Home Dal giornale Editoriale: all’esame FMI poco “assestati”

Editoriale: all’esame FMI poco “assestati”

da Daniele Bartolucci

Se c’è una cosa che gli esperti del Fondo Monetario Internazionale guardano con attenzione sono i conti, in particolare quelli pubblici. E i conti, almeno dall’aggiornamento dei dati fornito dagli uffici alla Segreteria di Stato alle Finanze non vanno male, anzi, vanno meglio del previsto, se per “previsto” si intende tecnicamente il bilancio di previsione per il 2024 redatto a fine 2023: è aumentato il gettito fiscale, ed è stata ridotta un po’ l’enorme spesa corrente (nonostante, va detto, gli aumenti contrattuali per migliaia di lavoratori di PA e ISS). Il problema è che questi dati, alla fine, non sono stati ufficializzati per legge, visto che l’approvazione della legge di assestamento non è arrivata in questa sessione del Consiglio Grande e Generale. Troppi emendamenti e troppa ostruzione da parte delle opposizioni? Forse, ma una maggioranza di governo con questi numeri (44 voti su 60) non può certo farsi ingabbiare in queste dinamiche. A meno che, anche all’interno della maggioranza non siano già emerse delle crepe, ben più profonde e pericolose di quelle differenze – che ci sono e tutti ne sono consapevoli – tra le varie anime che la compongono: da una parte il PDCS con AR e dall’altra Libera/PS con il PSD. Anche questo è un dato, seppur politico, che il FMI cercherà di indagare in questi giorni mentre è in visita sul Monte per la sua missione annuale? Ufficialmente no, ma la difficoltà del Governo di chiudere una partita apparentemente semplice come l’assestamento di bilancio, verrà sicuramente approfondita. Anche perché questo era niente a confronto della legge di bilancio o le altre riforme da avviare.

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