Nel pomeriggio il Consiglio Grande e Generale prosegue il dibattito sul comma 24 con i temi economico/finanziari che catalizzano l’attenzione dell’aula. Focus sul Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2025 e sul Progetto di legge “Misure per il consolidamento, lo sviluppo economico, il contenimento dei costi e disposizioni in materia fiscale”.
Vladimiro Selva (Libera) replica alle opposizioni che durante la mattinata avevano puntato il dito sull’assenza di “una visione programmatica”. Finora “la maggioranza si è concentrata sugli strascichi dei provvedimenti già adottati nella scorsa legislatura. Adesso inizio la fase del nuovo progetto, della nuova costruzione. Nel metodo un cambiamento c’è stato, nel merito lo vedremo in Commissione quando ciascuno porterà le proprie proposte per confrontarsi con tempi e modi giusti e restituire una produzione normativa che funzioni. Io credo che potremo arrivare alla fine di gennaio con una legge di bilancio approvata, e un confronto vero e di prospettiva tra le forze politiche”.
“Da anni le Finanziarie diventano maratone sfinenti” dice il Segretario di Stato Andrea Belluzzi. Invita l’Aula a “rompere con questo metodo, e portare da una parte una norma bilancistica, connessa politicamente però ad un progetto di legge che fornisce modi e tempi corretti per un confronto serio finalizzato allo sviluppo”. Si sofferma poi sulla creazione di una public company per i servizi informatici. “Noi già oggi ci avvaliamo di alcuni enti. Per la mole della spesa, noi dovremo compiere una scelta. Il Governo presenta la sua visione: non perdere le competenze, creare un soggetto in house che possa cogliere l’opportunità di un rilancio, per la realizzazione di uno Stato digitale nuovo, intercettando partnership importanti”.
Tommaso Rossini (PSD) respinge al mittente le critiche arrivate dalle minoranze. “Ogni volta che la maggioranza fa un passo, l’opposizione ci accusa di seguire bovinamente le scelte del Governo”. Aggiunge: “Invece di farci la guerra, andiamo in aula con uno spirito costruttivo diverso. Sono convinto che possiamo arrivare a delle soluzioni comuni”.
Dure critiche allo sdoppiamento della legge di bilancio da Maria Katia Savoretti (RF): “Io non sono così esperta, ma non vedo altro che un escamotage che ha fatto il Governo. Ha tolto tutto quello che non era di tecnico e lo ha messo nella seconda legge che di sviluppo ha davvero poco. Fa sorridere il metodo. Sostenete che il bilancio dev’essere tecnico, ma un confronto con le forze di opposizione non lo avete fatto. Come al solito andate avanti a gamba tesa”. E aggiunge: “Servono progetti veri, seri, ma qua non se ne vedono. Non c’è traccia di interventi per sostenere anziani e famiglia, contro il caro-vita”.
Francesco Mussoni (PDCS) cita il recente rating di Standard e Poor’s. “Questo Paese ha avuto un riconoscimento di tripla B meno che attesta un miglioramento. Arriviamo alla discussione del bilancio con un giudizio positivo sui conti pubblici. Bene ha fatto il Governo a tornare a questa impostazione che al disordine antepone l’ordine. Che ai non contenuti di un dibattito caotico, antepone un confronto serio. Bene ha fatto a creare le condizioni di un confronto in Commissione Finanze. Questa è una sfida anche per le opposizioni. Che hanno la possibilità di coordinarsi e lavorare ad un confronto costruttivo con il Governo”.
Rileva Mirko Dolcini (D-ML): Se gli emendamenti saranno bocciati dai due terzi di quella Commissione, non potranno essere ripresentati”. Poi va all’attacco evidenziando la “malafede” della maggioranza. “Qui a non volere il confronto siete voi. Voi avete scelto questa modalità di spacchettare il bilancio”. Osserva Giovanna Cecchetti (Indipendente): “Siamo convinti che questo può essere il modo giusto di intervenire per far fronte, attraverso l’iter della Commissione, alla valutazione degli emendamenti con un lavoro più snello e ordinato. Dispiace che questa impostazione venga accolta dall’opposizione come un tappare la bocca”. Per Michela Pelliccioni (D-ML) “si vuole giustificare la mancanza di un confronto che possa consentire alle opposizioni di contribuire. Se la legge di bilancio viene approvata prima, è chiaro che si inibisce un percorso per portare avanti delle proposte con adeguata copertura. Questo è un confronto totalmente al buio e lo dobbiamo dire ai cittadini in maniera chiara”.
Dice Gemma Cesarini (Libera): “Si introduce una importante novità rispetto all’approccio politico alla legge di bilancio. Apprezzo che l’intento non sia solo di elevare il livello qualitativo delle norme, ma anche elevare la figura del consigliere. Come migliorare i numeri del bilancio? La risposta è sempre una: un progetto di sviluppo, al momento non chiaramente presente, ma che possiamo disegnare e mettere in pratica”. Interviene Andrea Menicucci (RF): “Ho portato all’attenzione dell’Aula la perdita di San Marino di 43 posizioni nell’indice di sviluppo umano. Credevo che questo provvedimento potesse essere l’occasione per risollevare quell’indice. Invece andiamo anche con questa manovra a gestire l’ordinario, buona parte di quello che si potrebbe realizzare rimane non attuato per via del debito pubblico”. Lorenzo Bugli (PDCS) loda il nuovo approccio proposto dal Segretario Gatti. “Ci sono passaggi importanti nel metodo, quindi nella condivisione nei lavori in Commissione, passaggi di chiarimento in maggioranza sugli obiettivi e nel coinvolgimento di istanze che arriveranno dall’opposizione”. Poi aggiunge: “Il progetto sviluppo c’è già ed è l’accordo di associazione. Lì troviamo le linee guida per una San Marino che si apre al futuro. Uno sviluppo tracciato e che è stato la matrice di questa maggioranza. Dobbiamo lavorarci con cura e su queste direttrici qui bisognerà lavorare anche all’interno del bilancio”. Spazio a Giuseppe Morganti (Libera): “Nel programma di Governo si parla di ridurre l’esposizione verso l’estero. Dobbiamo capire come avviare questo percorso. Per potenziare il dialogo con l’Ue c’è bisogno di investimenti, una task force che faccia assistenza alle imprese, che ci faccia cogliere le opportunità legate all’accordo, dirigere i lavori sull’accesso ai finanziamenti. Si parla di potenziare la forza dei corpi civili di pace: è un elemento da prendere in considerazione. Inserirci all’interno del regime Iva per migliorare i rapporti di interscambio commerciale. Lavorare sulla transizione energetica: sosteniamo con forza di partecipare al Consorzio delle Acque in Romagna”.
Critiche da Sara Conti (RF): “Troviamo la stessa attitudine a non guardare più in là del vostro naso. E’ il peggior modo di gestire la cosa pubblica. Non si parla ancora una volta di un piano di rientro del debito pubblico e questo è gravissimo. Non c’è nulla che rimandi allo sviluppo. Se si ospitano eventi internazionali, serve un ampliamento dell’offerta nell’ospitalità. Non si parla nemmeno di nuovo ospedale, nonostante un atto organizzativo ISS appena approvato non c’è ancora il modello di sanità per il futuro”. Contraria la visione di William Casali (PDCS): “Notiamo sempre una pesante critica quando ci si approccia ad un lavoro nuovo. C’è una rinnovata volontà di fare un lavoro diverso ed in sinergia”. Per Iro Belluzzi (Libera) “la popolazione sammarinese accetterà di buon grado che l’Aula consiliare ritorni ad essere luogo di confronto serio senza essere luogo di tentativi di produzione di norme che difficilmente trovano applicabilità”. Oscar Mina (PDCS) bacchetta le opposizioni. “Il provvedimento non mira ad imbavagliare l’opposizione. Siamo fuori luogo. Mi pare di intravedere una incongruenza nei contenuti di questo dibattito. Mi chiedo: i vostri colleghi in Commissione, al di là dell’aspetto numerico, rappresentano il vostro gruppo politico o qualche figura? Forse si tende a rivendicare una non rappresentatività. Secondo me è un giochino delle parti”. Gerardo Giovagnoli (PSD) si sofferma sulle “entrate che hanno a che fare con le autorizzazioni dello Stato. Le convenzioni, le concessioni, i marchi e brevetti, i registri nautici. Questo genere di entrate, già in aumento, possono essere un valido contributo alla costruzione in senso assoluto delle varie voci delle entrate pubbliche. E’ ora di fare alcune cernite, alcune valutazioni per capire se queste concessioni sono adeguatamente remunerate”. Da parte di Giovanni Zonzini (Rete) arrivano due proposte con una “apertura di credito alla maggioranza”: “In Commissione per i gruppi di opposizione c’è un membro o due. In occasione della legge omnibus si possono prevedere due eccezioni: uno, la trasmissione in streaming. Seconda proposta: per dare la possibilità ai gruppi di articolare le proposte in maniera più efficiente, dare la possibilità anche agli altri consiglieri dei partiti di dibattere l’emendamento”. Maria Luisa Berti (AR) rileva come inconsistente la “critica del fatto che dalla maggioranza e dal Governo non ci sia la volontà di portare avanti un confronto con l’opposizione. Utile che l’opposizione riesca a cogliere il valore di questa apertura”. Per Fabio Righi (D-ML) “il problema non è la ratio che si porta all’attenzione dell’aula, ma la mancata valutazione di impatto che un bilancio con queste modalità oggi arreca. La realtà è che portando la legge così non si valorizza la centralità del consigliere, ma si vanificano le proposte portate all’attenzione. Comprendete che discuterne in Commissione, dove gli emendamenti, magari buoni, possono essere bocciati”. Incalza Nicola Renzi (RF): “Quando ci è stata presentata questa cosa, abbiamo fatto presente tre cose di buon senso. A: come si fa a stabilire prima le coperture e poi a riempire di contenuti le cose che si vogliono fare? Prima sarà necessario stabilire le cose da fare e poi mettere i numeri. Il ruolo dell’opposizione è anche un ruolo pubblico di conoscenza delle cose. Non c’è il dibattito trasmesso in streaming. Per noi questo è un dato fondamentale del fare politica. Ultima cosa: la dignità dell’opposizione. Avere delle modalità che possano garantire che sia un lavoro umano che lì devono andare e sono un numero ridotto. Altrimenti si rischia il silenziatore”. Segue Luca Boschi (Libera): “Ora abbiamo due mesi per portare una serie di misure che la maggioranza dovrà concordare e fare lo sforzo di trovare un modello Paese. Lo stesso vale per le opposizioni: non sempre è muro contro muro. Se arriveranno con uno spirito di condivisione, saremo felici di accogliere le proposte e discuterle”.
“Il metodo scelto è di ridare dignità al Consiglio Grande e Generale – è l’analisi di Massimo Andrea Ugolini (PDCS ) -. La finanziaria depositata dal Governo è sicuramente di carattere contabile e porta all’evidenza la situazione attuale dal punto di vista economico. Ha al suo interno degli stanziamenti. Per le scelte più programmatiche si è scelta la strada del disegno di legge, con un passaggio in Commissione e un confronto leale. Si ritorna in Consiglio per la seconda lettura dove tutti i consiglieri possono esprimere la loro posizione”.
In conclusioni le repliche del Segretario di Stato Marco Gatti: “Ci vuole una riflessione su come procedere. Ci sono vantaggi che si esprimono anche in termini monetari. Abbiamo presentato un bilancio tecnico che è anche politico. Chi ha avuto il tempo di leggerlo, capirà che è un bilancio politico. E’ attraverso la relazione accompagnatoria che si fa la politica e spiega perché sono state stanziate delle cifre e gli obiettivi che si è dato il Governo. Questo è un bilancio politico che è stato espresso dai numeri. Anche per migliorare la qualità delle nostre leggi, l’impostazione è di avere un bilancio con la sua relazione che spiega le scelte politiche, mentre i cambiamenti normativi, miglioramenti legislativi, soluzioni etc, e che possono essere modifiche di legge, li abbiamo riservati al Pdl a latere. Per dare dignità ed essere anche il più attenti possibile. Ho concordato con il presidente di fare la Commissione in due momenti”.
In conclusione viene votato il Decreto Delegato 23/10/2024 n.156 – Emissione di titoli del debito pubblico – Repubblica di San Marino, tasso fisso 2,50%, 23 dicembre 2025. Ratificato con 33 voti favorevoli e 12 contrari.
Askanews