Home Notizie del Giorno Visto per voi a teatro: “L’asino e il bue” di Ascanio Celestini

Visto per voi a teatro: “L’asino e il bue” di Ascanio Celestini

da Alessandro Carli

I due posti riservati alla stampa in ultima fila sono la misura esatta della risposta che il pubblico di Villa Torlonia di San Mauro Pascoli ha dato al nuovo spettacolo di Ascanio Celestini: sold out due settimane prima della replica romagnola (25 novembre). “Rumba. L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato” – questo il titolo dello spettacolo – è un lungo racconto (due ore e un quarto senza intervallo) pienamente celestiniano del ragazzo di Assisi: si parte dalla storia, dalla morte di F. (3 ottobre 1226) arrivare alla stretta attualità, ai poveri di oggi, come l’operaio italiano morto in bagno stroncato dai turni di lavoro, o Joseph, che attraversa il mare e muore in un cimitero d’acqua. Ascanio tesse e intesse, ricama storie intervallate dalle musiche di Gianluca Casadei e trasporta la platea nel suo universo di parole, gesti congelati che poi si sciolgono, immagini e personaggi. È un viaggio verticale scandito da una nenia, il suo (“Quante sono le stelle nel cielo? Così tante che non si possono contare. Quante sono le stelle nel cielo? Comincia a contarle. Una, due, tre. Arrivi a cento, centocinquanta. Poi perdi il conto. Non si possono contare perché sono tante e stanno tutte sparpagliate”) e che riporta, in molto passaggi, al “primo” Ascanio, anche dal punto di vista della costruzione dello spettacolo con la scelta, indovinata, della voce “fuoricampo”. Un viaggio emozionale, fatto anche di risate, forse un po’ lungo per durata ma di enorme spessore. Si ride, certo, ma poi si riflette, e molto, perché le “storie” nascoste delle persone senza un cognome sono il dramma e la quotidianità di oggi.   

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