“Qui ci sono dei campi bellissimi con ulivi dalle foglie grigio argento, come salici cimati. Non mi stanco mai del cielo azzurro” scrisse Vincent Van Gogh. Il grigio argento è la stessa nuance che avvolge, il 22 ottobre, il frantoio del Consorzio Terra di San Marino. Frantoio che è in piena attività lavorativa. “La raccolta è iniziata il 7 ottobre – racconta Flavio Benedettini, Presidente della Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi – e si concluderà alla fine di novembre”. Mentre parla, arrivano al frantoio alcuni soci della COS. “In tutto sono circa 300, più o meno come in passato. Anche le varietà coltivate sul territorio non sono cambiate: Frantoio, Leccino, Sursina, Brugnola e Brisighella”.
Flavio guarda le persone che lavorano con lui. “Siamo riusciti a creare una bella squadra. L’ambiente è sereno e piacevole, due elementi importanti che non ti fanno sentire la fatica: in questo periodo il frantoio lavora 24 ore al giorno”. Oltre alla sua naturale vocazione di centro-raccolta delle olive, è anche luogo di formazione. “I soci hanno età trasversali, quindi troviamo le persone più anziane ma anche i giovani. Gli ‘storici’ domandano per esempio a che temperatura lavorano le macchine, i secondi invece, che sono più curiosi, chiedono consigli a 360 gradi”.
Un prodotto che piace. “Abbiamo una forte richiesta: il ‘movimento’ attorno al nostro olio è in crescita, anche perché c’è una buona cultura sui suoi benefici” racconta il Presidente della COS. “Quest’anno abbiamo deciso di effettuare anche una prova monovarietale, un test per capire le potenzialità. Vediamo cosa accadrà”.
Flavio sorride: “Dopo la grande siccità dell’estate, devo ammettere che avevamo qualche perplessità: c’era il timore di un’annata difficile e invece le olive hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità di sopravvivenza. Con le piogge di settembre e di ottobre si sono ‘gonfiate’ velocemente. Con ogni probabilità quella del 2024 sarà una super annata sia dal punto di vista della quantità che della qualità: dovremmo arrivare – sommando le olive dei privati a quelle dei soci della Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi – a 6 mila quintali. C’è chi conferisce anche buoni quantitativi, quindi attorno ai 30 quintali, e chi solo un cestino di vimini. Il ‘peso’ dei soci, sul totale della raccolta, si avvicina ai 2 mila quintali” aggiunge. “La resa, quindi il passaggio da oliva a olio, è attorno all’11%. Più o meno il 20% dell’olio 2024 sarà biologico” spiega mentre l’aria del frantoio è piacevolmente densa di profumi. “Quest’anno avremo un olio amaro e piccante. Le olive sono sane, non sono state ‘attaccate’ dalla mosca e hanno saputo superare alla siccità” conclude.
Tutto come circa 2 mila anni fa quando Virgilio scrisse queste parole: “E cosa strana e meravigliosa soltanto a dirla le fronde dell’olivo sbucano persino dal legno rinsecchito”.