Home Notizie del Giorno La fotografia come lavoro, oggi: la storia (e il talento) di Lea Carella

La fotografia come lavoro, oggi: la storia (e il talento) di Lea Carella

da Alessandro Carli

In un universo di immagini impalpabili, c’è chi è andata “in direzione ostinata e contraria” e, in maniera forse inconsapevole, ha riabilitato la fotografia materica. Mentre in tutta Italia chiudono (anche) gli studi fotografici (purtroppo), a Rimini c’è Lea Carella, sfidando i mercati, ne ha aperto uno tutto suo. E, ed è questa la cosa bella, lavora.

“Sono una fotografa professionista a cui piace creare ritratti dal sapore vintage ma i miei scatti preferiti restano il premaman, i neonati, i bimbi e le famiglie, oltre che fermare momenti carichi di emozione e di gioia come i grandi eventi” scrive sul suo sito (https://www.leacarellaphotoart.com/). “Amo la spontaneità, la fantasia e l’energia dei bambini che è anche un po’ la mia (anzi, talvolta fatico a tenere un po’ a freno queste caratteristiche…) ed è per questo che prediligo l’immediatezza della luce naturale”.

I risultati sono eccellenti, anche perché Lea, con la macchina fotografica, ci sa davvero fare. Poco “pubblica” – ha esposto in mostra i suoi scatti solamente una volta, a Rimini – e molto “dietro e dentro” la sua Nikon: scatta sì, ma non “scatta” nel senso della corsa. Le sue immagini raccontano lentezza e dolcezza, tempi dilatati, attenzione ai particolari. Si incontrano così, sul suo sito, tanti bambini “agghindati”, piccoli e meravigliosi angioletti, ma anche famiglie al completo, sorridenti e inserite in contesti anche agresti, lontani nel tempo. Poi i matrimoni – ebbene sì, ci si sposa ancora – e persone, persone che hanno deciso di regalarsi scatti da tenere. Una storia “felice” di una scelta controcorrente: tantissime persone scattano immagini, poche però sono “fotografi”. Lea è una di queste. E non lo dice chi scrive, bensì le recensioni che sono state pubblicate nel suo sito.   

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