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Migliorano gettito e spesa corrente, ma meno monofase

da Daniele Bartolucci

L’economia sammarinese sta mantenendo livelli record di occupazione, confermando una forte resistenza anche alle ultime tensioni sui mercati. Ma come sta andando il Bilancio dello Stato? Il “termometro” della situazione è dato dall’assestamento approdato in questi giorni in seconda lettura, da cui emergono alcuni dati positivi e altri meno, forieri di approfondimenti in vista della finanziaria per il 2025, la cui gestazione è praticamente già iniziata con questo aggiornamento di fine estate.

MENO SPESA CORRENTE, MA CALA LA MONOFASE

Il dato su cui il Segretario alle Finanze, Marco Gatti, ha fatto leva è la riduzione della spesa corrente: “Nel 2023 abbiamo assestato la spesa corrente a 641 milioni, oggi la assestiamo a 627. Mi sembra che il Governo uno sforzo per il contenimento della spesa lo ha fatto, poi i miracoli difficilmente si riescono a fare”. Nel conto vanno messi anche i rinnovi contrattuali che hanno impegnato non poco le risorse pubbliche per quanto riguarda i lavoratori della PA e dell’ISS.

L’altro dato importante è che si registra un avanzo di 42 milioni, tra entrate correnti di 669 milioni e uscite che ammontano a 627 milioni. Anche se poi, come è stato spiegato, la differenza tra entrate non correnti e uscite è di 80 milioni, con un disavanzo di circa 37 milioni e 700mila euro. “Comunque un dato migliore rispetto a quanto presentato in prima lettura”, ha rilevato Gatti. Nello specifico, crescono le entrate IGR come era prevedibile dai dati sull’occupazione (e dagli aumenti contrattuali intercorsi in tutti i settori) mentre rallenta l’imposta monofase. Sebbene sia in ripresa a settembre, si prevede un minor incasso di 30 milioni. Le uscite in conto capitale ammontano a 62 milioni, mentre il rimborso dei finanziamenti a 70 milioni, e ricomprendono anche il rollover. Sulla gestione del debito ha poi spiegato lo stesso Segretario alle Finanze, che “stiamo cercando di contenerlo e diminuirlo, tenendo un livello di liquidità importante, siamo intorno ai 140 milioni. Abbiamo fatto due collocazioni sul mercato e nessuna delle due ha avuto problematiche. Oggi il Paese è apprezzato, e questo vuol dire che il bilancio ha un suo equilibrio e l’economia sta andando bene”.

PRESTITI AGEVOLATI ALLE IMPRESE IN AUMENTO

Una delle novità della seconda lettura, proposta come emendamento del Governo, riguarda i convenzionamenti per prestiti agevolati alle imprese che attivano investimenti importanti. L’importo complessivo stabilito dal Decreto Delegato 25 giugno 2018 n. 72 e successive modifiche, fino alla concorrenza dell’importo complessivo di 5.5 milioni di euro all’articolo 4, comma 1, lettera e) della Legge 22 dicembre 2023 n.194, è infatti stato aumentato da 12 milioni a 22, in quanto, ha spiegato sempre Gatti in Consiglio Grande e Generale, “ci risultano siano state presentate 6 domande per gli investimenti. Dall’Ufficio Attività Economiche è stato chiesto di portare il fondo a 22 milioni. Questo è l’investimento che faranno, lo Stato interverrà in quota capitale”. Delle sei imprese menzionate pare siano tutte aziende associate ad ANIS, a dimostrazione della forza del comparto industriale sammarinese, anche in chiave investimenti (oltre che occupazionale).

SALVATAGGIO DELLE IMPRESE IN CRISI

“Abbiamo cercato di introdurre degli strumenti in attesa di predisporre un progetto più esteso sulla crisi di impresa”, ha spiegato Gatti presentando l’emendamento “Art.2-undecies (Disposizioni per favorire il salvataggio d’impresa)”. In sostanza, si vanno a formalizzare dei “benefici per il salvataggio delle imprese che si trovino già in una situazione di crisi aziendale conclamata, siano in stato di moratoria e abbiano alle loro dipendenze almeno cento lavoratori”. Il requisito basilare è “il mantenimento dell’intero organico di lavoratori subordinati e che siano oggetto della procedura di cui al comma 1, lettera a), dell’articolo 15 della Legge 9 dicembre 2022 n.164 a seguito di sottoscrizione di specifico accordo di salvataggio d’impresa”. Dopodiché, “l’impresa interessata deve presentare apposita istanza all’DO Ufficio Attività Economiche entro trenta giorni dalla data di sottoscrizione dell’accordo di salvataggio d’impresa” e l’Ufficio avrà a sua volta sessanta giorni per comunicare l’accoglimento o il rigetto dell’istanza. Qual è il beneficio? Innanzitutto “i lavoratori di cui al comma 2 hanno diritto a percepire il 100 per cento della retribuzione contrattuale così suddivisa: dal primo mese al dodicesimo mese il 15% cento della retribuzione base è a carico dello Stato su capitolo di Bilancio Capitolo 2- 4-7460 “Fondo speciale per interventi sull’occupazione e contenimento costo del lavoro” e la restante parte è a carico dell’impresa. Il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore la retribuzione per intero, con rivalsa sui contributi dovuti mensilmente all’Istituto per la Sicurezza Sociale”. Inoltre, “per le assunzioni di cui al comma 2 è concesso uno sgravio contributivo del 50% per tutta la durata dell’incentivo di cui al comma 4· Gli sgravi vengono aumentati complessivamente al 100% nel caso in cui il lavoratore sia: a) di sesso femminile; b) di età pari o superiore ai 50 anni”. Ma c’è anche un impegno economico aggiuntivo, ovvero che “quando il salvataggio di impresa, che ricade nelle condizioni di cui ai commi 1 e 2, avviene con la cessione del ramo d’azienda, l’eventuale trasferimento di beni immobili, contenuti nella cessione medesima, è assoggettato all’imposta di registro dell’1% con esenzione dalle imposte di bollo, trascrizione e voltura”. Premesso che “le disposizioni del presente articolo si applicano dall’esercizio 2024”, “per i salvataggi d’impresa risolti nell’esercizio 2024 prima dell’entrata in vigore della presente legge l’istanza per accedere agli incentivi, di cui al comma 3, deve essere presentata entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore e agli atti di cui al comma 6 si applica la lettera b) del medesimo comma, con data di deposito dell’attestazione con cui l’UO Ufficio Attività Economiche dà accesso agli incentivi, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, in via transitoria, la penale di ritardata registrazione si applica a decorrere da tale termine”. Essendo il caso più recente e anche, da tanti anni, il più importante, il nome dell’Alluminio Sammarinese (acquisito dall’imprenditore riminese Giovanni Gemmani tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto) ha fatto subito capolino tra le domande dei Consiglieri: “Per quanto riguarda l’Alluminio”, ha risposto Gatti, “ancora non ha fatto nessuna domanda, quindi non possiamo quantificare la richiesta”. Appare comunque chiaro che, essendoci come scritto nell’articolato proposto un tempo di 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, la società avanzi l’istanza nei prossimi giorni.

NOVITÀ SU TITOLI DI STATO ED EX BANCA CIS

Come preannunciato dal Segretario Gatti dopo la prima lettura, nell’assestamento il Governo ha presentato tramite emendamenti specifici dei nuovi strumenti sia per i titoli di stato, sia per i depositanti dell’ex Banca CIS. Nel primo caso, si apre la strada al mercato estero dei titoli di stato sammarinesi, con il mandato al Congresso di Stato di “adottare decreto delegato al fine di modificare od integrare le disposizioni normative volte ad agevolare la collocabilità e la negoziabilità di titoli del debito pubblico della Repubblica di San Marino sui mercati esteri”.

Per quanto riguarda le procedure dell’ex Banca CIS, nei casi di datio in solutum viene prevista la possibilità di ridefinire il valore di stima, valutato dal Servizio Esattoria nella fase di istruttoria di cui all’articolo 32-bis, comma 2 della Legge n.70/2004 e successive modifiche nei seguenti modi: dal valore di pronto realizzo, aumentato del 30 per cento, e comunque non superiore al valore nominale, se la datio in solutum è oggetto di istanza da parte di società in liquidazione disciplinate dall’ordinamento sammarinese, laddove per valore di pronto realizzo è assunto il valore di mercato più recente ai sensi dell’articolo 7, comma 2 dei Decreti Delegati n.168/2022 e n.169/2022, rilevato alla data della predetta istanza; dal valore nominale, se la datio in solutum è oggetto di istanza da parte di società soggetta a procedura concorsuale disciplinata  dall’ordinamento sammarinese”. Tale “agevolazione è riservata a quelle società che abbiano detenuto i titoli del debito pubblico ivi descritti ininterrottamente e fin dal momento della loro emissione. Tale requisito deve essere documentato dal debitore, il quale è tenuto ad allegare all’istanza presentata al Servizio di Esattoria, l’attestazione, rilasciata dalla Società di Gestione degli Attivi ex BNS Spa, con la quale prova di aver ricevuto i titoli del debito pubblico e di averli detenuti ininterrottamente fin dal momento della loro emissione, in sostituzione ovvero alla scadenza delle obbligazioni BNS emesse in esecuzione del Programma di Risoluzione di Banca CIS – Credito Industriale Sammarinese S.p.A. in Amministrazione Straordinaria adottato dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino in data 21 luglio 2019, ai sensi dell’articolo 4 della Legge 14 giugno 2019 n.102 e successive modifiche”.

Uno spiraglio di luce, invece, per gli ex correntisti depositanti, arriva con l’emendamento aggiuntivo di un nuovo articolo 2-quinquies “Trattamento fiscale della compravendita di immobili con titoli del debito pubblico”, che mira a “prendere due piccioni con una fava”, di fatto, andando ad aiutare sia i privati sia le banche. Infatti, “Al fine di favorire, lato banche, lo smobilizzo dei beni immobili rivenienti dal recupero delle esposizioni creditizie deteriorate (NPE o Non-Performing Exposures) bancari e, lato risparmiatori, il pronto realizzo dei titoli del debito pubblico di cui al Decreto Delegato n.168j2022 e al Decreto Delegato n.169j2022, l’acquisto dei predetti immobili di proprietà delle banche sammarinesi che hanno come forma diretta di pagamento il trasferimento, alle stesse banche, dei predetti titoli di Stato è soggetto al regime fiscale previsto dall’articolo 20 della Legge n.102/2019 ad esclusione delle spese di voltura che sono soggette al regime ordinario. Fatti salvi i casi di successione o donazioni intervenute fra soggetti legati da rapporto parentale, il cessionario dell’immobile, al fine di usufruire del trattamento fiscale previsto al comma 1, deve certificare al notaio sammarinese mediante attestazione rilasciata dalla Società di Gestione degli Attivi ex BNS S.p.A. a socio unico, di aver ricevuto i titoli del debito pubblico e di averli detenuti ininterrottamente fin dal momento della loro emissione, in sostituzione ovvero alla scadenza delle obbligazioni BNS emesse in esecuzione del Programma di Risoluzione di Banca CIS – Credito Industriale Sammarinese S.p.A. in Amministrazione Straordinaria adottato dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino in data 21 luglio 2019, ai sensi dell’articolo 4 della Legge n.102/2019 e successive modifiche”. Ovviamente “nei casi m cui solo una quota parte del prezzo dell’immobile sia pagata direttamente con il trasferimento di titoli di stato, il trattamento fiscale agevolato previsto al comma 1 è applicato solo in relazione alla predetta quota parte”.

Previsto, con altro emendamento, anche il trattamento fiscale della plusvalenza realizzata su immobili ceduti alle banche: “In deroga all’articolo 55 della Legge 16 dicembre 2013 n.166, la cessione di beni immobili ai creditori per estinguere parzialmente o integralmente il proprio debito, a seguito di inadempimento, non determina plusvalenza o minusvalenza ai fini dell’imposta generale sui redditi”.

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