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Consiglio Grande e Generale, venerdì 29 novembre pomeriggio

da Redazione

I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono dal comma 23: è in esame il Decreto Delegato del 2 settembre 2024 n.146 “Istituzione e modifica di Profili di Ruolo, variazioni al Secondo Fabbisogno Generale del Settore Pubblico Allargato ed all’Allegato A della Legge 5 dicembre 2011 n.188 e successive modifiche e semplificazione dei procedimenti di reclutamento del personale pubblico”.

Da parte delle opposizioni proseguono le accuse di “provvedimenti ad personam” mentre soprattutto dal PSD si alzano gli scudi. La battaglia ruota attorno ad un emendamento del Governo aggiuntivo dell’articolo 7 bis al decreto del 2 settembre 2024 n.146 riguardante in particolar modo la scelta dei membri dei Consigli di Amministrazione, tra punzecchiature più o meno velate sulla presidenza del Consiglio di Amministrazione dell’AASS.A prendere la parola è Antonella Mularoni (RF): “In quasi tutti i concorsi espletati nell’ultimo anno e mezzo, ci siamo trovati di fronte a cose incomprensibili. C’è qualcosa che non funziona nella modalità che il Governo ha di disciplinare le cose. L’esempio emblematico di come voi gestite la PA è proprio l’emendamento introdotto dal Governo all’articolo 7 del Decreto. C’è un’altra cosa che mi preoccupa molto. La formulazione che usate fa tornare indietro il paese agli anni Ottanta. Mettiamo come requisito persone che hanno conseguito competenze amministrative e tecniche per diventare membri del Cda dell’Azienda autonoma”. Interviene il Segretario di Stato Alessandro Bevitori: “Mi voglio concentrare sull’emendamento che porta la mia firma. Sgombriamo il campo: è una interpretazione che va a rafforzare l’intendimento di una nomina. C’è una nomina che secondo il mio parere è la più azzeccata che si poteva fare: un geologo alla presidenza dell’AASS penso sia la figura più indicata e competente. Sulla questione meritocratica non possiamo discutere”.

Gaetano Troina (D-ML) lamenta la scarsa chiarezza del provvedimento: “E’ obiettivamente impossibile capire cosa si va a cambiare e dove si interviene. Non ho trovato nessuna indicazione in merito. L’Aula dovrebbe essere messa nelle condizioni di capire cosa sta votando. Viene però dato un maggiore peso ai curricula di chi partecipa ai concorsi pubblici, anche se mi piacerebbe capire i criteri”. Matteo Casali (RF) ricorda “il decreto che ha coniato le posizioni operative e abolito l’ufficio di pianificazione territoriale. Fino ad arrivare all’ultimo assestamento, con l’ampliamento dei Dipartimenti, e le circolari interpretative di ogni ordine e grado. Il problema non è la nomina più azzeccata, ma i requisiti: non si fanno prima le nomine e poi si cambiano i requisiti”. Ironizza Iro Belluzzi (Libera): “Sicuramente voterò l’emendamento. Perché non c’è cosa più bella che vedere l’amore figliare: una cosa che va valorizzata. La persona è di spessore, qualificata: non aveva il requisito, si cambia la norma”.  Denise Bronzetti (AR) afferma: “Zonzini invitava i consiglieri di maggioranza a non abbassare la testa. Lei consigliere Zonzini, come altri, sa bene che AR non si tira mai indietro. Credo sia dovere di tutti i consiglieri capire che cosa votiamo. Abbiamo una grande difficoltà nel poterci districare nelle norme stesse. Serve una rivisitazione delle norme che sottendono alla creazione dei profili di ruolo, dei concorsi, dell’accesso alla PA. Noi non contestiamo la necessità che a volte si pone nella PA di migliorare la professionalità, ma la modalità con cui vengono proposte modifiche al decreto. Io devo dunque necessariamente chiedere alcuni chiarimenti per non votare a scatola chiusa”.

Michela Pelliccioni (D-ML) rincara la dose: “Questo emendamento apre un regalo enorme all’opposizione: si innesca un dibattito che stride con una logica legata ad un iter che deve seguire determinati richiami. Quali sono le dinamiche interne che hanno portato alla presentazione di questo emendamento? E’ un atto di imperio?”

Il PSD in blocco risponde alle opposizioni criticando l’impostazione “personalistica” data al dibattito. Per Luca Lazzari (PSD) “il fabbisogno dovrebbe essere un esercizio tecnico oppure si rischia di sviare verso considerazioni sulle reti clientelari. E’ vero che c’è stata una svista e forse non si sta seguendo una procedura corretta. Nel diritto però esiste il principio della ragionevolezza. Noi qui parliamo di una figura che ha una laurea magistrale in geologia quindi con competenze superiori a quelle previste dalla legge. Non è la procedura più corretta, comprendo le osservazioni, ma non comprendo un certo grado di ruvidità quando si arriva a voler toccare la persona. E’ davvero scorretto ricorrere a certe argomentazioni”. Pronta la replica di Sara Conti (RF): “I tecnici stanno negli uffici. All’interno di quest’aula noi esercitiamo il ruolo politico e le valutazioni devono essere politiche. Il nostro paese dovrà affrontare sforzi ingenti per il recepimento dell’accordo di associazione. Ci troviamo senza nessuna progettualità a vedere che c’è un aumento nel fabbisogno di 17 profili di ruolo. Non si capisce da dove verranno presi”. Per Matteo Rossi (PSD): “La responsabilità politica di chi nominiamo si valuta alla fine del mandato. Abbiamo nominato figure monumentali e i danni che hanno causato sono stati incalcolabili. Elencare i titoli di studio è un qualcosa che non credo sia performante in termini di statuto. La responsabilità politica nella nomina va verificata e questo ce lo dobbiamo ricordare bene. Per cui, Eccellenze, ritengo che stiamo cercando di introdurre un principio per sanare un errore di cui mi assumo la colpa. Ritengo però che dal dibattito odierno si poteva uscire con un approfondimento molto più sensato”.

Aggiunge Silvia Cecchetti (PSD): “Quello che è triste è che si fanno nomi e cognomi. Una delle cose terribili che quest’Aula fa. Anche a me è capitato di essere sotto la gogna per ore e ore in una condizione di difficoltà. Il nostro è un piccolo Paese e questa cosa riguarda tutti. Mi auguro che questo possa essere un impegno di civiltà per quest’Aula anche per il futuro. Si può ritenere equipollente una laurea in geologia rispetto alle competenze richieste? Io rispondo di sì. Mi scandalizza che la battaglia più forte la si fa sui nomi, anziché sui contenuti”. Emanuele Santi (Rete): “Bisognava dire che l’aumento dei Dipartimenti avrebbe comportato un aumento dei costi Avete subito la decisione di portare un emendamento che sta facendo discutere. Qui nessuno oggi ha detto qualcosa sulla figura del signor Pedini, ritenuto da tutti una persona preparata e competente. Qui è una questione politica, vi accorgerete delle sviste, modificate le leggi. Siamo ostaggio dei capricci di un Segretario di Stato. Chiedo ufficialmente una revisione per cambiare lo statuto dell’AASS se c’è bisogno”. Continua Milena Gasperoni (PSD): “Ci ritroviamo oggi con gli emendamenti presentati a dover ri-ratificare nuovamente l’ennesimo decreto emesso a marzo del 2024. Documento assolutamente identico a quello emesso dal precedente Governo. Secondo me dobbiamo cercare di velocizzare queste ratifiche perché non c’è stato il tempo di ratificarle. Ci auguriamo tutti quanti di arrivare al termine di queste ratifiche ed arrivare ad una nuova progettualità”. Maria Katia Savoretti (RF) invoca il concetto “di meritocrazia. Noi non andiamo a criticare la persona. E’ il metodo che non va bene: oggi lo facciamo per l’Azienda dei servizi, domani per cosa? I giochini politici qui li fa qualcun altro, non noi dell’opposizione”. Spazio a Fabio Righi (D-ML): “Io sono contro agli interventi che non hanno nessun approccio di analisi e studio dei Dipartimenti. La riprova è nero su bianco. Aumentate i numeri del Dipartimento Esteri, dove non si contano le persone. Poi si aggiunge una persona al Dipartimento economia, uno dei più strategici. Forse si devono ancora trovare degli equilibri rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale”. A rinfocolare la polemica è Matteo Zeppa (Rete): “Alcuni interventi in autodifesa del PSD, mescolando le cose buone fatte questa notte, danno la chiara definizione di cosa sia sciatteria politica. Dover difendere una cosa che non sta né in cielo né in terra. Cercano di arrampicarsi sugli specchi. Avete fatto una nomina sbagliate perché non leggete i requisiti. Questo è il fio che qualcuno deve pagare per il famigerato errata corrige”.

In replica il Segretario di Stato Andrea Belluzzi: “Il dibattito è stato pieno di imprecisioni. Ringrazio il consigliere Gasperoni che ha dato conto dei numeri del fabbisogno. Il provvedimento viene emesso periodicamente per tarare i bisogni della PA. Dunque è un provvedimento di natura tecnica. Si è scatenato un polverone. Abbiamo ascoltato di tutto e il peggio di tutto. E’ ovvio: ci sarà un altro fabbisogno tra un anno e mezzo. Dovrà essere frutto di riflessioni. Dobbiamo riorganizzare la PA. Fare un fabbisogno non vuol dire aggiungere posti e basta, vuol dire riorganizzare. Abbiamo dato un pessimo esempio all’intera cittadinanza con l’incoerenza di persone che sono state al Governo approvando quel decreto e oggi dicono il contrario. Persone che hanno sostenuto un Segretario di Stato e oggi lo criticano. Nessuno che ha cominciato a fare ragionamenti”

Concluso il dibattito generale, dopo una lunga serie di repliche, vengono passati in rassegna gli emendamenti. Si comincia da due emendamenti del Governo aggiuntivi degli articoli 3 bis e 3 ter al Decreto Delegato n.146/2024 riguardanti le assunzioni a tempo indeterminato. Gli emendamenti sono approvati.

A seguire i lavori si soffermano sul già contestato emendamento aggiuntivo dell’articolo 7-bis. Illustra il Segretario di Stato Alessandro Bevitori. Interviene Nicola Renzi (RF): “Il Consiglio spreca mezza giornata di tempo per i capricci e l’arroganza di una maggioranza che non solo non ha avuto la volontà di prendersi due minuti di tempo per leggere la legge. Ma addirittura viene qua in aula per cambiare quella legge e rendere fattibile la nomina”. Dice Giovanni Zonzini (Rete): “C’è un fatto. Questa persona scelta come presidente non ha i requisiti per ricoprire l’incarico che la maggioranza ha inteso affidargli. Di norma si nomina un’altra persona. In questo caso però cosa fa il Governo? Non è che siccome siete al Governo e dovete fare la nomina del padre di un Segretario di Stato, allora cambiate la legge. Sono cose che non stanno né in cielo né in terra”. Risponde Vladimiro Selva (Libera): “Al consigliere che mi ha preceduto, Zonzini: fino a quando parliamo di metodo e opportunità, si possono avere opinioni diverse. Molte delle cose che avete espresso sono difficili da contestare. Stiamo decidendo se il presidente dell’AASS potrà avere invece competenze più ampie includendo un titolo di laurea in scienze geologiche. Nel merito penso vada benissimo e voterò sì”. Enrico Carattoni (RF) aggiunge: “Non ci avrei trovato nulla di strano se questo titolo di studio fosse inserito in una riforma complessiva. Viene fatto ad hoc per una situazione che potevate evitare. Si va a votare una sanatoria retroattiva per soggetti già nominati. Questo è un approccio distorto e anche un po’ malato e che forse va corretto”. Matteo Casali (RF) rivolge un appello: “Chiedo molto serenamente di ritirare l’emendamento. Siamo ancora in tempo per salvare merito e metodo”. Puntualizza Michela Pelliccioni (D-ML): “Una modalità per fare qualcosa di meno brutto ci sarebbe stata. Questo emendamento è un insulto all’intelligenza di tutti. Una tattica politica di vecchia scuola”. Rimarca Antonella Mularoni (RF): “Prima questione: non condivido la scelta che quando si arriva in aula a ratificare i decreti si possono presentare emendamenti di qualsiasi natura. Nelle istituzioni la forma è sostanza. Qui stiamo facendo qualcosa che non è corretto. Ho grosse perplessità anche sul contenuto dell’emendamento”. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che la persona è brava e preparata e avrà le capacità di gestire bene l’Azienda – dice Emanuele Santi (Rete) -. Qui però non si tratta della persona. Qui si cambia una legge per creare dei requisiti ad hoc”. “Su questo emendamento non contestiamo la sostanza, ma il metodo: non andiamo a disquisire la laurea in geologia – aggiunge Maria Katia Savoretti (RF) -. Se avessimo fatto un’operazione del genere quando eravamo al Governo, ci avreste fatto una battaglia all’ultimo sangue”. Sottolinea Matteo Zeppa (Rete): “C’è un clima quasi da carnevale, però la questione è molto pesante. Non avete risposto sul fatto che, se a ruoli invertiti, l’opposizione avesse sbagliato una nomina, di sicuro non avreste cambiato la legge. Peggio ancora il concetto di qualcuno della maggioranza: mi turo il naso e voto sì. Qui dentro vige l’anarchia pura e la volontà di portare avanti prebende personali”. Per Carlotta Andruccioli (D-ML): “Siete voi che l’avete buttata in caciara, con una sanatoria che è qualcosa di inopportuno. E’ una questione di principi”. L’emendamento è posto in votazione e approvato con 27 voti favorevoli e 12 contrari.

Viene infine data lettura di un emendamento del Governo costitutivo di un ALLEGATO A al Decreto Delegato n.146/2024.

Askanews

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