Esce martedì 19 novembre, per l’etichetta Musica di Seta, “La pazza nella soffitta”, il nuovo album di inediti di Elisa Genghini. Spogliarsi di pudore, stereotipi e incombenze per dedicarsi alla scrittura. Lo aveva compreso Virginia Woolf più di ottant’anni fa. Lo aveva compreso Christine de Pizan nel Medioevo insieme a tutte le donne che prima e dopo hanno cercato di fare della propria vita un’opera d’arte. I riferimenti di Elisa Genghini vanno ricercati tra queste esistenze, nomi smarriti o dimenticati nelle pieghe del tempo cui il nostro secolo sta cercando di restituire spazio e visibilità. Donne appassionate e indipendenti, osservatrici acute e affamate di novità emergono con prepotenza da ogni brano scritto da Elisa. Alcune hanno nomi altisonanti, sono partigiane cadute per la Resistenza, regine scandalose o eroine impavide che con prepotenza e coraggio emergono dal testo. Altre hanno nomi comuni, sono donne che cercano di arrivare alla fine del giorno senza lasciare indietro nulla e se succede, pazienza. Donne imperfette, contradditorie, ordinarie eppure rivoluzionarie nella pervicacia di un cambiamento maturato e inseguito con fermezza. “Questo disco rappresenta per me la fatica di prendermi la libertà e la responsabilità delle mie fragilità. Non ne manca nessuna, delle mie – racconta Elisa Genghini. Dall’invecchiamento alla maternità stropicciata, dalla salute mentale alle difficoltà nell’orientarsi nello spazio infinito ed indefinito delle relazioni umane, della voglia di non essere, o di essere tutt’altro per sperimentare altre vite, altre dimensioni. E infine, il bisogno di tornare sempre a me stessa, di abbracciami e darmi una carezza, sono sempre io, va bene così”.
La pazza nella soffitta invita alla riflessione, ma con una leggerezza che a tratti commuove. Quante canzoni sono state dedicate alla maternità che non appaga, quante alla menopausa o all’ageismo? Siamo certe che cantare della vita e dell’età della donna non sia ancora un tabù? E nella musica pop è ancora permesso percorrere strade poco battute, cambiare direzione o peggio, risalire la corrente? L’animale guida di Elisa però non è il salmone, non è l’unicorno, è la gallina. Oltre l’ostinazione, oltre il miraggio, c’è chi continua a prendersi poco sul serio senza perdersi mai d’animo né di vista, chi ai voli di fantasia preferisce voletti prudenti e ragionevoli, gli stessi che lentamente conducono a destinazione. Benvenutə nell’universo sfaccettato, contagioso e rigenerante di Elisa Genghini, cantautrice per diletto, sentimento e onestà.