Il Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione (GRECO), in un rapporto pubblicato oggi, invita San Marino a proseguire gli sforzi per prevenire la corruzione nei confronti delle persone con funzioni di alto livello esecutivo (PTEF), compresi i membri del Congresso di Stato (ministri), capi dipartimento, personale politico e consulenti dei ministri con funzioni analoghe, nonché membri della Gendarmeria, della Guardia di fortezza e della Polizia civile (il “Corpo di polizia”).
Nel suo rapporto di valutazione, il GRECO chiede lo sviluppo e l’adozione di una politica anticorruzione specifica a seguito di una valutazione globale del rischio in relazione alle PTEF. Inoltre, per prevenire e gestire i conflitti di interessi, i PTEF dovrebbero essere sottoposti a controlli di integrità nell’ambito della loro nomina e assunzione.
Il GRECO accoglie con favore l’adozione del Codice di condotta per i membri del Congresso di Stato, in vigore dal 2022. Questo codice è integrato da un Codice di condotta per i pubblici funzionari, che esiste dal 2014 e si applica ai PTEF. Per aumentarne l’effettiva applicazione, il GRECO raccomanda di armonizzare e aggiornare entrambi i codici in modo che coprano tutte le questioni relative all’integrità e di rafforzarne la supervisione e l’applicazione. Al momento dell’assunzione dell’incarico e a intervalli regolari, dovrebbero essere forniti briefing e formazione obbligatori sugli standard di integrità alle persone che ricoprono funzioni esecutive di alto livello. Inoltre, San Marino dovrebbe mettere in atto un meccanismo efficace per fornire consulenza riservata in relazione alle questioni etiche a tutte le persone con funzioni esecutive di alto livello.
Per quanto riguarda l’accesso alle informazioni, il rapporto sottolinea che il quadro giuridico esistente trarrebbe beneficio da una revisione per migliorarlo. Il rapporto rileva inoltre che lo svolgimento delle consultazioni pubbliche sui progetti di legge provenienti dal Congresso di Stato non è regolamentato. Né esistono regole che disciplinano l’interazione dei PTEF con lobbisti e altri soggetti terzi che cercano di influenzare i processi decisionali del governo. Le norme sui regali devono essere chiarite e rafforzate, così come le norme sulle restrizioni successive al rapporto di lavoro, che dovrebbero essere ulteriormente abbinate a un meccanismo di controllo efficace. Tutti i PTEFS dovrebbero essere tenuti a presentare dichiarazioni di attività, interessi e passività, che dovrebbero essere soggette a controlli regolari e rese accessibili al pubblico.
Per quanto riguarda il corpo di polizia, il GRECO raccomanda di effettuare una valutazione globale del rischio nelle aree a rischio di corruzione alla luce dei risultati del rapporto e di sviluppare una strategia per tutte le forze dell’ordine. Il Corpo di Polizia trarrebbe grande beneficio dalla creazione di un organismo centrale autonomo con poteri di supervisione e controllo interni. Il Codice di condotta per i membri del Corpo di polizia necessita di aggiornamento e dovrebbe essere integrato con linee guida specifiche su tutte le questioni rilevanti in materia di integrità. Dovrebbe essere istituito un meccanismo di consulenza riservata per gli agenti delle forze dell’ordine al di fuori della catena di comando. Inoltre, i membri del Corpo di Polizia dovrebbero essere soggetti a regolari controlli di integrità durante tutta la loro carriera. Le donne nel corpo di polizia sono sottorappresentate e devono essere adottate misure specifiche per aumentarne il numero a tutti i livelli. Il trattamento delle denunce pubbliche contro la cattiva condotta dei membri del Corpo di Polizia dovrebbe essere standardizzato e semplificato. Il sistema disciplinare nei confronti della Gendarmeria e della Guardia di fortezza dovrebbe essere rivisto per prevedere un rimedio giuridico efficace. Infine, andrebbero introdotte misure di tutela degli informatori e prevista formazione dedicata, anche perché non si registrano casi di denuncia.
Si prevede che le autorità riferiranno al GRECO sull’attuazione delle 23 raccomandazioni contenute nel rapporto entro il 31 maggio 2026. Il GRECO valuterà quindi il livello di conformità del Paese a tali raccomandazioni.