Il “doppio Bilancio”, ovvero una legge tecnica e una più politico-programmatica, è approdato in prima lettura in questi giorni. Al di là delle discussioni sulla strategia del Governo, negli atti emerge sicuramente la linea di intervento che l’Esecutivo vuole portare avanti nell’immediato futuro. Ci sono infatti diversi progetti strategici in divenire, tra cui la costituzione di una società di proprietà pubblica per gestire l’IT dello Stato (anche acquisendo la maggioranza delle quote di IES e CisCoop, ndr) e di implementare l’Ufficio Statistica per farlo diventare l’ISTAT sammarinese (una mancanza atavica del sistema). Questi cantieri partirebbero dunque subito, mentre per il Piano verso l’autonomia energetica – che è l’urgenza principale per tutto il mondo economico, soprattutto dopo ciò che è accaduto negli ultimi due o tre anni – si parla ancora di avvio dei lavori e per l’introduzione del sistema IVA per le imposte indirette si potrà discutere la legge forse nel 2026, posticipandone l’entrata in vigore – se tutto va bene – nel 2027.
IVA E FATTURAZIONE ELETTRONICA INTERNA
La fiscalità sarà uno dei grandi temi su cui il Governo è chiamato a presentare progetti di sostenibilità economica (sia per lo Stato che dovrà incassare il gettito, sia per le imprese e i cittadini che dovranno versare le tasse) per il futuro. Da una parte si sa che il Segretario alle Finanze rivedrà in gran parte le norme della legge sull’IGR, e infatti nella sua relazione spiega che “il PdL di riforma dell’Imposta Generale sul Reddito, che è già in fase avanzata di definizione, sarà pronto per il deposito già nei primi mesi del prossimo anno, ovviamente previo confronto con tutte le categorie economiche e sociali, con l’obiettivo di giungere all’approvazione della Legge nel 2025 ed avere, conseguentemente, l’entrata in vigore dal periodo d’imposta 2026. Per tale riforma, come presentato recentemente alla delegazione del Fondo Monetario Internazionale, deve essere perseguita la ridefinizione delle deduzioni e delle detrazioni anche per evitare sovrapposizioni con altre esenzioni, nonché sottoporre a tassazione redditi prodotti in territorio da soggetti esteri che ad oggi non sono soggetti ad imposizione”.
Dall’altro lato c’è invece il completamento della riforma fiscale del 2013, che prevede il cambio di sistema per le imposte indirette, dall’attuale monofase a un sistema plurifase sul modello VAT (o IVA). “Nel corso del corrente anno si è lavorato per introdurre la fatturazione elettronica interna preliminare al successivo progetto di introduzione di un nuovo modello di imposizione indiretta”, ha argomentato il Segretario di Stato nella relazione accompagnatoria. “Pertanto, il 2025 vedrà l’implementazione del la fatturazione elettronica interna, che efficienterà le attività contabili con indubbi vantaggi già sperimentati con la fattura elettronica negli scambi con gli operatori italiani, ed altresì l’avvio del progetto di introduzione delle imposte indirette (VAT). Trattasi di una riforma complessa”, ammette Gatti, “che dovrà contemplare un regime che tuteli e preservi le caratteristiche del nostro sistema economico, caratterizzato da realtà aziendali di piccole e medie dimensioni, con una vocazione al commercio ed al turismo; la Segreteria Finanze ha indirizzato il progetto verso un sistema normativo che contempli un apposito regime di imposta indetraibile”. La tempistica, però, appare dilungarsi ancora, tanto che viene solamente ipotizzato che “il confronto sul PdL potrebbe già essere avviato nell’esercizio 2026”. Se dovesse concludersi, con l’approvazione della legge, essa potrebbe entrare in vigore, di conseguenza, non prima del 2027. Eppure lo stesso Segretario (e tutto il Governo) è pienamente consapevole della portata di questa riforma, tanto che scrive: “Le linee guida delle predette riforme saranno l’efficienza fiscale, l’equità, l’allineamento alle procedure di imposizione indiretta agli standard internazionali, facilitando così gli scambi commerciali, e conseguentemente l’aumento del gettito”. Tutte cose non solo necessarie, ma prioritarie. Ma che possono attendere il 2027, o anche dopo.
IL PIANO ENERGETICO IN FASE DI STUDIO
“Le attività connesse alla delega all’Energia”, spiega la Relazione nella parte dedicata alla Segreteria alle Finanze, “saranno, anche queste in stretta collaborazione con la Segreteria con delega all’AASS e la Segreteria al Territorio, orientate allo studio di un piano di investimenti volto a favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è quello di dipendere sempre meno dall’approvvigionamento del mercato per poter così anche stabilizzare le tariffe”. Il tema ricorre quindi anche nella parte programmatica della citata Segreteria di Stato al Lavoro che ha la delega ai rapporti con l’AASS: “È in fase di studio, in collaborazione con la Segreteria con delega all’Energia, un piano per incrementare l’autonomia energetica di San Marino, che prevede misure di efficientamento energetico e di riduzione dell’impatto ambientale”. Nel frattempo, “sono già previste e in fase di elaborazione delle politiche di investimento finalizzate alla transizione energetica e ad incrementare la relativa autonomia del Paese, con particolare attenzione agli impianti di energie rinnovabili”. Inoltre “verranno realizzati interventi per la gestione ottimale delle risorse idriche e delle infrastrutture fognarie. Parallelamente, si lavorerà alla revisione della gestione dei rifiuti, con la creazione di un sito di raccolta secondario, con il fine di migliorare l’efficienza del sistema attuale”.
UNA SOCIETÀ INFORMATICA DELLO STATO
“All’articolo 11”, spiega il Segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti, nella relazione accompagnatoria del progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscali”, “è stata inserita la prima fase di un importante progetto sistemico e strutturale: la creazione e costituzione di una società per azioni, di esclusiva proprietà statale, la quale gestisca, implementi, tutte le attrezzature, tutto il comparto Hardware e software della Pubblica Amministrazione e dello Stato e degli Enti Pubblici; creare quindi la società informatica generale dello Stato. E’ un progetto ambizioso”, scrive Gatti, “che va nella direzione di una gestione e controllo diretto da parte dello Stato non solo dei e delle banche dati ma anche della produzione del software, in autonomia e gestione centralizzata, nell’ottica di maggior efficienza ed efficacia”.
L’articolato prevede quindi i vari passaggi costitutivi, dal capitale sociale agli obblighi statutari, fino al personale impiegato (saranno assunti con il Contratto Industria, salvo i distacchi dalla P.A., che saranno possibili) e alla possibilità di vigilanza da parte del Congresso di Stato “mediante la nomina di ispettori o delegando pubblici funzionari, ai quali sono attribuite funzioni di verifica e audit”. Chiaramente c’è da tenere in considerazione l’attuale gestione dell’IT da parte dell’apparato pubblico che, come noto, è esternalizzato principalmente a due aziende private, ovvero CisCoop-Società Cooperativa d’Informatica Sammarinese a Responsabilità Limitata e IeS-Società Informatica e Servizi Interbancari Sammarinesi Spa (la società nata come emanazione del Dipartimento di Information Technology dell’Istituto di Credito Sammarinese, ora Banca Centrale della Repubblica di San Marino, ndr).
Ed è per questo motivo, probabilmente, che è stato previsto (art. 12) che “a seguito della sua costituzione, la predetta Società è autorizzata: ad avviare trattativa volta all’acquisto dell’intera azienda gestita” da CisCoop e “ad avviare trattativa volta all’acquisto almeno della maggioranza delle azioni” di IeS Spa, di cui già oggi AASS ne detiene il 42%.
IL FUTURO ISTAT SAMMARINESE
“Stiamo lavorando in maniera significativa anche per quanto riguarda la statistica”, si legge nella relazione del Segretario di Stato Marco Gatti. “Con il FMI abbiamo avviato un’assistenza specifica per aiutarci ad organizzare al meglio l’Ufficio Statistica e stiamo portando avanti un’analisi su una possibile evoluzione di quell’Ufficio in un Ente extradipartimentale che possa rafforzarsi per migliorare la qualità del dato”. Un progetto che vedrà un lavoro in sinergia con altre Segreterie di Stato: “In stretta collaborazione con la Segreteria Interni”, si legge nelle linee programmatiche della Segreteria al Lavoro, esplicitate nella relazione alla Legge di Bilancio 2025, “si intende creare un Ufficio Nazionale di Statistica che rappresenta un progetto strategico ai fini della raccolta e l’analisi sistematica dei dati nazionali, a supporto della pianificazione economica e sociale”.