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San Marino Teatro, si apre il sipario sul 2025

da Alessandro Carli

Un libro verticale, spiazzante e profondissimo diventato poi canzone e poi, molto anni più tardi, anche spettacolo teatrale. Si intitola “Princesa” ed è conosciuto da chi ascolta Fabrizio De André. È un romanzo autobiografico di Fernanda Farias De Albuquerque scritto a quattro mani con Maurizio Jannelli (militante delle Brigate Rosse) durante un comune periodo trascorso nel carcere di Rebibbia a Roma, pubblicato inizialmente da “Sensibili alle foglie” nel 1994 e poi nel 1997 da Marco Tropea Editore nella collana “EST”. L’esperienza di un corpo in dissonanza, in transito da un’identità sessuale all’altra, bloccato sul confine dell’ambiguità. Né uomo né donna: una fascinazione antica, uno spavento tra le gambe. Il racconto di Princesa prende avvio da lontano: dal Nord-Est del Brasile, al confine con la caatinga, un tempo deserto di pazzi, santi e banditi. E da un corpo maschile, Fernandinho, che mille José di campagna fanno femmina per il loro piacere. Princesa è anche la narrazione di una metamorfosi e di una fuga. La prima si snoda tra la chimica del silicone e la chirurgia plastica delle bombadeire brasiliane, costruttrici clandestine di corpi “illegali” e transessuali. La seconda, catastrofica, rovina verso un centro vuoto: le grandi città scassate del Brasile e dell’Europa. Fuga paradossale, in ogni caso. Perché lei, l’anomalia, per sottrarsi alla vista si rende più che mai visibile e, nel nascondiglio stereotipato di un corpo quasi femminile, letteralmente costruito come-tu-mi-vuoi, diventa trasparente. La seconda parte del cartellone 2024-2025 di San Marino Teatro riparte proprio da qui: il 14 gennaio, sulle assi del Titano, Vladimir Luxuria. “Lo spettacolo, tutto tratto da lettere autentiche, si svolgerà in carcere” scrive il regista Fabrizio Coniglio. “Vedremo i sogni, le malinconie della nostra protagonista trans, che troverà conforto grazie al rapporto che ha, soltanto dalla sua finestra, col suo vicino di cella, con cui nascerà un amore platonico che la salverà dall’inferno. Il personaggio con cui la protagonista Princesa interagisce non parla mai, la ascolta soltanto, come avvenne nella realtà”.

Ci si sposterà al Teatro Nuovo di Dogana invece per “La grande magia” di Eduardo De Filippo, in programma il 21 gennaio. La commedia, diretta da Gabriele Russo, “gira” attorno a Natalino Balasso: ambientata in una grande struttura ricettiva di una località termale, meta di svago e di benessere della borghesia più danarosa, il testo racconta che al “Metropolitan” – questo il nome dell’albergo – un “pissi pissi” infastidisce Calogero Di Spelta (Balasso): i villeggianti difatti, viste le piacevoli fattezze della moglie Marta, spettegolano sulla morbosa gelosia del marito. Gelosia non del tutto immotivata: Marta ha un amante, Mariano D’Albino (Gennaro De Biase). Con l’aiuto di Otto Marvuglia (il mago del titolo, Michele Di Mauro) che la fa teatralmente “sparire”, lo incontra, lo bacia davanti a Di Spelta e poi, per magia, scappa a Venezia con lui. Dopo quattro anni, Marta torna dal marito: l’amante l’ha scaricata. Calogero però non la accoglie: preferisce perderla e tenersi la sua illusione.

Teatro di narrazione, monologo d’autore, rievocazione storica e grande performance attoriale: nel punto di intersezione di queste traiettorie si inserisce Paola Minaccioni, in scena il 31 gennaio al Titano nel monologo “Elena, la matta”, storia ambientata nel 1944 di un’antieroina del Novecento, Elena Di Porto, la “matta” appunto del ghetto ebraico di Roma.

Nell’ambito di “E’ bal – palcoscenici per la danza contemporanea”, il 2 febbraio (fuori abbonamento) al Concordia buio in sala su “Una per tutte: Elisabetta Sirani” di “Teatrodanza – Il tempo favorevole”. II progetto mette al centro le donne, in particolare la figura della pittrice bolognese Elisabetta Sirani (1638- 1665, presente a San Marino, all’interno della Basilica, con un’opera o due), un esempio luminoso per parlare di amor proprio e difesa dei diritti in un secolo dove le donne erano subordinate agli uomini della famiglia.

Il più grande drammaturgo del Novecento torna in Repubblica il 12 febbraio: a portare “Pirandello – Trilogia di un visionario” al Teatro Nuovo il 12 febbraio sarà Michele Placido. Un pastiche di tre opere meravigliose – “Lettere a Marta”, “L’uomo dal fiore in bocca” e “La carriola” – per entrare nel verbo e nella poetica del “doppio” del Premio Nobel per la Letteratura del 1934. La sua visione regala al pubblico un’opportunità davvero rara: immergersi nelle profondità dell’animo umano attraverso le parole incisive e intrise di pathos dello scrittore.

Due invece gli spettacoli calendarizzati per marzo: sabato 8 MM Contemporary Dance Company danzerà al Titano “Love Poems”, un lavoro sul tema dell’amore nelle sue diverse forme mentre il 12 al Nuovo il pubblico potrà assistere allo spettacolo “La Ferocia” di VicoQuartoMazzini, la storia della famiglia Salvemini, una saga familiare in cui le colpe dei padri si annidano nella debolezza dei figli. Un bestiario che racconta della nostra incapacità di sopprimere l’istinto di prevaricazione e il nostro essere perennemente incatenati alle leggi della natura.

Ancora due le proposte per il mese di aprile. Si parte il 15 al Nuovo con “Le prénom – cena tra amici”: in una sera come tante altre, cinque amici quarantenni, tutti appartenenti alla media borghesia, si incontrano a una cena. Oltre ai padroni di casa, ci sono il fratello di lei che fa l’agente immobiliare e la sua compagna in ritardo per impegno di lavoro, mentre l’amico single (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un’orchestra sinfonica. Quella sera, il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete? Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio. Non solo, i genitori hanno già scelto il nome per il piccolo, un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il 25 aprile invece al Teatro Titano salirà Karima con “Jazz Inc. Quintet featuring Karima”, un concerto che spazierà dai grandi classici del jazz strizzando l’occhio al pop e al soul.

Chiusura, il 4 maggio, con Renzo Rubino & La Sbanda in “Il silenzio fa tour”, un vero spettacolo di comunità. In apertura (ore 17) la sua band “dialogherà” con la formazione sammarinese San Marino Concert Band accompagnando il pubblico da Piazza Garibaldi al Teatro Titano.

Potrebbe bastare ma non è così: tra gli eventi “collaterali” in cartellone troviamo anche “Avanguardia pura” di Camilla Boniardi Guglielmo Scilla (11 gennaio, fuori abbonamento), “Il primo secondo” di Denis Campitelli (8 maggio alla Sala Montelupo di Domagnano).

Gli “Sguardi oltre la scena” della stagione 2024-2025 poi saranno quelli di Mauro Pescio con “Non è la storia di un eroe” (2 marzo alle 17 all’interno della “Sala Montelupo” di Domagnano, è il racconto di un uomo che nella vita ha fatto tante scelte sbagliate, che ha toccato il fondo, ma che si è rialzato) e del duo composto da Barbara Andreini e Gabriele Antonelli che il 6 aprile alle 17 a “Palazzo Graziani” (Città di San Marino) daranno voce e sonorità a “Musica nell’aria…”.

Sipario.

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