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Rimini, presentata la 22esima edizione del festival “Voci dell’Anima”

da Redazione

Giunge alla sua XXII edizione il Festival Voci dell’Anima che si svolgerà dal 24 al 30 settembre al Teatro degli Atti di Rimini, diretto da Maurizio Argan e Alessandro Carli, ideato e promosso da Teatro della Centena con ResExtensa, in collaborazione con Comune di Rimini. L’edizione 2024 si realizza con il patrocinio dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Regione Emilia-Romagna e di FSC 2014/2020-Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, Unione Europea, Regione Puglia-Assessorato industria turistica e culturale, gestione e valorizzazione dei beni culturali, Piiil Cultura in Puglia.

In collaborazione con Ermo Colle, Segnali di Vita, Hotel Villa Lalla, La Fiaschetteria del Re e con il sostegno di Logica.

Gli Altri è il titolo della nuova edizione del Festival, composta da 15 spettacoli di teatro e danza, selezionati su un’ottantina di candidature ricevute, reading di poesia, incontri che offrono nuovi e differenti sguardi sulla realtà arricchendo, grazie alle proprie intenzioni e agli esiti ottenuti dalla rassegna, la proposta teatrale di Rimini.

«Posso soltanto rappresentare le sensazioni che mi hanno colpita, e anche di queste soltanto una minima parte» ha detto Pina Bausch. Parole profetiche, vere, che prendiamo a prestito e che decliniamo nel nostro verbo – afferma la direzione artistica del Festival – Una minima parte di quelle sensazioni le abbiamo scelte per la ventiduesima edizione del festival “Le Voci dell’Anima”, le “voci” de “Gli Altri”, il sottotitolo scelto quest’anno. Voci di artisti che seguono la propria poetica “senza se e senza ma”, felici di non dover abbassare la schiena e orgogliosi di non tradire il proprio percorso artistico. Le voci dell’anima degli altri, di tanti professionisti che creano, lavorano e cercano uno spazio per condividere – con un pubblico – la propria sensibilità. “Gli Altri” sono un meraviglioso sottobosco europeo – quest’anno al Teatro degli Atti ci saranno anche artisti stranieri – che fatica a uscire dalla terra per vedere il cielo. Un humus fertile che nasce autonomo e che chiede solo una condivisione. “Gli Altri” sono tutti coloro che vogliono far sentire la propria voce ma che spesso non riescono, non possono, non hanno uno spazio per poterlo fare. “Gli Altri” sono una necessità. “Gli Altri” siamo noi».

«Fin dalla sua prima edizione – commenta l’assessore alla cultura Michele Lari – questo festival è riuscito con la qualità delle sue proposte artistiche a dare una risposta concreta alla richiesta trasversale del mondo delle compagnie teatrali emergenti di avere opportunità di circuitazione, occasioni di dialogo e di circolazione di idee e di esperienze teatrali diverse, caratterizzate da un’ampia pluralità di linguaggi. Il festival è una realtà culturale riconosciuta che sin dalla sua creazione ha potuto contare sul sostegno del Comune di Rimini che lo ha accompagnato nel suo percorso di crescita e ha collaborato mettendo a disposizione gli spazi teatrali, come il Teatro degli Atti ma anche la Sala balletto del Teatro Galli, per ospitare tutte le attività. Con il suo patrimonio di creatività il programma del festival Voci dell’Anima rappresenta, insieme ad altri progetti legati ai linguaggi del contemporaneo, una sorta di anticipazione e di estensione della Stagione di Prosa che vuole essere un invito a lasciarsi sorprendere dal ventaglio di linguaggi che il teatro sa offrire, aprendosi anche a nuovi pubblici».

«Realtà come il festival Voci dell’Anima, che da ventidue anni arricchisce l’offerta culturale di Rimini, ci dimostrano quanto sia importante continuare a fare scelte di coraggio e qualità. Un festival che ha sempre avuto un’attenzione particolare nel dare spazio alle diverse voci del panorama teatrale italiano, senza trascurare la cura verso l’essenza più autentica degli artisti. Nella scelta degli spettacoli in programma questa iniziativa ha da sempre chiara l’importanza di temi e diritti fondamentali, come quello della legalità, a cui siamo molto attenti anche in Assemblea legislativa, dove abbiamo istituito la Settimana della legalità. Un festival che nel darsi sempre con generosità cerca di ampliare il suo pubblico con scelte coraggiose e coinvolgendo i giovani, che sono la nostra risorsa più preziosa», commenta Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Negli intenti del Festival rimane la volontà di rendere sempre più accessibile la fruizione del teatro, allargandone le possibilità, per questo viene ripetuta la formula di poter andare a teatro spendendo solo 1 euro.

Tutte le serate avranno inizio alle ore 20.30 con le voci di Loredana Scianna e Teresio Troll insieme ai loro ospiti, tra i quali Adriano Engelbrecht, Michele La Paglia ai suoni e Mattia Pancrazi per i ‘giovani autori’, nella programmazione di “Animali da Palco”, in cui gli spettacoli del Festival saranno introdotti davanti a un leggio e quattro scritti, interpretando le ‘creature ribelli’ della poesia italiana alle lingue dialettali, dalla poesia alla canzone di protesta, dagli isolati ai maledetti di qualsiasi lingua e paese. Anche quest’anno si darà libero spazio alle voci di giovani del territorio che interpreteranno, alcuni per la prima volta, gli autori scelti per ciascuna serata o dei quali verranno recitati degli scritti poetici e non.

GLI SPETTACOLI

Come sempre il Festival presenterà, a partire dalle ore 20.30, più spettacoli nella stessa serata che si susseguiranno al Teatro degli Atti fino alle ore 23.

Ad inaugurare martedì 24 settembre sarà Marco Baliani con il suo cavallo di battaglia che incanta ancora, a distanza di anni, il pubblico di ogni età: “Kohlhaas”, regia di Maria Maglietta. Considerato uno degli spettacoli che hanno dato il via al teatro di narrazione, “Kohlhaas” racconta un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500, scritto da Heinrich von Kleist in pagine memorabili. È la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista un’ambigua aura di possibile eroe del suo tempo.

Mercoledì 25 settembre Progetti&Teatro presenta “Giuseppe³ dialoghi matrimoniali poco seri” di e con Carlo Ferrari e Franca Tragni. Un’esplorazione iperbolica nella vita intima e matrimoniale di tre coppie famosissime. Il punto fermo è il nome, Giuseppe. A cambiare è il cognome, così come i nomi delle mogli di Giuseppe. La prima, Giuseppina, la seconda Anita, la terza Maria. Lui è sempre Giuseppe. Giuseppe Verdi, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe… il compagno di Maria.

A seguire Meridiano Zero/Centripeta presenta “Camillo” di Stefano Mereu (anche in scena) e Luca Tazzari. Piccolo imprenditore edile di mezza età, con principi e valori arcaici, bigotti e intolleranti, Camillo è convinto di essere sempre dalla parte “giusta”, esterna le proprie convinzioni in maniera irruenta e volgare. La sua prepotenza e intolleranza sono la manifestazione estrema di una mancanza di empatia e apertura verso l’altro, chiunque esso sia, l’amico, l’operaio, l’ex moglie. Camillo è un uomo che alimenta il malessere sociale, rappresenta un modello di mascolinità e umanità tossica, che resiste ai cambiamenti socioculturali, e domina in tanti contesti. La sua intolleranza e indifferenza saranno la causa della sua disfatta.

Una serata di danza giovedì 26 settembre con “Pink Lady” di Rosalie Wanka, “Sale Q.B.” di Templetheater e “Splendore” di Spazio Continuum. Cosa c’è dietro al nostro ‘essere’ sociale, l’avatar che porta il nostro nome? Chi è disposto a guardare dietro a tutto il patetico, assurdo, divertente e inutile stato umano? Rosalie Wanka in “Pink Lady”, Premio Theater Schwere Reiter 2021 – Monaco di Baviera, gioca questi elementi con ironia e humour creando una danza che non si preoccupa di definire sé stessa.

“Sale Q.B.” di Templetheater, con Martina Monaco, da un’idea di Eva Raguzzoni, vede una donna sola in cucina alle prese con la semplice e confortante esecuzione di una ricetta dal vivo ma quelli che avevano l’aria di essere confortanti passaggi misurabili e nominabili finiscono per diventare parole per dire altro. E a poco a poco iniziano a filtrare pensieri…

“Splendore” di Spazio Continuum è uno spettacolo di danza Butoh di e con Kea Tonetti e musica dal vivo di Tivitavi. Come sotto un incantesimo viviamo dietro al velo di “Maya”, che nasconde l’essenza delle cose, ipnotizzati da idee illusorie che generano desiderio, avversione o paura. Un cigno bianco, ferito, dimentico del suo splendore, muore e sembra urlare: qual è il mio nome? Rimuovere il velo è ricordare che lo Spirito è in ogni cosa ed è eterno.

Venerdì 27 settembre al mattino per le scuole (ore 10.30) e alla sera per gli adulti, Meridiani Perduti Teatro presenta “La stanza di Agnese” di e con Sara Bevilacqua, drammaturgia di Osvaldo Capraro, Premio Eolo Awards 2024 come migliore protagonista e Premio del Pubblico Ermo Colle 2024, un appuntamento realizzato con il patrocinio dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. La storia del giudice Paolo Borsellino, nel trentennale della sua tragica scomparsa, viene raccontata attraverso gli occhi della moglie Agnese. Uomo, marito e padre, prima ancora che straordinario magistrato. Tra la tenerezza dei ricordi familiari e l’indignazione per il tradimento da parte di chi avrebbe dovuto difendere suo marito, si dipana una narrazione che abbraccia oltre trent’anni di storia italiana. Dopo lo spettacolo, al mattino, seguirà l’atteso incontro con Fiammetta Borsellino, figlia del giudice.

Due gli appuntamenti di teatro e danza di sabato 28 settembre. “Umanità Nova. Cronaca di una mancata rivoluzione” della compagnia messinese Carullo-Minasi, con Giuseppe Carullo, regia Cristiana Minasi, drammaturgia Fabio Pisano. I Moti di Reggio, i cinque anarchici morti sulla strada, sono la disturbante scheggia di un’Italia impazzita, l’eco di un “mito” andato a finire male. Una generazione, quella dei ventenni del ’68, che ha lottato e che ha perso, anzi peggio è stata strumentalizzata dal potere. Ha ragione lo scrittore Luis Sepulveda: “Narrare è resistere”. Resistere alla tentazione di dimenticarli, di dimenticare.

A seguire “Lucciole all’inferno” di Machinasrl, con Annarita Vitolo, Cristina Milito Pagliara, Elvira Buonocore, Tecla Marino, regia Antonio Grimaldi. L’universo delle lucciole: quelle luminose piccole falene che animano le sere d’estate, quel femminile esposto ai bordi delle strade. Attraversando l’immaginario pasoliniano, un mondo arcaico legato alla terra e ai suoi valori, emerge un lavoro sulla donna raccontata attraverso la voce del grande poeta. Un femminile marginalizzato, sgraziato, seducente, ingombrante, soffocato, dominato. Un femminile animale, costretto dentro dinamiche che Pasolini ha riconosciuto e decodificato. Le lucciole sono capaci di trasformarsi, di cambiarsi i connotati. E un panorama altrettanto mutevole accoglie queste donne.

Domenica 29 settembre INTI/Luigi D’Elia presenta “La luna e i falò-Time never dies” di e con Luigi D’Elia, regia Roberto Aldorasi. Un uomo, conosciuto da ragazzo come Anguilla, torna dopo lungo tempo nella sua terra natale. La ritrova divisa e ferita da una guerra ancora troppo vicina. Ritrova Nuto, il vecchio amico, complice e compagno di avventure e risate, ritrova Cinto, un ragazzino che abita nella sua vecchia casa, capace di parlare con l’invisibile. Tutto è ancora lì, eppure è abitato da Altro, in una dimensione straniante e sfocata. Anguilla, Nuto e Cinto, uniti indissolubilmente da un disegno che ignorano, si ritrovano ad attraversare questa terra tramortita dove nulla è quieto e i conigli smuovono una terra di rimorsi e cadaveri senza pace.

A seguire collettivo Nanouk presenta “The old man” di e con Linda Pasquini, Marianna Basso e Daniel Tosseghini, vincitori di Voci dell’Anima 2023 e del Premio Speciale Ermo Colle 2024. Tre corpi, tre materie differenti narrano la stessa storia: quella di un uomo e delle sue fragilità. L’old man in balia dei suoi stessi ricordi non ha potere, ne è succube, reagisce al loro volere. Il pensiero di abbandonarli lo spaventa e attrae, imprigionandolo nel limbo dell’incompiutezza. L’abbandono del tempo presente, sconfitto dai pensieri irrequieti del passato. L’ eterno ritorno porta sempre più ad un fluire di tormenti che cesseranno solo dopo aver realizzato che ciò che è stato non è più. La scelta di utilizzare tre corpi e densità diverse capaci di creare poi un unico organismo.

Ultima giornata di Festival lunedì 30 settembre con tre appuntamenti di teatro e danza, ai quali seguirà la Premiazione dei vincitori delle Voci dell’Anima 2024.

Resextensa Dance Company presenta due creazioni: “Puzzle.2” con Cassandra Bianco, Moreno Guadalupi, Fabiana Mangialardi, coreografia Elisa Barucchieri, Cassandra Bianco, Moreno Guadalupi, Fabiana Mangialardi. Cogliendo ispirazione dai lavori di Calvino, “Puzzle” è come l’incontro al Castello dei Destini Incrociati, come la condivisione nella Taverna. Un labirinto di voci, narrazioni in danza che si incontrano, incastrano, scontrano, accompagnano. Ogni volta raccontano una relazione nuova, una storia speciale e unica; “Sameval Coevo. Il doppio e lo specchio” di Serena Angelini, anche in scena insieme a Giulia Bertoni. Partendo dall’etimologia del titolo, il progetto parte dall’idea di un unico individuo capace di accogliere due personalità parallelamente estreme, sfruttando il tema del bipolarismo, disturbo che colpisce l’1-2% della popolazione generale.

La serata terminerà con l’“Omaggio a Ennio Morricone ed Edith Piaf” a cura della Compagnia Giovani Danzatori Aulòs, regia Marilena Salvatore, coreografie Veronica Bagnolini. I protagonisti, giovani danzatori dai 12 ai 18 anni, si immedesimano in questi due immensi poeti della vita, rappresentandoli attraverso lo spazio, il tempo, le linee e le curve musicali, i segnali del corpo in cerca di emozioni e sentimenti vicini al tempo in cui viviamo.

LABORATORI

Ricco il programma dei workshop che si svolgeranno nella settimana del festival: “Musicalisation” con Patrizia Mattioli e Loredana Scianna (28, 29 settembre), “Che cavolo guardi?” laboratorio di sguardo sul teatro e non solo ideato e condotto da Michele Pascarella (24, 26, 30 settembre), “Le promesse non ci hanno mantenuto” con Roberto Scappin e Paola Vannoni (27,28,29 settembre), “Abbecedario” con Loredana Scianna (25, 26 settembre), “La danza dell’anima” a cura di Kea Tonetti e Tivitavi (24, 25 settembre). I partecipanti ai laboratori avranno l’ingresso gratuito agli spettacoli. Per informazioni e iscrizioni contattare il numero 333-8870576 oppure scrivere a teatrodellacentena@pianoterra.org.

TEATRO DEGLI ATTI

Via Cairoli 42, Rimini

Orario spettacoli: dalle ore 20.30 alle 23.00 (con accesso a inizio serata o tra uno spettacolo e l’altro).

Biglietto unico per l’intera serata: 1€ escluso spettacoli del 24 (15€), del 27 e del 30 settembre (10€)

Informazioni e prenotazioni

Email teatrodellacentena@pianoterra.org

Cell. 333 8870576

FB @Voci dell’Anima 2024

Direzione artistica Maurizio Argan e Alessandro Carli

in collaborazione con Elisa Barucchieri per la sezione danza

Responsabile tecnico teatro Franz Catacchio

Addetto agli spazi Danilo Di Roma

Rapporti con il pubblico Francesca Bertozzi

Artwork Teresio Troll

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