Home Dal giornale Editoriale: Acqua: resta la crisi di idee

Editoriale: Acqua: resta la crisi di idee

da Daniele Bartolucci

L’emergenza idrica è cessata per Ordinanza così come era stata attivata, ma mai come in questo caso si può dire “problema risolto”. Il tema dell’approvvigionamento dell’acqua è infatti ancora attuale, attualissimo. Ma al contrario dell’energia elettrica, su cui il privato può fare molte cose, tra cui anche prodursela, qui c’è solo lo Stato che può fare qualcosa per evitare di trovarsi “a secco” in futuro. San Marino infatti, non avendo riserve proprie e non avendo né alcun impianto di captazione delle acque piovane né impianti di depurazione delle acque, è praticamente “ostaggio” delle dinamiche esterne. Il ragionamento del “tanto la compriamo” ha mostrato i suoi limiti da tempo, perché per comprarla occorre che qualcuno ne abbia di più per sé e sia disposto a venderla. Non è più un problema di prezzi, ma di disponibilità insomma. Eppure ancora oggi di strategie che diano più autonomia al Paese se ne vedono pochine. C’è un percorso a metà tra il diplomatico e il commerciale per entrare in Romagna Acque, ma con il cambio di Governo è stato forse sospeso (magari se ne riparlerà nella legge di Bilancio?), mentre sulla realizzazione del bacino imbrifero si continua a battibeccare solo sui costi e non sull’opportunità di avere l’acqua garantita anche quando gli altri non ce l’hanno perché non ha piovuto. La crisi del gas provocata dal conflitto in Ucraina non ha insegnato niente. O meglio, Paesi come l’Italia hanno investito fortissimo su stoccaggio e produzione, mettendosi al riparo forse per sempre.

Altri hanno continuato solo a comprare. Adesso costa meno, quindi conviene.

Perché investire?

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento