Il rinnovo del contratto Industria è fatto. Dopo il verbale di accordo, ANIS e OSLA, CSDL, CDSL e USL, si sono ritrovati per firmare ufficialmente il contratto di settore che coprirà il periodo 2024-2028. Un lasso di tempo mai visto prima che darà stabilità e certezze sia agli imprenditori che ai lavoratori, ai quali verranno erogati aumenti generosi, superiori alla doppia cifra in totale. Stabilito infatti il 9,5% di aumenti nei cinque anni, a cui aggiungere il 4% di recupero dell’inflazione degli anni precedenti, più una “copertura” sui prossimi anni, dovesse aumentare il costo della vita più di quanto calcolato oggi. Inoltre, per molti dipendenti, ovvero quelli con più di 11 anni di servizio presso la stessa azienda, anche un “premio di fidelizzazione” del 2,5%
DURATA, AUMENTI E “COMPETITIVITÀ”
Come detto, il nuovo contratto avrà durata quinquennale, dal 2024 al 2028, e non più biennale come gli ultimi rinnovi. Questa scelta, fortemente voluta da ANIS, in particolare, garantirà stabilità al settore, mettendo gli imprenditori al riparo da conflitti sindacali e in grado di pianificare al meglio i loro piani di assunzione e di gestione delle risorse umane.
Dall’altra parte, garantirà anche i lavoratori, a cui verranno erogati aumenti certi nel quinquennio, a copertura della capacità del proprio potere d’acquisto, così come del resto è stato il principio ispiratore (nonché formalizzato) del contratto ANIS-CSU, da cui questo discende (e firmato anche da OSLA e USL oltre agli altri due sindacati). Flessibilità in cambio di potere d’acquisto, in sintesi, che questa volta è ancora più concreto viste le cifre in ballo.
Il nuovo contratto prevede infatti i seguenti aumenti in busta paga: dal 1° gennaio 2024 +1,90%, dal 1° gennaio 2025 +2,00%, dal 1° gennaio 2026 +2,00%, dal 1° gennaio 2027 +2,00%, dal 1° gennaio 2028 +1,80%. Durante la vigenza del contratto, nel 2026, nel 2028 e a gennaio 2029, sono previste delle verifiche per accertare eventuali scostamenti rispetto all’inflazione effettivamente registrata (Indice IPCA).
È previsto il recupero dello scostamento dell’inflazione registrata nel biennio 2022 / 2023 con i seguenti valori: dal 1° gennaio 2024 1,10%, dal 1° gennaio 2025 1,00%, dal 1° gennaio 2026 1,00%, dal 1° gennaio 2027 0,50%, dal 1° gennaio 2028 0,40%.
Un elemento di novità, è il riconoscimento a partire dal 1° gennaio 2025 di un Emolumento di Fidelizzazione Mensile per i lavoratori che hanno prestato e presteranno in futuro servizio per almeno 11 anni di servizio presso la stessa azienda, pari al 2,50% della retribuzione tabellare; inoltre sarà aggiornato in base alla dinamica salariale.
Si tratta di aumenti sostanziosi e di un meccanismo di recupero e protezione dall’inflazione del tutto originale, che, lato aziende garantisce anche una certa dose di competitività rispetto all’esterno. Mai come in questo periodo, infatti, in Italia e non solo, si stanno rinnovando i contratti a ritmo serrato, con aumenti molto sostanziosi, che avrebbero potuto mettere in difficoltà le imprese sammarinesi. Così non sarà e questo è un altro punto di forza di questo rinnovo contrattuale, che come noto riguarda oltre 10 mila persone tra sammarinesi e frontalieri, quasi il 40% della forza lavoro totale del sistema.
BUSTE PAGA PIÙ “PESANTI” E CON GLI ARRETRATI
Ora il contratto verrà posto al vaglio del Collegio Garante della Contrattazione Collettiva che verificherà se il Testo Unico del contratto è conforme alla normativa; poi sarà votato dai lavoratori attraverso un ciclo di assemblee organizzate dalle Federazioni Industria di CSdL, CDLS, USL. Nel frattempo, però, i software per l’elaborazione delle buste paga è già stato aggiornato con le nuove tabelle retributive e, quindi, i lavoratori si troveranno già gli aumenti nella busta paga di luglio emessa in questi primi giorni di agosto. Nella maggior parte dei casi vedranno già corrisposti anche i relativi arretrati da gennaio, eccezion fatta probabilmente per quelle aziende che hanno già chiuso per ferie e che computeranno questi arretrati nella prossima busta paga (quindi su agosto, emessa a inizio settembre).
WELFARE AZIENDALE E LOTTA ALLE MOLESTIE
Tra gli aspetti innovativi, oltre agli aumenti contrattuali annui e al lungo periodo di validità, sarà più facile raggiungere il monte ore per la maturazione del Premio Presenza che terrà conto di 75 ore di CIG e delle ore di flessibilità delle ore non recuperate. È stata anche definita una migliore interpretazione delle modalità per l’utilizzo dei Permessi di Breve Durata per motivi famigliari, e per i Master Universitari e le Ferie Solidali in ambito aziendale. Viene confermato l’impegno nel destinare, da parte del Fondo Servizi Sociali, la somma di 500.000 euro nell’arco della vigenza contrattuale per garantire il 50% dei crediti dei lavoratori che, a seguito del fallimento dell’azienda, siano diventati inesigibili.
Sono stati poi assunti impegni per creare una piattaforma di Welfare Contrattuale valida per tutti i lavoratori mediante il Fondo Servizi Sociali e per condividere iniziative di comunicazione, attuazione e sensibilizzazione a livello aziendale del Piano Nazionale Pluriennale sulla Eliminazione della Violenza e delle Molestie e delle Discriminazioni nel mondo del lavoro. Entrano a fare parte del contratto anche altri elementi come la transizione digitale e l’utilizzo in ambito UE dell’intelligenza artificiale.
Inoltre, qualora il Governo intendesse intervenire sulle modifiche apportate nella passata legislatura in tema di riforma del mercato del lavoro, le parti sono impegnate a chiedere la convocazione del tavolo tripartito per l’attivazione del necessario confronto.