Home Notizie del Giorno Visto per voi a teatro: “L’angelo della storia” dei Sotterraneo

Visto per voi a teatro: “L’angelo della storia” dei Sotterraneo

da Alessandro Carli

Dopo un piccolo, sincero dubbio iniziale sull’incipit de “L’angelo della storia” – la proposta della compagnia Teatro Sotterraneo inserita nel cartellone 2024 del festival “Le città visibili” e passato sulle assi de Il Lavatoio di Santarcangelo di Romagna domenica 1° settembre -, il lavoro premiato con l’Ubu Spettacolo 2022 decolla: la dinamica operazione scenica per cinque attori che in un’ora e 25 minuti di atto unico (forse asciugabili di 10-15 minuti) accompagna la platea in un viaggio nella storia convince, strappa gli applausi ai 150 sapiens (spettatori) presenti nello spazio clementino e “conferma” che il riconoscimento ottenuto due anni fa è stato più che meritato.    

Un “frullatone” alla maniera degli Oblivion – seppure con una serie di differenze poetiche e scenografiche – che accompagna la platea in un viaggio verticale e in apnea: il ritmo è serratissimo e alterna momenti di parola a quadri danzanti molto corali e sincronizzati. Al centro di questa ricerca riuscita al 99% (l’1% è legato all’ouverture, lavagna luminosa posizionata sul fondale, una scritta a led che riposta una data, il 10.000 a.C. e gli attori che ringhiano versi animaleschi e preistorici) c’è, come spiega benissimo il titolo, la storia: storia “letta” come microstoria, piccoli o grandi fatti di cronaca che, cucendosi in scena, creano una mappa di immagini, racconti, persone e personaggi (senza scomodare Alighiero Boetti). Microstorie senza apparenti legami che attraversano, o meglio, “tagliano” il tempo: Eleonora di Castiglia e i suoi 16 figli; Yukio Mishima, poeta, drammaturgo e scrittore giapponese che si tolse la vita con il suicidio rituale dei samurai; la piaga del ballo (o epidemia del ballo) del 1518 che colpì Strasburgo; la storia (poi rivelatasi una fake news) di “Tommasino”, il gatto che nel 2011 ereditò dieci milioni di euro; la follia di Michael ‘Mad’ Mike, decollato a bordo di un razzo fai-da-te nel 2020 per dimostrare che la terra è piatta e poi schiantatosi a terra; l’ultimo pezzo eseguito dall’orchestra del Titanic nel 1912 prima di colare a picco; il coraggio di Stanislav Petrov che nel 1983 ha salvato il mondo; i film e le operazioni ai polmoni di John Wayne; i nazisti e le piante; William Burroughs, ubriaco e novello Guglielmo Tell, che mira la testa della moglie con un’arma e la fa secca; Ippaso di Metaponto, l’uomo che sfidò i pitagorici nel 500 a. C.

Su tutte queste storie, un angelo. Le sue ali. Anzi, cinque angeli: Sara BonaventuraClaudio CirriLorenza GuerriniDaniele Pennati e Giulio Santolini (ph: Asia Ludovica Serpe). Più uno, Daniele Villa. Sua difatti è la drammaturgia.

Sipario (anche se non c’era).

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento