenere che ci possa essere una responsabilità di un Cda, che si riunisce una volta al mese e percepisce un gettone minimo e non hanno alcun tipo di garanzia, poi invece i funzionari che hanno la responsabilità operativa vera non hanno nessun tipo di ricaduta: questa norma ci porrà ancora più in difficoltà nel trovare persone che vadano a sedersi nei CDA”. Replica il Segretario di Stato Stefano Canti: “Mi preme evidenziare che se noi alziamo la pena, l’innalzamento della pena ha l’effetto di aumentare il termine di prescrizione. Un ragionamento sull’innalzamento delle pene avvenne anche in Consiglio con un Odg approvato dall’aula consigliare nel 2023. Siamo in fase di presentazione degli emendamenti, c’è disponibilità a ragionare e a trovare la quadra, ma credo che la proposta presentata dal Governo sia abbondantemente mediata”. Enrico Carattoni (RF): “Allungare un processo è come allungare un’agonia. Capisco la necessità di un aggiornamento, ma l’approccio in linea generale dovrebbe essere quello di dotare la giustizia degli strumenti necessari per arrivare alla definizione dei giudizi nei tempi stabiliti”. Segretario di Stato Stefano Canti: “Il tribunale oggi ha tutti gli strumenti per esercitare al meglio delle sue possibilità”.

Inizia l’esame dell’articolato, partendo dall’articolo 1, riguardante le modifiche dell’art.197 del codice penale sull’appropriazione indebita. Sono presenti emendamenti del Governo, di Rete e di Repubblica Futura. La rimodulazione del Governo stabilisce che si proceda d’ufficio “se il fatto, da chiunque commesso, abbia arrecato danno allo Stato o a società da esso partecipate o ad enti pubblici o ad istituti bancari o finanziari; in tali fattispecie si applica la prigionia dal secondo al terzo grado”. RF propone che si proceda d’ufficio se il fatto “da chiunque commesso, abbia arrecato danno patrimoniale diretto” e chiede inoltre di eliminare il passaggio relativo alla “considerazione della rilevanza dell’entità del danno economico arrecato”. Rete propone invece l’applicazione della pena “dal terzo al quarto grado”. Giovanni Zonzini (Rete): “Riteniamo che questo possa essere un deterrente maggiore per chi dovesse effettuare queste condotte in società dello Stato o a danno dello Stato. In più c’è la questione del fatto che, aumentando la pena massima, si vanno ad incrementare i termini della prescrizione. Ci sembra intelligente la proposta di RF riguardante la specifica del danno patrimoniale diretto. Riteniamo l’emendamento del Governo peggiorativo rispetto al testo originariamente presentato”. Carlotta Andruccioli (D-ML): “Come gruppo non abbiamo contrarietà alla nuova proposta del Governo e siamo concordi con la modifica nella rimodulazione della pena”. Marco Mularoni (PDCS): “Sul danno patrimoniale diretto effettivamente una valutazione si potrebbe fare. Concordo con l’emendamento del Governo riguardo alla prigionia dal secondo al terzo grado”. Segretario di Stato Stefano Canti: “L’emendamento di Rete non è accoglibile: l’entità della prigionia non è linea con la proposta del Governo. L’aspetto del danno patrimoniale diretto rappresenta una restrizione. Siamo disponibili a togliere il passaggio relativo alla considerazione della rilevanza dell’entità del danno economico arrecato,”. Giovanni Zonzini (Rete): “Prendiamo atto della volontà del Governo, non la condividiamo, manteniamo in votazione il nostro emendamento”.

Viene formulato dunque un nuovo emendamento che tiene in parte conto delle modifiche suggerite da RF. L’emendamento è approvato con 11 voti a favore e 1 contrario. Respinto invece l’articolo di Rete.

Si passa all’articolo 2, che riguarda le modifiche all’art.198 del codice penale sull’amministrazione infedele: “I tutori, i curatori, gli amministratori, i direttori, i liquidatori di società ed ogni altro  amministratore di patrimonio privato, i quali, fuori dai casi previsti dall’articolo 197, per  procurare a sé o ad altri un vantaggio, compiono atti che siano di danno al patrimonio  amministrato, sono puniti con la prigionia di secondo grado o con la multa a giorni di  terzo grado”. Con il suo emendamento, il Governo stabilisce che “se il fatto è commesso in danno dello Stato, di società da esso partecipate, di enti pubblici o di istituti bancari e finanziari si applica la prigionia dal secondo al terzo grado”. Come già in precedenza, Rete propone l’innalzamento della prigionia dal terzo al quarto grado, mentre Rf chiede l’eliminazione del passaggio relativo alla “considerazione della rilevanza dell’entità del danno economico”. Carlotta Andruccioli (D-ML): “Fino a quando non andiamo a riformare i meccanismi retributivi di questi incarichi, spesso e volentieri capita che non ci siano persone con una preparazione all’altezza che siedono nei consigli d’amministrazione: questo va oltre il progetto di legge, ma è una riflessione che l’aula dovrebbe fare”. Come in precedenza, viene formulato un nuovo emendamento che tiene in parte conto delle modifiche suggerite da RF. L’emendamento è approvato, mentre quello di Rete è respinto.

Si passa alla proposta del Governo di modifica dell’articolo 165 del codice penale: somministrazione a minori di sostanze dannose o pericolose. Segretario di Stato Stefano Canti: “Abbiamo previsto l’innalzamento del divieto di somministrazione di alcolici e superalcolici da 16 a 18 anni. Questo è in linea con quanto indicato dal Consiglio Grande e Generale con l’approvazione di un’istanza d’Arengo. Abbiamo fatto un bene alla comunità, andando a stringere ulteriormente la possibilità di creare danni a questi giovani. Ritengo sia un emendamento condivisibile da tutta l’Aula”. Carlotta Andruccioli (D-ML): “Qui c’è il fatto di tenere conto di un problema sociale di rilievo. Annuncio il nostro voto favorevole”. Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: “Dietro questo emendamento c’è una analisi complicata che nasce da un’indagine svolta dall’autorità sanitaria in un campione marcato: 961 ragazzi tra gli 11 e 17 anni, questi hanno dichiarato per metà di avere avuto almeno un’esperienza abusante con l’alcol. Sono percentuali pericolose in una comunità come la nostra, è un disagio che si muove all’interno delle mura di casa. Dunque ritengo assolutamente appropriato adottare questo emendamento e continuare a lavorare attorno alle politiche giovanili. Dobbiamo riscoprire un corretto rapporto tra Stato, scuole e famiglie”. Maria Katia Savoretti (RF): “I dati del Segretario Lonfernini ci fanno riflettere, il fenomeno va continuamente monitorato. E’ un intervento positivo che andava fatto, ma anche alzando la soglia non dobbiamo pensare che il fenomeno venga debellato, dobbiamo continuare a vigilare affinché gli episodi si verifichino in maniera minore, invito il Segretario a continuare a pubblicare questi report”. Marco Mularoni (PDCS): “Ringrazio il Segretario per aver inserito queste modifiche. Si deve lavorare intensamente: è un problema che oggi effettivamente incombe sulla nostra società”. Giovanni Zonzini (Rete): “Contento che l’Istanza d’Arengo venga approvata. Per quanto mi riguarda condivido l’attenzione al problema della piaga dell’alcol e dell’alcolismo. Personalmente però ritengo che misure di carattere proibizionista siano controproducenti o dannose. Dunque mi asterrò”.

Si dibatte quindi delle proposte di modifiche dell’articolo 171-bis, relativo alle molestie sessuali. RF e Rete propongono di eliminare l’istituto della “riprensione” dalle pene previste. Spiega Maria Katia Savoretti (RF): “E’ un emendamento importante. Il fatto di togliere la riprensione è una cosa da fare anche perché ormai è obsoleta. Non è un modo di fare corretto di fronte alle molestie sessuali, un reato grave”. Segretario di Stato Stefano Canti: “Sono decreti che abbiamo abbondantemente discusso. Non siamo in grado di mettere in discussione l’articolo che era stato approvato alcuni mesi fa”. Enrico Carattoni (RF): “Ricordo bene la concitazione che ci fu nella discussione su questa sanzione della riprensione, che è la più lieve. Una sanzione assolutamente desueta. Così passa il messaggio che nel nostro ordinamento le molestie sessuali sono punite con pene meno gravi rispetto ai maltrattamenti su animali o ai reati finanziari. E’ inconcepibile. La norma dovrebbe avere un effetto dissuasivo. La percezione potrebbe essere quella che tali comportamenti non siano gravi”. Marco Mularoni (PDCS): “Credo anche io che ci debba essere più linearità nelle pene. Credo che ci sia una valutazione che dovrà essere il giudice ad effettuare anche in base al caso specifico. Il tema è stato dibattuto all’interno della maggioranza”. Giovanni Zonzini (Rete): “Siamo delusi da questa volontà e atteggiamento della maggioranza. Ci sembrava assolutamente accoglibile. Speriamo di avere la possibilità di parlarne in Consiglio”.  Gli emendamenti sono entrambi respinti.

Viene dunque esaminata una proposta di emendamento di Rete all’articolo 181-bis: “atti persecutori”. In particolare si chiede di introdurre la procedibilità d’ufficio rispetto alla procedibilità a querela di parte. Giovanni Zonzini (Rete): “Gli atti persecutori riducono la qualità della vita della persona offesa, che si trova in una condizione psicologica e sociale di subalternità a reagire o denunciare. Riteniamo che debba essere prevista la procedibilità d’ufficio affinché tali persone possano essere tutelate anche quando non sono in grado di opporsi in maniera autonoma a determinate situazioni”. L’emendamento è respinto.

Si passa alla proposta della maggioranza per l’introduzione del capitolo VI “Reati contro gli animali” al Titolo Terzo del codice penale. L’uccisione di animali, per crudeltà o senza necessità e comunque fuori dai casi espressamente previsti da legge speciale, è punita “con la prigionia di secondo grado e con la multa non inferiore a euro 6.000”. La prigionia di primo grado e la multa non inferiore a euro 4.000 viene invece prevista per “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche o lo abbandona”. Stessa pena “si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi” e a chi “prepara, miscela, detiene, utilizza, colloca o abbandona esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze nocive o tossiche, compresi vetri, metalli, plastiche o materiale esplosivo che possono causare all’animale sofferenze, intossicazioni, lesioni”. Viene introdotto il divieto di organizzare o promuovere spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali e il divieto di combattimenti tra animali. Viene infine disciplinata la “confisca dell’animale ed eventualmente dei suoi cuccioli” in caso di condanna. Spiega Ilaria Baciocchi (PSD): “Con questa proposta si fa un passo in avanti importante nella tutela degli animali. Fino ad oggi la questione era trattata come un fatto di sensibilità etica. La necessità di un intervento normativo più severo è emersa a seguito degli episodi di maltrattamenti che si sono verificati negli ultimi anni. Per quanto riguarda gli articoli relativi al divieto di combattimento, si tratta di contrastare le forme organizzate di crudeltà”. Enrico Carattoni (RF) solleva questioni relative al metodo e parla di “alcuni passaggi che rappresentano un corpo estraneo all’interno del nostro ordinamento”, evidenziando la difficoltà nell’armonizzare le nuove norme con l’impianto legislativo sammarinese e chiede “alcuni correttivi”. Giovanni Zonzini (Rete) ritiene “che presentare cinque articoli in un unico emendamento sia una modalità irrituale”.  Inoltre sostiene che “andrebbero circoscritte meglio le categorie di animali: io limiterei la fattispecie agli animali d’affezione e agli animali domestici”. Carlotta Andruccioli (D-ML): “Siamo favorevoli alla tutela degli animali, ma servono delle precisazioni. Ribadisco anche io la necessità di garantire la giusta proporzionalità delle pene”. Segretario di Stato Stefano Canti: “Abbiamo avuto un confronto anche questa settimana e da quel confronto è nato il testo presentato nella giornata di oggi. Da parte mia nessun problema nell’esaminare gli emendamenti singoli. Ma la proposta è scaturita da più confronti: dunque credo che sia stata trovata una quadra”. Ilaria Baciocchi (PSD): “Noi come maggioranza riteniamo che il testo sia completo e pensiamo di aver fatto un buon lavoro e riteniamo di andare avanti senza spacchettamenti”.

L’emendamento della maggioranza è posto in votazione e approvato con 7 voti favorevoli 4 astenuti. Da parte della maggioranza viene presentato un Odg relativo alla responsabilità degli animali d’affezione e alla disciplina della convivenza civile proponendo al Governo di presentare un disegno di legge per regolamentare la materia. L’Odg è approvato all’unanimità.

In chiusura di dibattito, duro botta e risposta tra Giovanni Zonzini (Rete) e il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini sull’emendamento di Rete per l’introduzione di un articolo riguardante il “traffico di influenze illecite”. Di seguito la proposta di Rete: “Chiunque, fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli articoli 372, 373, 374, 374ter, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere a sé o ad altri denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio ovvero per remunerarlo in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio o all’omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio, è punito con la prigionia e con l’interdizione dai pubblici uffici e dai diritti politici di terzo grado nonché con la multa a giorni di secondo grado. La stessa pena si applica a chi indebitamente dà o promette denaro o altre utilità”. L’emendamento è respinto, al pari di un altro emendamento di Rete riguardante “l’interesse privato nelle società dello Stato”.

Spazio infine alle dichiarazioni di voto. Carlotta Andruccioli (D-ML): “Va riconosciuto il fatto che la Segreteria di Stato abbia ricercato un confronto con le opposizioni. Rispetto alle modifiche dell’articolo 165, da una parte abbiamo il dovere di andare a recepire nel concreto quanto approvato da un’Istanza d’Arengo e al contempo cercare di limitare una problematica sociale. Quanto agli emendamenti della maggioranza, è un contesto legittimo ma un po’ caotico, le modalità sono state discutibili e secondo me hanno impedito un approfondito confronto sulla materia. Abbiamo delle perplessità sulle cause di esclusione della soppressione di animali in caso di necessità e sul termine generale di animali. Per queste cause il nostro sarà un voto di astensione”. 

Marco Mularoni (PDCS): “A nome della maggioranza credo sia doveroso ringraziare il Segretario Canti. Ringrazio anche tutta l’opposizione per la disponibilità dimostrata in questi giorni”.

Giovanni Zonzini (Rete): “Annuncio la nostra astensione per i motivi già esposti, essenzialmente perché condividiamo il principio degli emendamenti della maggioranza, ma se dovessi votare le modifiche peggiorative su appropriazione indebita e amministrazione infedele, allora dovrei votare contro”.

Enrico Carattoni (RF): “Confermo la nostra astensione. Faccio presente che nell’ambito dei lavori della Commissione Finanze, era stato chiesto agli esponenti di opposizione di ritirare l’emendamento sulla riprensione, dietro impegno della maggioranza ad approvare quell’emendamento. Questo non è un atteggiamento serio. Si era condiviso un percorso. Sul tema delle molestie sessuali c’è stato un vergognoso voltafaccia. Su questo continueremo a dare battaglia”.

Askanews

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