Nel pomeriggio i lavori del Consiglio Grande e Generale si soffermano sul Decreto Delegato 9 agosto 2024 n.111 – Modifiche al Decreto Delegato 26 maggio 2008 n.81 “Codice della Strada” e successive modifiche.
“Su questo decreto – premette Tommaso Rossini (PSD) – abbiamo trovato un buon confronto anche con le forze di opposizione. Parlare al telefonino è qualcosa di pericoloso, così come scrivere i messaggi. Questa è una pratica che facciamo tutti e va evitata. Per questo viene introdotto il ritiro della patente. Ritengo che poi occorra regolamentare anche la questione degli attraversamenti pedonali specialmente sulla Superstrada”.
Per quanto riguarda l’uso del cellulare alla guida, “andiamo ad aumentare le sanzioni anche con il ritiro della patente – spiega Michela Pelliccioni (D-ML) -. Ci siamo accorti che la sospensione della patente per un periodo prolungato pone dei problemi per chi lavora. Questo non vuol dire che non ci debba essere una sanzione che deve avere carattere correttivo, ma non afflittivo”. Viene annunciata una proposta a favore dei disabili “che si trovano lo stallo a loro dedicato occupato”. “Abbiamo inserito una norma che preveda la rimozione del veicolo con pagamento a carico di chi compie l’infrazione”.
“Dal punto di vista dell’illuminazione, dell’asfalto e dei guard rail, ci deve essere una ricognizione delle nostre strade specialmente di alcuni tratti” è la sollecitazione che arriva da Gerardo Giovagnoli (PSD).
“Noi invitiamo il Governo a tenere presente una serie di modifiche introdotte in ordinamenti a noi vicini” è l’appello di Antonella Mularoni (RF). Critiche alla depenalizzazione della mancata copertura assicurativa: “Rischiamo di trovarci di fronte a persone che non prenderanno soldi da nessuna parte perché chi ha causato l’incidente non ha l’assicurazione. Noi non siamo favorevoli a questo approccio. Dobbiamo guardare non solo all’imputato, ma alle vittime della strada”.
Sul tema interviene anche Gian Nicola Berti (AR). “Ci siamo confrontati solo sul concetto della velocità, ma la sicurezza passa attraverso il rispetto di tutte le norme sulla circolazione stradale”. Sulla copertura assicurativa, aggiunge, “il ricorso allo strumento amministrativo serve a rendere più cogente e repressiva una condotta che è tra le più pericolose. Abbiamo la possibilità di controllare in tempo reale chi è privo di assicurazione”.
“Rovinare la fedina penale ad un 18enne o poco più per uno 0,1 o 0,2 di tasso alcolemico, mi sembra effettivamente eccessivo” è il parere di Denise Bronzetti (AR). “Magari valutiamo possa esserci una sanzione amministrativa più alta. D’accordo nell’essere severi, meno nell’incidere sulla fedina penale di un neo maggiorenne”.
Spazio alle considerazioni finali del Segretario di Stato Andrea Belluzzi. “Forse i tempi sono maturi per rivedere il codice della strada, ma prima partirei dall’analisi dei dati. Fare una o più sedute di confronto in Commissione, ascoltare gli esperti, fare ragionamenti e considerazioni”.
Si passa quindi all’esame degli emendamenti, tra cui uno di D-ML per la “sospensione della patente in caso di abbandono di animali”. Il Segretario di Stato chiede una pausa per poter giungere ad una nuova stesura condivisa dell’emendamento. Dopo un lungo confronto (ed una seconda sospensione dei lavori) si arriva ad un accordo con un emendamento concordato che in caso di abbandono di animali prevede la sospensione della patente per 10 giorni e 3 mesi insieme al fermo amministrativo del veicolo. L’emendamento è accolto all’unanimità. Introdotto, sempre su sollecitazione di D-ML, un emendamento condiviso che stabilisce quanto segue: “Gli agenti accertatori, laddove le condizioni lo consentano, devono procedere all’immediata rimozione dei veicoli occupanti aree di sosta riservate a mezzi per il trasporto di disabili, privi dell’apposito contrassegno autorizzativo, con addebito della spesa di rimozione a carico del trasgressore”. L’emendamento è approvato all’unanimità.
RF propone un emendamento soppressivo dell’articolo 8 riguardante il tema della copertura assicurativa: “vogliamo ribadire il concetto: dal nostro punto di vista è sbagliata è la depenalizzazione – dice Antonella Mularoni (RF) -. Se c’era la volontà di andare ad inasprire la pena, si poteva lavorare su quello. Avete previsto una sanzione di mille euro: vi sembrerà molto efficace, a noi sembra inefficace”. Replica il Segretario di Stato Belluzzi: “C’è una maggiore certezza, chiarezza e immediatezza della sanzione. Io condivido l’impianto di questa sanzione che funge senza dubbio da maggiore deterrente: non ci interessa punire per punire. Se ci sbagliamo, ce lo diranno i numeri nel momento in cui ci siederemo a fare quelle valutazioni”. L’emendamento è respinto.
Via libera a due emendamenti modificativi dell’articolo 8 e 10 proposti dal Governo, oltre a due nuovi emendamenti concordati, su sollecitazione di D-ML. Il primo riduce, da 20 a 10 giorni, il periodo minimo di sospensione della patente per la guida con l’utilizzo del telefonino.
Il Decreto, recepiti gli emendamenti, è ratificato all’unanimità.
Spazio quindi al Decreto Delegato 12 agosto 2024 n.120 – Disposizioni per il recepimento del Regolamento eIDAS e la definizione di modalità di interazioni elettroniche sicure.
Non mancano polemiche dai banchi dell’opposizione che chiedono di bloccare il Decreto per aprire una nuova fase di confronto sulla materia: D-ML punta il dito sulla mancata collaborazione con Amazon Web Services, Rete parla di un provvedimento clientelare, il PDCS ribatte sottolineando la necessità di adeguamento alle normative europee e biasimando “gli attacchi personali” di Rete.
“L’approccio di assegnare lo sviluppo al settore privato – si legge nella relazione introduttiva – è motivato dalla necessità di raggiungere in un breve periodo transitorio i medesimi livelli di competitività e funzionalità tipici dei concorrenti europei che già da diversi anni offrono questi servizi. In questo scenario i tempi di reazione dell’Amministrazione risulterebbero troppo lunghi quindi il rischio di non riuscire a fornire nell’arco di qualche anno servizi indispensabili alle attività quotidiane dei cittadini e delle imprese diventerebbe troppo alto. Poiché il riconoscimento reciproco degli effetti di legge prodotti dai servizi fiduciari sarà oggetto delle pratiche di ratifica dell’accordo di associazione all’Europa, non è al momento possibile attivare gli elenchi di fiducia previsti all’Articolo 22 del Regolamento eIDAS. Durante questa attesa il regime di accreditamento e vigilanza dei prestatori (operatori) verrà applicato attraverso gli “elenchi di prestatori di servizi di pubblica utilità”, per altro già normati dal Decreto Delegato 20 novembre 2018 n.146 così come modificato dal Decreto Delegato 20 novembre 2020 n.204”.
Askanews