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Consiglio Grande e Generale, martedì 5 novembre pomeriggio

da Redazione

In Consiglio Grande e Generale, continua il confronto sul Decreto Delegato 119/2024 “Atto organizzativo e secondo Fabbisogno dell’Istituto Sicurezza Sociale (ISS)” con l’esame degli ultimi emendamenti rimasti dopo la seduta serale di lunedì 4 novembre. 

Viene presentato un emendamento aggiuntivo di D-ML all’articolo 15 riguardante la valorizzazione del personale. L’emendamento è respinto.

Viene dibattuto un emendamento modificativo dell’articolo 17 proposto da RF in materia di personale, che viene recepito dal Governo attraverso la formulazione di un nuovo emendamento condiviso poi accolto.

All’articolo 19 sono presenti 3 emendamenti del Governo, tra cui uno che introduce il ruolo del “pedagogista”, e 2 di Repubblica Futura, tra cui uno per l’inserimento della figura dello “psicomotricista”. Il Segretario di Stato Mariella Mularoni spiega che quest’ultimo ruolo è già stato incluso nel provvedimento. Denise Bronzetti (AR) evidenzia una differenza ovvero che “il terapista della neuropsicomotricità, inserito dal Governo, opera in ambito riabilitativo, la figura proposta da Rf opera in ambito educativo”. I primi tre sono accolti, i due di RF respinti.

Vengono affrontati gli emendamenti legati agli Allegati.

Accolta la proposta, illustrata da Miriam Farinelli (RF), di incrementare di una unità (da 29 a 30) gli Operatori Socio Sanitari destinati ai Servizi Territoriali Domiciliari Integrati. “Nel fare gli emendamenti abbiamo portato avanti la nostra visione, cioè che i Servizi Territoriali Domiciliari debbano restare una UOC, e non essere retrocessi – premette Nicola Renzi (RF) -. Vorrei ringraziare tutti gli OSS per il loro prezioso lavoro e senza i quali tante famiglie non potrebbero godere di servizi importanti. Non comprendiamo però la volontà di ridurre la UOC a UOSD”.

All’articolo 49 dell’allegato A, il Congresso di Stato, spiega il Segretario di Stato Mariella Mularoni, “si prevedono nella UOC Servizio Minori 2 posti di pedagogisti e si riducono di 2 unità gli educatori sociali e animatori socio educativi” come profili di ruolo. Matteo Zeppa (Rete) solleva la questione del centro educativo “La Città di Oz”: “Non ho certezze che con questo decreto abbiate informato le famiglie dei tanti utenti delle modifiche che ci saranno. Probabilmente ci sarà anche la modifica di persone. Questo, nel sistema educativo e di supporto ai più fragili, è uno scompenso”. Aggiunge Nicola Renzi (RF): “La cosa che più dispiace è che, mentre siamo a fare proposte concrete per raddrizzare alcune storture, il Governo addirittura ci dice di non sapere niente. Sembra proprio che ci siano dei bei lavori in corso a quella che fu la Città di Oz: lo vedremo”. Dice il Segretario di Stato Mariella Mularoni: “Non viene smantellato nulla, si sta facendo una riorganizzazione interna per ottimizzare il servizio, sono stati implementati nuovi laboratori, si stanno creando delle equipe multidisciplinari una al modulo funzionale al centro uffici Tavolucci. Nessuno vuole depotenziare i servizi, non si abolisce il Centro educativo, è soltanto una riorganizzazione della UOC”. Respinti gli emendamenti di RF sul Centro educativo.

Seguono altri 3 emendamenti di RF su UOC Disabilità, Assistenza residenziale anziani, Tutela minori. Anche Rete propone un emendamento modificativo che tocca gli articoli 49, 50 e 52. Nel mirino “l’errata corrige pubblicata in data 13 agosto 2024”: il dibattito in Aula si scalda. “In una notte, il Governo ha fatto uscire un Decreto che prevedeva 70 persone al Servizio disabilità e 12 alla Tutela minori: in una notte 6 delle persone della Tutela minori, come per magia, sono passate alla Disabilità” evidenzia Emanuele Santi (Rete). “Questa non è una errata corrige, ma un ripensamento dovuto non si sa a cosa”. Matteo Zeppa (Rete) parla di “guerra spartitoria tra dirigenze”. “Sbagliata l’errata corrige nel metodo: era una cosa di sostanza, non un errore materiale. Sbagliata nel merito. Un’organizzazione diversa sarebbe stata molto più coerente” incalza Nicola Renzi (RF). Si inserisce nel dibattito Fabio Righi (D-ML): “Non faccio di tutta un’erba un fascio, ma è evidente che da una parte c’è un dibattito approfondito sulla nostra sanità, dall’altra parte – salvo qualche sporadico intervento – c’è solo silenzio. Questa altro non è che la sistemazione di posizioni e poltrone sulla base di promesse elettorali: un’impostazione vergognosa”. Interviene Massimo Andrea Ugolini (PDCS): “C’è stato un refuso nell’attribuzione delle persone per quanto attiene il fabbisogno. Forse la forma non era quella più corretta, ma bisogna considerare l’emergenza di emissione a ridosso del Ferragosto, forse la struttura organizzativa poteva farlo anche in autonomia visto che si tratta di un provvedimento tecnico. Questa è stata la richiesta interna del direttore di Dipartimento”. Critiche da Denise Bronzetti (AR): “Abbiamo capito la genesi di questo atto. Rimane un fatto: chi, come me, è dentro l’aula consiliare da anni, può affermare che una cosa così non si è mai vista, e se si fosse vista certamente sarebbe stata fermata. Faccio un appello alle Loro Eccellenze di valutare appieno il contenuto del Decreto e dell’errata corrige”. Prende la parola Luca Boschi (Libera): “Siamo al terzo mese di legislatura, non abbiamo abdicato a nessuna delle battaglie proposte in campagna elettorale. I risultati si vedranno alla fine di questo percorso, già nel 2025”. Per Iro Belluzzi (Libera) “sull’errata corrige, probabilmente si poteva scegliere una modalità più elegante e meno pastrocchiata, non aprendo la strada ad un dibattito che pone dei rischi”. “Non possiamo creare dei precedenti pericolosissimi” è l’avvertimento che arriva da Michela Pelliccioni (D-ML).

Giovanni Zonzini (Rete) e Antonella Mularoni (RF) sollevano il caso “di un comunicato stampa del PDCS che ha già annunciato l’approvazione dell’atto organizzativo”. “Ci ritroviamo – dice Mularoni – con un comunicato stampa dove si dice che l’atto organizzativo dell’ISS è già stato approvato: non c’è più rispetto delle istituzioni”. Interviene il Segretario di Stato Rossano Fabbri: “C’erano delle sfumature che andavano meglio approfondite anche all’interno della stessa maggioranza. Però era un intervento necessario perché era rimasta nella penna la suddivisione delle unità operative rispetto alle disposizioni generali, perché gli uffici dovevano continuare a lavorare, intervenire con un’errata corrige è qualcosa che può essere sanato solo dall’Aula Parlamentare. Il provvedimento di legge esisteva già e i servizi dovevano andare avanti”. Manuel Ciavatta (PDCS) chiarisce la questione del comunicato stampa: “C’è stato un errore della società di comunicazione a cui avevamo inviato il comunicato stampa. Non è stato inviato dalla mail del partito. Ci scusiamo, ma chi non sbaglia mai scagli la prima pietra”. “Abbiamo perso tanto tempo all’interno di quest’aula – dice il Segretario di Stato Mariella Mularoni -. Stiamo parlando da ieri dello spostamento di sei profili di ruolo, noi abbiamo già fornito le motivazioni. C’era l’esigenza di continuare a garantire i servizi”.

Alla sospensione della seduta, alle 19.30, sono stati approvati 4 emendamenti del Governo agli allegati; approvato anche un emendamento di RF, mentre sono 7 quelli di RF respinti dall’Aula.

Askanews

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