La robotica è uno sport, è lo slogan che campeggia un po’ dappertutto qui allo stadio della Pace e dell’Amicizia, casa dell’Olympiakos, che ospita l’ottava edizione dei Giochi. La memorabile giornata d’apertura è stata dedicata all’accoglienza delle delegazioni in rappresentanza di 190 Paesi (un numero addirittura superiore a quello registrato ai recenti Giochi olimpici parigini) e alla cerimonia inaugurale, svoltasi nella suggestiva cornice dell’antico Stadio Panathinaiko, “lo stadio di tutti gli ateniesi”. Sul marmo bianco con cui è stato interamente ricostruito, spiccavano variopinti abiti tipici di africani, orientali e sudamericani, a colorare quasi più del Partenone illuminato alle spalle una serata dal clima delizioso. E qui tra le 190 bandiere presenti sventolava anche quella del Titano in mano a Matteo Ciavatta, il project leader della spedizione attorniato dai compagni di avventura Elena, Gaia, Giorgia e lo scatenato Giovanni, festanti in uniforme biancazzurra e avvolti nel vessillo nazionale sammarinese. Dopo i saluti ufficiali del governo greco, di Biden per lettera e degli organizzatori di *FIRST Global è stato il momento attesissimo dei **Black Eyed Peas*, quasi una resident band visto che hanno accompagnato tutte le 5 edizioni precedenti (Washington, Ginevra, Messico meno le 2 svolte in remoto per il Covid), ad infiammare gli oltre 20 mila presenti. Venerdì scorso via alle prime gare ufficiali dove i nostri sono riusciti a mandare in campo il loro “Socrates”, così come è stato ribattezzato il robot, dopo aver superato una moltitudine di problemi tecnici e grazie alla collaborazione sorta spontaneamente con altri team. La solidarietà sportiva è alimentata anche dalla formula del gioco, che prevede incontri di 3 squadre contro 3 squadre a sorteggio, per cui proprio come in campo scientifico-matematico è bene esser generosi nel condividere il proprio sviluppo tecnologico. Ad ogni partita da 3 minuti ciascuna squadra accumula punti in funzione delle performance ottenute dai loro robot sul campo da gioco e una sorta di premio-partita se al termine i 3 team avversari han fatto meno punti. La prima partita giocata di mattina quando ancora si pensava di aver a disposizione tempo per perfezionare alcuni dettagli, non è andata bene (17-26) per Olanda, Togo e Chile ovvero il trio avversario e nonostante il forfait all’ultimo dei sudamericani assenti perché il loro robot era ancora KO. I compagni dei sammarinesi, Australia e Honduras, hanno raccolto la maggior parte punti ma anche i nostri han dato il loro contributo superando l’ostacolo rampa. In tarda mattinata la seconda partita con Pakistan e Croazia che nulla hanno potuto contro India, Grecia e Zimbabwe, con gli asiatici e i padroni di casa favoriti per la vittoria finale assieme a Kazakistan, Moldovia, Indonesia, Cina, ovviamente i fondatori della competizione, gli USA, ed un paio di outsider, quali Svezia e Romania che son temuti da tutte le grandi. Non era certo quella la partita da vincere come invece è accaduto nel pomeriggio quando assieme a giamaicani e Kosovo, i nostri ragazzi hanno regolato di misura avversari più abbordabili quali Guinea, Montenegro e Costa Rica. Al termine della prima giornata di gare, in vetta ci sono India, Emirati Arabi Uniti e Kazakistan tallonati da Cina e dalla sorpresa Guam; San Marino, 97esimo, per ora è davanti a Italia, Corea ed Australia. Come esordio niente male per la spedizione messa in piedi dalla start-up sammarinese Cotai e coordinata in loco dal fondatore Diego De Simone e Gabriele Vitali, considerando che Socrates – assicura chi se ne intende – è un robot che ha ancora amplissimi margini di miglioramento, essendo stato assemblato e programmato in sole 4 settimane. Per seguire l’evento LIVE, con risultati e classifica aggiornate in tempo reale, il link è: https://first.global/event/
San Marino, primi punti alle Olimpiadi della robotica di Atene
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