Concluso il dibattito sul comma 24, i lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono da dove erano stati sospesi nella seduta serale di lunedì, ovvero dal comma 17. Si tratta del Progetto di legge per il “Recepimento e attuazione del regolamento (CE) n.1082/2006, come modificato dal Regolamento (UE) n.1302/2013, relativo a un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT)”.
Al comma 18 viene affrontato il Progetto di Legge “Disciplina dei contrassegni “Made in San Marino” e “100% Made in San Marino” e Registro delle “Botteghe Storiche”, presentato da Alleanza Riformista, Partito dei Socialisti e dei Democratici, Partito Democratico Cristiano Sammarinese, Libera/PS e Domani Motus Liberi.
Relaziona il Segretario di Stato Alessandro Bevitori: “Il progetto di legge disciplina i contrassegni “Made in San Marino” e “100% Made in San Marino” ed istituisce il Registro delle “Botteghe Storiche” al fine di valorizzare e tutelare i prodotti della Repubblica di San Marino e far conoscere, oltre all’origine, l’esclusività e l’eccellenza sammarinesi. Agli articoli 2 e 3 sono delineati i requisiti per ottenere i contrassegni: il “Made in San Marino” è il contrassegno che viene concesso, ai beni alla cui produzione contribuiscono due o più paesi o territori, se l’ultima trasformazione e lavorazione sostanziale avviene nel territorio dello Stato sammarinese, ovvero, che abbia come risultato un prodotto nuovo, con composizione e proprietà specifiche che prima di tale lavorazione non possedeva, ed economicamente giustificata quindi che comporti un aumento di valore. Il marchio “100% Made in San Marino” è concesso se il prodotto è realizzato interamente a San Marino, ovvero, il disegno, la progettazione, la lavorazione ed il confezionamento sono compiuti esclusivamente sul territorio sammarinese. Viene precisato, al comma 3 dell’articolo 3, che per i prodotti agroalimentari è necessario che le materie prime siano originarie nel territorio sammarinese. All’articolo 4 viene istituito lo status di Bottega Storica al fine di promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle attività commerciali ed artigianali aventi valore storico, artistico, architettonico ed ambientale, che costituiscono testimonianza della storia, dell’arte, della cultura e della tradizione imprenditoriale e mercatale sammarinese. L’obiettivo è quello di volersi orientare sempre più verso la conservazione del patrimonio e il riconoscimento e la salvaguardia del suo valore culturale ed economico”.
Interviene Giuseppe Morganti (Libera): “E’ un provvedimento che avrà necessità di approfondimenti da parte dell’Aula consiliare e da parte della Commissione anche interpellando esperti in materia. Ci sono prodotti che vengono spacciati per sammarinesi e che di sammarinese non hanno nemmeno l’involucro. Contemporaneamente bisogna stare molto attenti affinché gli enti certificatori possano valutare i requisiti in modo corretto. Questa cosa non può essere data nelle mani di privati, perché altrimenti ci sarebbe un’immediata incompatibilità. Dunque sarà opportuno che questo lavoro venga svolto nel settore pubblico”. Il dibattito prosegue con l’intervento di Michele Muratori (Libera): “Abbiamo una realtà ridotta, ma molto attrattiva per i Paesi limitrofi. Abbiamo eccellenze nella produzione ad esempio enologica, e nei prodotti della terra. Spesso ci ritroviamo con prodotti che vengono da fuori e che per una questione di impacchettamento potevano godere del marchio. Questo è un passaggio importante per tutelare la nostra produzione interna”. Aggiunge Milena Gasperoni (PSD): “Appoggio l’idea dell’introduzione delle botteghe storiche. E’ un sistema che c’è anche in Italia. Per i vari contrassegni previsti, Made in San Marino e 100% Made in San Marino e altri ancora, io credo che questo crei una grande confusione nel consumatore. Io credo che il contrassegno debba essere unico o univoco. Inoltre non è stata abrogata la legge sul marchio di origine e tipicità. L’idea è giusta, ma credo sia necessario fare ordine e chiarezza”. “Questo Pdl nasce attraverso la presentazione di un decreto che ha avuto un lungo evolversi anche con un certo dispiacere – puntualizza Michela Pelliccioni (D-ML) -. Abbiamo avuto l’impressione che si fossero messi nel mezzo interessi personali, di bottega, che hanno rallentato i lavori. Quanto ad alcuni dubbi sollevati sulle differenti tipologie di marchio, la risposta la dà il territorio: in una realtà così piccola si pongono delle problematiche relative al reperimento delle materie prime. Per questo è stata inserita la specifica distinzione per rendere concorrenziale la previsione normativa. Si va a rafforzare l’identità dei prodotti made in San Marino, favorendo anche la consapevolezza delle opportunità connesse. Io credo che si possa ragionare ad un ampliamento del testo normativo pensando alla proprietà intellettuale”. Spazio a Maria Luisa Berti (AR): “Non solo c’è un’esigenza di riconoscimento della sammarinesità ad un determinato prodotto, ma anche di utilizzare quel prodotto come strumento e veicolo di conoscenza del nostro Paese nel mondo. Noi siamo assolutamente favorevoli a sostenere questo testo. Novità particolarmente apprezzabile la nascita delle botteghe storiche. Auspico che il passaggio in Commissione non sia lontano”. Chiosa Mirko Dolcini (D-ML): “C’è qualcosa da limare probabilmente: a San Marino dobbiamo essere assolutamente orgogliosi di un progetto come questo che tutela i nostri prodotti e la nostra identità. Altrimenti rischiamo di essere distanziati da località a noi limitrofe”. Tommaso Rossini (PSD) solleva il tema dei controlli, “che dovranno essere veri e puntuali e mi auguro che le sanzioni siano esemplari. Se permettiamo anche ad un solo soggetto di usare il contrassegno in maniera illecita, ecco che tutto l’operato viene vanificato”. Per Fabio Righi (D-ML) con questo provvedimento “si fanno delle politiche coordinate con il made in Italy che è un brand a livello mondiale. C’è una operazione di ri-brandizzazione della nostra economia anche a livello internazionale. Si potranno fare politiche turistiche mettendo in sinergia la rete di botteghe storiche, sinergie legate all’export della nostra identità. Mi auguro si possa andare avanti senza i preconcetti che hanno ostacolato l’arrivo del progetto in Aula”. Il mio partito è d’accordo sulla tutela dei prodotti del nostro territorio, ma dobbiamo farlo in maniera tale da valorizzare veramente le nostre produzioni, che sono tante e non solo nell’agroalimentare” dice Aida Maria Adele Selva (PDCS).
Al comma 19 vi è la Relazione del Congresso di Stato circa le iniziative assunte a tutela degli interessi dello Stato per il recupero dei danni subiti e dei patrimoni che gli autori di condotte contro l’economia pubblica potrebbero aver nascosto.
Il Segretario di Stato Stefano Canti dà lettura della lunga relazione: “Per la stesura del predetto documento ci si è avvalsi della collaborazione dell’Avvocatura dello Stato e della SGA (Società di Gestione degli Attivi ex BNS Spa). L’ Avvocatura dello Stato in data 22 marzo 2022 ha proceduto a formalizzare le costituzioni di parte civile dell’Ecc.ma Camera nei procedimenti penali inerenti la vicenda Banca CIS”.
Sono passati in rassegna i procedimenti penali riuniti n. 410/2019, che hanno preso avvio su esposto del Consiglio per la Previdenza ISS, nell’ambito del quale a Guidi Daniele, ex Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca CIS, è stato contestato il misfatto continuato di truffa di cui agli artt. 50 e 204 c.p., comma primo e terzo, n. 1; il Procedimento penale n. 416/2019 e riuniti (avviato su esposto dell’Amministratore Speciale di BNS) a carico di Guidi Daniele, Mularoni Marco e Marino Grandoni per confusione di patrimoni, appropriazione indebita, frode nell’esecuzione dei contratti o in alternativa truffa; i Procedimenti penali riuniti nn. 500/2017 e 227/2022 a carico di Siotto Filippo, Sommella Mirella, Savorelli Lorenzo, Granata Ugo, Venturini Roberto, Mazzeo Raffaele, Guidi Daniele, Fabiani Mario, Gianatti Emilio, Moretti Roberto, Mularoni Marco, Confuorti Francesco); il Procedimento penale n. 695/2020 (a carico di Guidi Daniele per il reato di amministrazione infedele; a carico di Guidi Daniele, Lazzari Maria Stefania e Tommasi Vincenzo per riciclaggio ed a carico di Lazzari Maria Stefania per il reato di evasione fiscale); i Procedimenti penali nn. 673/2020 e 108/2021, cui è stato riunito il n. 626/2021 (derivante dal n. 500/2017) a carico di Confuorti, Savorelli, Grais, Siotto, Sommella, Moretti, Granata, Mazzeo, Guidi, Grandoni, Buriani, Mularoni e Gianatti, per il reato di associazione a delinquere nonché a carico di Confuorti Francesco per il reato di riciclaggio; i Procedimenti penali nn. 673/2020 e 108/2021, cui è stato riunito il n. 626/2021 (derivante dal n. 500/2017) a carico di Confuorti, Savorelli, Grais, Siotto, Sommella, Moretti, Granata, Mazzeo, Guidi, Grandoni, Buriani, Mularoni e Gianatti, per il reato di associazione a delinquere nonché a carico di Confuorti Francesco per il reato di riciclaggio; Procedimento penale n. 505/2023 (derivante dai nn. 673/20, 108 e 626/21) a carico di Romito, Cartanese, Borri e Cotella, per il reato di amministrazione infedele o in alternativa di cui all’art. 204, commi 1 e 3 c.p. (truffa aggravata); Procedimento penale n. 201/2022 (derivante dal n. 377/2019) a carico degli ex membri del Consiglio di Amministrazione di Banca CIS (Merlino Massimo, Guidi Daniele, Barbucci Enzo, Ferrini Vincenzo, Micocci Marco, Fabbri Pier Paolo), degli ex membri del Collegio Sindacale di Banca CIS (Burzoni Simona, Albertini Andrea, Semprini Stefano) e del legale rappresentante della Società di revisione di Banca CIS, Alessia Scarano; Procedimento penale n. 282/2020 (a carico di Guidi Daniele per il reato di concorso in amministrazione infedele continuata insieme ad altri); Procedimento penale n. 505/2023 (derivante dai nn. 673/20, 108 e 626/21) a carico di Romito, Cartanese, Borri e Cotella, per il reato di amministrazione infedele o in alternativa di cui all’art. 204, commi 1 e 3 c.p. (truffa aggravata); Procedimento penale n. 299/2022 (derivante dai nn. 673/18 e 108/21) a carico di Conforti, Savorelli, Siotto, Sommella e Moretti per interesse privato in atti d’ufficio e/o abuso di autorità e violenza privata continuata; Procedimento penale n. 462/RNR/2020 + riuniti contro Buriani Alberto, Celli Simone, Filippini Carlo, Fabbri Antonio. Viene inoltre dato conto delle azioni di responsabilità; delle azioni revocatorie, recuperatorie, risarcitorie avviate da BNS e proseguite da SGA ex BNS; delle azioni revocatorie, recuperatorie, risarcitorie avviate da Banca Partner e proseguite da SGA ex BNS; azioni di recupero crediti verso azionisti rilevanti avviate da BNS e proseguite da SGA ex BNS.
“Il Congresso di Stato – viene rilevato nella relazione – ha posto in essere una serie di interventi normativi volti a tutelare il patrimonio dello Stato. In particolare si evidenzia la Legge n. 154 del 27 agosto 2021, con la quale si è introdotta la c.d. “revocatoria semplificata” che prevede una procedura semplificata per gli atti di alienazione a titolo gratuito compiuti dal debitore successivamente al sorgere del credito, stabilendone l’inefficacia nei confronti del creditore, che può procedere all’espropriazione forzata del bene direttamente nei confronti del terzo acquirente, senza agire in giudizio con l’azione revocatoria, annotando il decreto di pignoramento nei pubblici registri entro un anno dalla trascrizione dell’atto di alienazione. La Legge attribuisce una presunzione di frode agli atti di alienazione compiuti dal debitore a titolo gratuito successivamente al sorgere del credito, evitando che il creditore debba instaurare un ordinario giudizio di cognizione. Si rappresenta, altresì, che con la Legge n. 24 del 2 marzo 2022 si è inteso riformare il settore delle misure cautelari personali e reali, che mira ad assicurare una maggiore efficienza del procedimento di adozione delle stesse e l’introduzione di nuovi strumenti deflattivi in ambito procedurale. In particolare si è intervenuti nelle aree maggiormente esposte al rischio di invalidazione, ove si è avvertito più seriamente la mancanza di garanzie e di concreta realizzazione dei principi costituzionali in materia di rito penale, in particolare del diritto di difesa, della speditezza, dell’economicità, della pubblicità e dell’indipendenza dei giudizi. Inoltre, all’art. 25 della Legge n. 171 del 23 dicembre 2022 si è voluto meglio declinare i rimedi tesi a conservare la garanzia patrimoniale del debitore/autore del reato a vantaggio dei titolari dei crediti che derivano dal reato stesso. In particolare, nella circostanza in cui il patrimonio da garantire sia quello del responsabile di un reato, la revocatoria penale trova la sua peculiarità rispetto a quella ordinaria civile, il cui utilizzo, tuttavia, non è escluso neanche in questa peculiare fattispecie, se ne ricorrono i presupposti soggettivi e oggettivi. Da ultimo si rappresenta che, anche alla luce della delega presente all’articolo 3, comma 23, della Legge 15 settembre 2023 n. 132 e tenuto debitamente conto dell’Ordine del giorno in oggetto, la Segreteria per la Giustizia ha avviato l’iter consiliare per l’adozione del Progetto di Legge “Modifiche agli articoli 197 e 198 del Codice Penale – Appropriazione indebita e Amministrazione infedele”, che istituisce un’aggravante nel caso in cui i reati di “Appropriazione indebita” (art. 197 c.p.) e “Amministrazione infedele” (art. 198 c.p.) vengano commessi in danno dello Stato, di società da esso partecipate o di enti pubblici o istituti bancari e finanziari. Alla luce di tutto quanto sopra esposto, si rappresenta, in conclusione, che il Governo ha azionato nel tempo tutti gli strumenti in suo possesso per tutelare gli interessi dell’Ecc.ma Camera nei diversi procedimenti penali che vedevano lesi gli interessi dello Stato. Si evidenzia, a tal riguardo, che nell’ambito dei procedimenti penali sopra indicati è emersa una carenza di strumenti efficaci per il recupero dei patrimoni a garanzia dello Stato detenuti all’estero. E’ auspicabile, quindi, intervenire in tal senso, affidando un incarico a professionisti che possano supportare l’Avvocatura dello Stato nel rintracciare eventuali patrimoni detenuti all’estero. In definitiva, dall’elenco dei procedimenti penale citati nella presente relazione, si comprende quale e quanto lavoro stia svolgendo ogni giorno il nostro Tribunale. Il Governo resta fiducioso che i sopra menzionati procedimenti, ad oggi in diverse fasi del giudizio, possano concludersi nell’ottica dell’accertamento della verità e della giustizia.
Askanews