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Editoriale: L’idea del “doppio Bilancio”

da Daniele Bartolucci

La Legge di Bilancio sta per approdare in prima lettura e, visto ciò che è successo nell’assestamento, il Governo ha deciso di cambiare strategia. La necessaria approvazione di gran parte degli interventi “tecnici”, infatti, si scontra spesso con le necessità politiche, che a volte possono non essere così allineate all’interno della maggioranza. Soprattutto in una maggioranza così eterogenea che tiene insieme destra e sinistra. La soluzione è dunque quella di presentare una Legge di Bilancio eminentemente tecnica e in parallelo una Legge più politica, con dentro i progetti che il Governo vuole avviare. Questo significa, di fatto, mettere in sicurezza – salvo sorprese – la parte sostanziale, quella che serve per far andare avanti la macchina pubblica, evitando la “maratona” per discutere e approvare gli emendamenti. O bocciarne la maggior parte, visto che le opposizioni legittimamente ne presenterebbero decine come sempre. E riservare il dibattito, o lo scontro, per la discussione della Legge “politica”.

Detto questo, se la strategia è chiara, non altrettanto lo sono i temi e gli interventi che verranno inseriti nella seconda Legge. Sicuramente il programma di Governo traccia un’agenda precisa, per cui ci dovrebbero entrare IVA (che se vogliono farla partire, tocca avviarne la riforma subito), ICEE (sospeso per discuterne con le parti sociali), piano casa (su cui qualcosa si è mosso in questi giorni), politiche energetiche (un’altra urgenza/emergenza del Paese) e ovviamente Accordo di Associazione con l’Unione Europea, la cui firma dovrebbe essere imminente.

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