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Via libera per la “Patente a crediti” e la registrazione integratori

da Daniele Bartolucci

Un doppio “sblocco” a cavallo tra la diplomazia e l’aggiornamento normativo nell’ambito dei rapporti tra San Marino e Italia. Da una parte la “patente a crediti” introdotta recentemente dal Governo Meloni che poteva rappresentare un ostacolo a tantissime imprese sammarinesi che operano quotidianamente oltreconfine, dall’altra la nuova procedura di registrazione presso il Ministero della Sanità che stava tenendo in un limbo burocratico gli integratori prodotti dalle aziende sammarinesi, che rappresentano uno dei cluster d’eccellenza dell’ultimo decennio, capace di generare fatturati, investimenti e occupazione a livelli molto alti, come si è visto.

Un duplice via libera, sostanzialmente, che in poche settimane ha risolto due questioni non proprio banali e che, di fatto, rinforza l’idea che i rapporti tra i due Paesi siano finalmente di reciproca collaborazione.

LA “PATENTE A CREDITI” PER LE IMPRESE

Le Segreterie di Stato per gli Affari Esteri, l’Industria e il Lavoro hanno preso in carico la questione sollevata dalle associazioni di categoria nelle ultime settimane e, dopo essersi confrontate con gli omologhi italiani, hanno comunicato nei giorni scorsi che è stato raggiunto un accordo con il Ministero del Lavoro Italiano per il riconoscimento dell’equipollenza dei documenti sammarinesi in riferimento al D.M. 18 settembre 2024 n° 132 relativo al rilascio della Patente a crediti per le imprese. In pratica, “le imprese sammarinesi, ai fini del rilascio della patente a crediti, dovranno presentare le autocertificazioni/autodichiarazioni così come richieste dalla normativa italiana di cui sopra sul portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Possono far valere la documentazione già rilasciata nel Paese di appartenenza da intendersi quale documentazione riconosciuta in Italia in forza del rapporto bilaterale e delle disposizioni che regolano questo rapporto”. Ovviamente, “soltanto con riferimento agli adempimenti in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro oggetto di autocertificazioni/autodichiarazioni (adempimento obbligo formativi ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008, possesso del DVR e designazione RSPP), le imprese ed i lavoratori autonomi sammarinesi dovranno assolvere agli obblighi previsti dal D.Lgs. n. 81/2008, così come già avviene nell’ambito delle fattispecie di distacco transnazionale in territorio italiano”. Nel frattempo, le associazioni di categoria sammarinesi provvederanno a rilasciare delle circolari tecniche al fine di fornire tutte le informazioni necessarie.

INTEGRATORI, LA NORMA SI “ARMONIZZA”

Con la ratifica del Decreto Delegato “Modifica dell’Allegato VII e degli articoli 15 e 16 del Decreto Delegato 21 aprile 2008 n. 62- Produzione e commercializzazione di integratori alimentari”, il Consiglio Grande e Generale ha sistemato invece una questione assai particolare e delicata, la quale aveva creato “alcune problematiche emerse in sede applicativa della norma”, ha spiegato il Segretario alla Sanità, Mariella Mularoni, nella relazione accompagnatoria dell’atto. Ideato e presentato “al fine di poter risolvere alcune criticità sollevate dalle aziende sammarinesi produttrici di integratori alimentari che devono normativamente interagire con il mercato comunitario in cui le regole sono armonizzate con il Regolamento UE N. 1169/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87 /250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67 /CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione. Le insorte criticità”, ha spiegato nella stessa relazione il Segretario di Stato Mularoni, “risiedono principalmente nelle procedure recentemente introdotte a seguito delle mutate condizioni di registrazione dei prodotti presso il Ministero della Salute italiano, per le notifiche e per l’emissione delle certificazioni. Tenuto conto del vigente Protocollo di Cooperazione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino in materia di integratori alimentari, si è giunti a proporre le modifiche sottoelencate: precisazione relativa alle lingue da utilizzare sull’etichetta; emissione di un Certificato di Esportazione dei prodotti notificati al Ministero Italiano; estensione dei Certificati di Libera Vendita per prodotti destinati a Paesi Extra UE anche ai produttori presso terzi, purché lo stabilimento produttivo sia collocato presso il territorio sammarinese; emissione di Certificati di Esportazione per prodotti destinati a Paesi Extra UE anche per prodotti non notificabili; emissione di un Certificato/Attestato di Stabilimento, con validità di anni due, rilasciato in sostituzione del Certificato di HACCP”.

Con il Decreto emesso ad agosto e ratificato a fine ottobre, si è inteso “aggiornare la norma in base alle esperienze maturate al fine di rendere più efficace l’azione di vigilanza e controllo nel settore della produzione e commercializzazione di integratori alimentari da parte dell’ISS, nonché allineare le procedure interne agli standard operativi internazionali al fine di non penalizzare le aziende del territorio rispetto alle medesime aziende comunitarie che operano sotto l’egida di norme armonizzate ed aggiornate. Infine, il nuovo testo interviene specificando meglio le modalità ed i tempi di rilascio di Certificazioni ed autorizzazioni e le modalità di svolgimento delle funzioni da parte degli operatori del settore. L’adozione del nuovo testo non si ritiene ulteriormente rinviabile in ragione: a) della fase di stalla nella quale si vengono a trovare le aziende del territorio a fronte delle mutate procedure emanate dal Ministero della Salute italiano che diversificando le funzioni interne decentrandole presso le sedi delle AUSL locali, di fatto escludono dall’accesso i soggetti esterni quali le aziende sammarinesi; b) delle mutate normative comunitarie ed internazionali circa i requisiti dei prodotti per la commercializzazione nei territori; c) della necessità di adeguamento della normativa interna attualmente obsoleta”. Nel contempo, “ai fini della semplificazione normativa, si è ritenuto opportuno abrogare il Decreto Delegato 19 aprile 2021 n. 66, riportando le stesse sanzioni già approvate ad aprile 2021, in quanto ritenute ancora adeguate”.

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