In mattinata, i lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono dal comma 23: “Progetto di legge Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2024 e modifiche alla Legge 22 dicembre 2023 n.194” in seconda lettura.
“Forse viviamo in due universi paralleli” esordisce Sara Conti (RF) rivolgendosi a Congresso e maggioranza. “La situazione economico finanziaria a noi non sembra così idilliaca. In questi anni siete stati capaci di pensare ad un progetto di sviluppo in qualsiasi settore?”. Sulla riorganizzazione dei Dipartimenti: “Sinceramente questo emendamento dà tanto l’impressione che sia l’ennesima modalità che abbiamo visto tante volte di sistemare gli amici e gli amici degli amici”.
Il dibattito prosegue con l’intervento di Massimo Andrea Ugolini (PDCS): “Ci eravamo presi l’impegno di mantenere un assestamento tecnico, altrimenti diventerebbe una finanziaria a tutti gli effetti. Rispetto alla richiesta di non andare ad inserire deleghe, questo impegno è stato mantenuto”. Ricorda che “il fallimento della politica è quando si arriva ai tagli lineari. Da buoni amministratori, è importante capire come mettere a sistema servizi che possono dare una maggiore fruibilità e al tempo stesso evidenziare dei risparmi”. Sul nuovo assetto dei Dipartimenti, l’obiettivo è “dare una continuità all’amministrazione e alle Segreterie anche nell’ottica del percorso di associazione con l’Ue”.
Spazio alle repliche. A cominciare dal Segretario di Stato Marco Gatti: “Nel 2023 abbiamo assestato la spesa corrente a 641 milioni, oggi la assestiamo a 627. Mi sembra che il Governo uno sforzo per il contenimento della spesa lo abbia fatto. E’ un bilancio che va lavorato con attenzione, ma non credo che siamo sulla strada sbagliata”. “Oggi – aggiunge – il Paese è apprezzato, e questo vuol dire che il bilancio ha un suo equilibrio e l’economia sta andando bene”.
Matteo Zeppa (Rete) ribadisce la propria richiesta sul credito agevolato: “se ci sono problematiche sollevate dagli uffici, il Segretario dovrebbe informarsi e rispondere perché da 12 milioni della prima lettura si è passati a 22 milioni”.
“Non ci sono risposte esaustive in tantissimi ambiti – incalza Antonella Mularoni (RF) -. Abbiamo chiesto: riusciamo a sapere sull’Alluminio Sammarinese quanto ci deve mettere lo Stato? Facciamo sempre tutto al buio”.
“Auspico – dice il Segretario di Stato Matteo Ciacci – che si possa trovare una sintesi con l’opposizione su alcuni emendamenti che riguardano ad esempio l’emergenza casa, la gestione del debito, il welfare”.
Per Giovanni Zonzini (Rete) è sbagliato “raccontare che l’economia va a gonfie vele, quando alle porte c’è una recessione di dimensioni europee”. Emanuele Santi (Rete) rileva “un aumento di 7 milioni di costi vivi dell’ordinaria gestione: consulenze, spese per eventi, etc”.
Infine le conclusioni del Segretario Gatti: “Ci risultano siano state presentate 6 domande per gli investimenti. Dall’ufficio attività economiche è stato chiesto di portare il fondo a 22 milioni. Sui Dipartimenti: chi evidenziò la necessità di avere un Dipartimento nella passata legislatura fu proprio l’ex Segretario di Stato all’ISS. Il ragionamento è stato quello di scindere il ruolo della Segreteria di gestione di alto livello rispetto agli uffici che sono sotto. Questo provvedimento che portiamo va in questa direzione alla luce delle complessità che le Segreterie devono affrontare in maniera maggiore. E’ vero che ci sono 7 milioni in più di costi, ma c’è stato un aumento del costo della vita, il rinnovo del contratto, etc. Naturalmente dobbiamo cercare di contenerli”.
Askanews